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Dibattito in aula sulle comunicazioni di Zingaretti

I consiglieri regionali della X legislatura intervengono sul programma di governo illustrato ieri dal presidente della Regione. Gli interventi in tempo reale.
26/03/2013
Il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, ha riaperto i lavori della seduta sospesa ieri, 25 marzo, al termine dell'intervento del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, con il quale aveva illustrato i temi chiave del programma di governo regionale. Oggi è la volta degli interventi dei consiglieri. Nella seduta di ieri era stato eletto l'Ufficio di presidenza del Consiglio che risulta così composto: presidente Daniele Leodori (Pd); vicepresidenti Massimiliano Valeriani (Pd) e Francesco Storace (La Destra); i tre consiglieri segretari Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), Maria Teresa Petrangolini (Per il Lazio) e Giuseppe Simeone (Pdl).


GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI IN SINTESI

Michele Baldi
(Lista civica Zingaretti)
Dal '97 mi batto per avviare la raccolta differenziata a Roma. Spero di non avvertire in Regione la stessa solitudine che ho sofferto in Comune. Serve una svolta su rifiuti e ambiente. Niente che non sia riciclabile, riutilizzabile o compostabile deve essere prodotto dalle aziende del Lazio.
Serve una giunta che sta in mezzo alla gente, che ha bisogno di risposte: per la prima volta dal dopoguerra sono più le aziende che chiudono che quelle che aprono. Creiamo una grande banca pubblica, regionale, per dare risposte e credito alle imprese.
Serve una Regione viva, creiamo le officine culturali, costruiamo punti di aggregazione e di cultura a costo zero. Lanciamo una grande sfida per la legalità: attraverso la trasparenza, dobbiamo essere attentissimi sugli appalti, mettere l'etica al centro della politica, non dobbiamo chiudere gli occhi. E poi c'è lo scandalo dei fondi europei inutilizzati. Centinaia di milioni.
Infine la sanità: anche qui trasparenza, dobbiamo essere implacabili verso chi ha speculato sulla sanità.
Abbiamo un compito difficile, noi supporteremo Zingaretti con tutta la nostra forza, senza fare sconti a nessuno. La nostra ambizione è una sola: fra sei mesi dobbiamo essere un esempio per tutta l'Europa.

Davide Barillari (M5s)
Nessun ringraziamento da parte nostra verso Renata Polverini, responsabile di una gestione dissennata della Regione. Siamo stati esclusi dall'ufficio di presidenza con un accordo di spartizione fra i partiti della vecchia politica.
Per la prima volta siamo presenti in quest'aula. Con noi entra in Regione la lotta alla mafia, lo sconforto dei giovani che fuggono all'estero, i comitati che lottano per la salute, contro le discariche, con noi sono seduti qui i precari.
Noi rifiuteremo una parte dello stipendio, che useremo per finanziare proposte avanzate dai cittadini. Serve una vera democrazia partecipata, basta sul web: stiamo sviluppando un progetto di parlamento elettronico, che porteremo qui.
Appoggeremo le singole proposte di legge in base all'interesse collettivo. Nessuno deve restare indietro nella nostra Regione. Affrontiamo subito le emergenze ignorate da decenni: l'arsenico nell'acqua, che deve restare pubblica; la centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, la gestione dei rifiuti. Ci batteremo perché tutte le informazioni vengano messe on line. Chiediamo una commissione per fare luce sull'attuale situazione catastrofica delle finanze del Lazio. Rifinanziare la legge sul reddito minimo garantito. La Regione Lazio diventi un esempio di giustizia, partecipazione, trasparenza. Questo il nostro impegno.

Gino De Paolis (Sel)
Ricostruiamo l'immagine di questa Regione. Eliminiamo subito gli sprechi, eliminano le società inutili, tagliamo le consulenze, tagliamo i costi della politica, anche a partire dai nostri compensi. Dobbiamo fare gruppi di ascolto, mettere anche le mani nel piatto: non è più possibile nominare i dirigenti delle Asl per appartenenza politica; serve la centrale unica degli acquisti per ridurre gli sprechi in sanità; riequilibrare le risorse a disposizione delle Asl. Per quello che riguarda il lavoro dobbiamo riproporre il reddito minimo garantito. Aiutare le start up, le imprese giovanili, lavorare sul sostegno al credito, creare le cittadelle del lavoro: ampliare il lavoro che abbiamo già fatto con Zingaretti alla Provincia di Roma.
La portualità è un altro tema strategico per la nostra Regione: portiamo a Civitavecchia la Costa Concordia. E poi dobbiamo eliminare le opere inutili, le infrastrutture che non servono non devono essere realizzate, tagliando consulenze e progettazioni inutili. Dobbiamo fare invece le opere che servono, penso al completamento della trasversale nord.
Responsabilizzare i territori sullo smaltimento dei rifiuti. Nessuno deve smaltire i rifiuti altrui. Roma non deve penalizzare il resto della Regione. La soluzione è la raccolta differenziata porta a porta.
Infine la mobilità: bene l'agenzia unica e il piano infrastrutture proposti da Zingaretti, lavorare sulle agevolazioni tariffarie, rendere migliore il trasporto per i pendolari.
Riportiamo il popolo in Regione: diamo risposte ai cittadini, l'umanità sia al centro della nostra azione.

