Il "Fosso della Cecchignola" diventa monumento naturale
Parere favorevole in commissione Ambiente al decreto del presidente della Regione che istituisce l’area protetta di quasi cento ettari nel territorio del IX Municipio di Roma Capitale.
30/05/2019 - La commissione Agricoltura, Ambiente del Consiglio regionale del Lazio ha dato oggi parere favorevole (all’unanimità dei presenti) allo schema di decreto del presidente della Regione n. 37 che istituisce il Monumento naturale “Fosso della Cecchignola”, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29. Il provvedimento riconosce la valenza paesaggistica e garantisce la tutela del patrimonio storico-monumentale e archeologico di un’area di 99,10 ettari nel territorio del IX Municipio di Roma Capitale, compresa tra due zone già sottoposte a tutela ambientale: la Riserva naturale Laurentino-Acqua Acetosa e il Parco dell’Appia Antica.
L’iter amministrativo, che si concluderà con la firma definitiva del presidente della Regione e la pubblicazione del decreto sul Burl, era iniziato nel 2017, su proposta di alcuni cittadini riuniti nel “Coordinamento agro romano bene comune”. All'iniziativa aveva aderito subito anche il IX Municipio della Capitale, approvando una mozione di sostegno al progetto nello stesso anno.
Nel corso di questi due anni sono state valutate le osservazioni presentate da vari soggetti pubblici e privati coinvolti nella questione e sono state definite le cartografie dell’area sottoposta a tutela. Oggi l’iter si è concluso nella maniera auspicata dai cittadini (molti dei quali hanno assistito alla seduta dell’ottava commissione). La gestione del monumento naturale sarà affidata all’ente regionale Roma Natura, che provvederà all’adozione di un regolamento e all’apposizione delle tabelle perimetrali.
Il monumento naturale “Fosso della Cecchignola” sarà tutelato attraverso una serie di divieti. Tra questi: l’esercizio dell’attività venatoria; la raccolta e il danneggiamento della flora spontanea (fatta salva la raccolta di funghi e di altri prodotti del bosco); l’introduzione di specie alloctone che possano alterarne l’equilibrio naturale; la raccolta e il danneggiamento di reperti storico-archeologici; l’apertura di nuove strade o piste carrabili e il transito di veicoli a motore, ad esclusione dei mezzi di servizio e di soccorso; l’apertura o l’ampliamento di cave e discariche.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio