Donne. Premiati i vincitori del concorso: "Mai più violenza: esci dal silenzio"
Donatina Persichetti: "Un dialogo aperto tra donne e giovani per abbattere il modello arcaico della figura maschile legata esclusivamente alla sua virilità e quella femminile all'aspetto edonistico"
Una donna su tre subisce violenza, solo l'8 per cento delle donne del Lazio la denunciano. La violenza ferisce non solo le donne, ma la nostra cultura: la civiltà delle italiane e degli italiani.
Studenti, istituzioni, forze dell'Ordine, hanno partecipato con interesse, questa mattina, alla prima premiazione del bando di concorso: "Mai più violenza: esci dal silenzio", tenuta nell'ex Chiesa di Santa Marta, in Piazza del Collegio Romano a Roma. Organizzato dalla Consulta femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 Novembre.
A vincere i due premi da 1.000 euro ciascuno, sono stati: per la sezione letteraria
Eva D'Amico del Liceo scientifico "Alessandro Caravillani" di Roma, con il brano "La casa del silenzio"; e per la sezione artistica con il manifesto "Divieto di accesso alla violenza!!!", gli studenti
Martina Di Minno, Sofia Saadoun, Giorgia Russo, Luciano Sabatini, Sara Morelli e Ilaria Bardi dell'Istituto "J. Plaget" di Roma.
"Il percorso iniziato con l'emanazione del bando "Mai più violenza: esci dal silenzio - ha detto la presidente
Donatina Persichetti aprendo la cerimonia -
è nato dalla consapevolezza che è possibile sconfiggere la violenza solo se si rompe il silenzio e l'omertà e si consolidi quel circolo virtuoso tra donne e giovani per far avanzare la cultura del rispetto della dignità umana per l'affermazione dei diritti universali. Un dialogo aperto tra donne e giovani per abbattere il modello arcaico della figura maschile legata esclusivamente alla sua virilità e quella femminile all'aspetto edonistico. E' una battaglia di civiltà per scoprire la ricchezza della diversità e la libertà di essere se stessi .
Ma il nostro sguardo - ha sottolineato Persichetti -
deve andare oltre il nostro confine per denunciare lo scempio delle madri bambine, lo sfruttamento sessuale, la violenza come arma di guerra ed urlare contro il destino di quell'esercito di "bambine" sul fiume giallo alle quali non è dato il diritto di un nome, ma essere contraddistinte solo con numeri, perché la vita non è loro ma solo di chi le possiede. Oggi mostriamo con orgoglio il fermento delle nostre ragazze e ragazzi nel ricercare alle origini le cause dell'arretratezza culturale e lanciare un messaggio nuovo per una civiltà di valori e di pari dignità".A rappresentare le istituzioni, due consigliere della Regione Lazio:
Anna Maria Massimi e
Luisa Laurelli; la capodipartimento del Ministero per le pari opportunità,
Isabella Rauti. A rappresentare il presidente del Consiglio regionale del Lazio Bruno Astorre, è stata la vice capogabinetto
Marietta Tidei. Tra i tantissimi giovani, due rappresentanti delle forze dell'Ordine: il tenente colonnello
Giorgio Manzi, comandante del reparto analisi criminologiche e il tenente
Francesca Lauria della sezione antipersecutoria dell'Arma dei Carabinieri e le due vicepresidenti della Consulta
Federica De Pasquale e
Patrizia Germini.
Ed è stato proprio il Ten. Col. Manzi a porre l'interrogativo sul "
perché le donne, nonostante la superiore capacità neurologica e la conoscenza della vita, tacciano sulla violenza".La Consulta femminile, avvalendosi delle opere premiate e pervenute, diffonderà il messaggio dei giovani, attraverso l'affissione del manifesto vincitore e con spot di comunicazione, al fine di sollecitare la riflessione sulla violenza, riconoscendone e valorizzandone le opinioni, promuovendo una lettura più consapevole delle forme di violenza e di offesa alla dignità della persona, in particolare delle donne, ed invitando la collettività all'individuazione di percorsi "alternativi", di stili di vita rispettosi di sé e degli altri.
La presidente Persichetti, concludendo, ha dato appuntamento al prossimo anno perché il messaggio realizzato dalle nuove generazioni è il più vincente adatto ad una comunicazione più immediata e comprensibile.
Gaetano Orticelli
Addetto stampa Consiglio regionale del Lazio