Francesco Storace (La Destra)
Presidente Zingaretti, la partita che si appresta a giocare è davvero insidiosa. Bene il saluto a chi l'ha contrastata, ma non basta. Noi rappresenteremo in quest'aula il milione di persone che ci hanno votato. Per questo le faccio, intanto, alcune domande. Troppi, intanto, gli assessori esterni in Giunta. Ci sono belle individualità, mancano i territori. Frosinone e Viterbo restano senza rappresentanza. Si è tagliato troppo sui gruppi consiliari. Voi controllati avete più personale di chi vi deve controllare. Dobbiamo essere messi nelle condizioni per poter lavorare. Per quanto riguarda la sanità: c'è un problema strutturale che va avanti da vent'anni a questa parte. Dobbiamo rivedere le condizioni del piano di rientro. Ci fa piacere che Zingaretti ci dia ragione. Lo abbiamo detto in campagna elettorale. Ma la questione centrale è: cosa vuole fare Zingaretti del commissariamento? Il Consiglio regionale deve tornare a governare la sanità del Lazio.. E quando si pensa alla sanità si devono considerare non solo gli ospedali pubblici ma anche le strutture private e religiose. Vorrei essere rassicurato su questo punto: serve un sistema integrato.
Sulle politiche per il lavoro, dopo le enunciazioni vi aspettiamo alla prova dei fatti. Ho sentito parlare di reddito minimo: non servono politiche assistenzialistiche. Vogliamo capire cosa vuole fare del piano casa. Vogliamo capire cosa vuol dire semplificazione, cosa vuol dire accesso al credito: abbiamo già un sistema regionale. Che va razionalizzato. Cosa volete fare?
Come risolvere la questione dei ritardi dei pagamenti da parte dell'amministrazione? Noi proponiamo un protocollo preciso, per garantire trasparenza.
Ho sentito demagogia sui diritti civili. Concentriamoci sul lavoro, lasciamo ad altri battaglie demagogiche.

Oscar Tortosa (Psi)
Lavoro, casa, sanità, servizi sociali. Questi sono i temi che voglio affrontare. Saranno questi i temi su cui lavoreremo da subito. Vogliamo far valere il ruolo del servizio pubblico nella gestione dei beni comuni. Per quanto riguarda la casa, penso alla legge sull'housing sociale e vorrei segnalare che ci sono casi in cui questi appartamenti vengono affidati a prezzi di mercato. L'housing sociale può dare un grosso contributo se la Regione è attenta.
Sulla gestione dell'acqua: restituiamola ai cittadini, rispettiamo il referendum, a partire da Roma.
Sono argomenti sui quali dovremo confrontarci nei prossimi mesi. Dobbiamo interpretare in chiave nuova tutte le difficoltà del mondo del lavoro. La precarietà, il rischio di impoverimento generale.
Va modificato il regolamento sulle autorizzazioni professionali, semplificando le norme. Anche in questa maniera si creano nuovi posti di lavoro. Su molte cose ha ragione il M5s: vogliamo aprire un confronto per dare risposte alle aspettative dei cittadini.
Dobbiamo affrontare i problemi della disperazione, affrontare i problemi degli ambulanti, ad esempio.
Per quanto riguarda l'Ater di Roma: sospendere la vendita degli alloggi di San Lorenzo, sia il nuovo consiglio ad affrontare questi temi. L'Ater torni ad essere ente pubblico e non un'agenzia privata, per di più in perenne deficit.
Un altro aspetto: la fondazione Villa Maraini. L'ho visitata, sono rimasto sconvolto: una organizzazione fondamentale che la Regione non finanzia più.
Trasparenza e legalità siano le parole d'ordine della nostra azione. Rinuncerò, intanto, al rimborso benzina per i trasferimenti.

Gaia Pernarella (M5S)
Purtroppo ci duole sottolineare al presidente della Regione Zingaretti che ai buoni propositi della campagna elettorale non sono seguiti fatti concreti: ci riferiamo alla formazione dell'Ufficio di Presidenza (Udp). Secondo noi è stato violato il principio statutario sulla equilibrata rappresentanza femminile all'interno dell'Udp.
E' nostra intenzione presentare ricorso presso il Tar del Lazio. In attesa della pronuncia, saremo il riflettore sull'operato dell'Udp, assistendo a tutti i lavori, come da invito rivolto ieri dal presidente del Consiglio Leodori.

Riccardo Valentini (Per il Lazio)
Questa legislatura rappresenta l'ultima chiamata per la politica del Lazio, per ridare dignità a questa Istituzione. Abbiamo gli occhi di tutto il Paese puntati addosso ed è una sfida che ci appassiona.
Non sarà una sfida facile ma sappiamo di avere determinazione, coraggio, competenza. Pronti a tornare ai nostri impegni professionali una volta svolto con onore il mandato consiliare al servizio dei cittadini del Lazio. Saremo un laboratorio di idee e di innovazione e siamo accomunati da un progetto di sviluppo sostenibile.

Silvia Blasi (M5S)
Eserciteremo una forte funzione di controllo, a partire dalle incompatibilità di cariche, che già sembrano esserci nel caso dell'assessore Refrigeri, che ci risulta essere anche sindaco di Poggio Mirteto. Venga fatta cessare questa situazione di incompatibilità.
Ci è inoltre giunta notizia della condanna in primo grado del consigliere regionale Righini (Fratelli d'Italia). Chiediamo la sospensione dello stesso e auspichiamo le sue dimissioni.

Piero Petrassi (Centro Democratico)
Dobbiamo lavorare per un quadro di riforme, che rompa con gli schemi del passato, che così tanto ci hanno allontanato dal sentire comune e dai problemi della quotidianità della nostra regione.
Il nostro operato dovrà essere incentrato sull'ascolto e dovrà tradursi in immediati interventi legislativi.

Luca Gramazio (Pdl)
Bisogna ridare a questa Aula un ruolo centrale nella vita politica del Lazio. Da questo punto di vista, la scelta di aver formato la Giunta attingendo all'esterno dei Consiglieri eletti dal popolo mi sembra perlomeno in contrasto con quanto annunciato durante la campagna elettorale, anche dal punto di vista dei costi della politica. Il Consiglio non sarà il luogo di mera ratifica di quanto deciso dal presidente Zingaretti e dalla sua ristretta squadra di assessori.

Marta Bonafoni (Per il Lazio)
Non sarete sole ha detto Zingaretti, riferendosi alle donne. Ma molte cose devono essere cambiate nella legge elettorale e nello Statuto. Voglio proporre la costituzione di un intergruppo, nel quale far entrare anche le assessore, per sperimentare un lavoro comune per costruire una nuova legge sulla rappresentanza di genere. A partire proprio dai diritti il ruolo della politica deve tornare ad essere pieno.

Olimpia Tarzia (Lista Storace)
Crisi morale e crisi economica, che non è solo fatta di stanziamenti e di fondi, è crisi etica ed antropologica, ma sbaglieremo se la crisi di questo momento fosse valutata solo con strumenti economici. Le discussioni possono essere anche accese, ma dobbiamo riappropriarci della credibilità, contrastiamo le idee ma non le persone. E' un vecchio modo di fare politica, non è una questione anagrafica ma parlo di stile. In questa Regione c'è una legge elettorale che ti permette di scrivere nome e cognome della persona che vuoi ti rappresenti. La politica è l'arte della mediazione, ma c'è differenza tra mediazione e negoziazione al ribasso. Mi rivolgo a lei , presidente, ho apprezzato molto il suo discorso. Sono stata sensibile all'ambito dei diritti civili. Dobbiamo avere chiara la differenza tra i diritti umani e diritti civili, i diritti umani non si possono assoggettare a maggioranza e minoranza. C'è una dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che ci mette a riparo da ogni devastazione. Contengono principi non negoziabili che nessuno può attribuire o togliere. Il primo è il diritto alla vita, non ha colore né religioso né politico. Guai a considerare queste battaglie, battaglie di parte. E vorrei sgombrare il campo dalla posizione ideologica che spesso accompagna questi temi. La difesa della famiglia. Questa Regione è dotata della legge 32 di cui fui promotrice e che prevede il quoziente familiare, dobbiamo ammettere che la politica familiare è in coda nel nostro paese. Disabilità e anziani. Anziani come risorsa, non come peso. La questione delle disabilità riguarda tutti noi, ci sono situazioni come malati di Sla in cui si ammala tutta la famiglia, sono persone che fanno parte di un nucleo familiare, la famiglia può restituire in termini di gratuità quello che la Regione spende in modo esagerato. Va rinegoziato senz'altro il piano di rientro per la sanità, non vi è dubbio, va posta fine ai tagli lineari, occorre ripensarli in base alle esigenze del territorio. Dobbiamo puntare a coinvolgere i giovani nelle istituzioni, ma dobbiamo formarli, nella politica si è persa, e la formazione deve essere di natura etica. Imprenditoria giovanile, ci vuole fiducia nelle aziende. Presenza femminile, se non investiamo nell'armonizzazione dei tempi di vita e lavoro, se non si aggredisce lo stile di vita politica perché i tempi della politica non sono solo quelli istituzionale, difficilmente troveremo la strada. Qui dentro deve entrare anche la speranza e la fiducia.

Marino Fardelli (Bongiorno Presidente)
Serve attenzione costante alla distinzione dei ruoli e alle competenze. Dobbiamo trovare la forma per ridare nuovo smalto alle politiche regionali. La politica non deve essere autoreferenziale, deve farsi carico delle speranze e dei diritti altrui. Dovrà recuperare il rapporto con i cittadini. Senso di responsabilità e trasparenza, pur importanti, non bastano. Serve di più. Guardare alle aree intorno la metropolitana come una risorsa inesauribile.
La provincia di Frosinone, della quale porto voce, si è sempre distinta per le sue attività imprenditoriali, produttive e ricerca, come per arte, cultura e natura. Ma vive una crisi economica senza precedenti, come la Fiat di Cassino e la Videocon di Anagni. La Regione deve aprire un tavolo, abbassare la pressione fiscale, dare il via ai propri pagamenti. Richiesti anche interventi strutturali per il dissesto idrogeologico, per la questione rifiuti, per la riorganizzazione della rete ospedaliera e rivedere rapporto con Fs.
Concludo chiedendo alla Giunta di tener sempre conto delle esigenze provinciali in modo da non esser troppo legata al territorio metropolitano.

Fabrizio Santori (La Destra)
La parola chiave di questa legislatura deve essere rinnovamento. Ce lo chiedono i cittadini, ce lo hanno chiesto per tutta la campagna elettorale.
Siamo disponibili a un confronto con la maggioranza. Abbiamo già presentato la prima proposta, di modifica allo Statuto per ridurre i costi e dimezzare gli assessori esterni. Noi siamo per una politica al servizio dei cittadini, del bene comune. Faremo questo tipo di opposizione, avanzando le nostre proposte, ma se la maggioranza non manterrà gli impegni non faremo sconti. Siamo partiti male, con la nomina di tutti assessori esterni: questa è la giunta più costosa d'Italia.
Il discorso di Zingaretti non ha dato risposte alle questione cruciali del territorio: come verranno valorizzati gli enti parco? Che fine farà Malagrotta, dove sarà la nuova discarica? Zingaretti eviti di scaricare le sue responsabilità sugli enti locali. Servono testi unici in tutte le materie per semplificare la vita di cittadini e imprenditori. Cosa dice Zingaretti sul turismo, sulla sicurezza, quanto investirà sul patto per Roma sicura? Nessun accenno alla riorganizzazione della "macchina" regionale. Si resta sul vago per quanto riguarda la sanità. Come intende, questa giunta, abbattere le liste di attesa? Nessun cenno alla prevenzione, che permette un risparmio enorme di costi. Infine la legge delega sui poteri per Roma Capitale: siamo pronti a dare il nostro contributo.

Marco Vincenzi (Pd)
Sarà entusiasmante governare questa Regione, una missione difficile ma certamente possibile. Sarà un compito certamente della maggioranza ma anche dell'opposizione.
Cominceremo dalla trasparenza, richiamata nelle linee programmatiche del presidente. La trasparenza ha un grande obiettivo, lo allargherei a tutto quello che è l'attività della politica, trasparenza della macchina burocratica. Questa trasparenza si tradurrà in informazione, l'informazione è la ricchezza del XXI secolo.
Tre parole decisive per uscire dalla crisi, competitività, merito e solidarietà. Nel concreto dovremo riorganizzare la macchina della regione, che per troppo tempo non ha messo al centro il cittadino. Semplificazione e chiarezza delle regole, la Regione ha prodotto una mole di leggi e nessun testo unico. Lo sviluppo sostenibile e la green economy non sono un capitolo, ma un modo in cui si intende la società. La sfida più importante è la sfida della salute. Ridurre i costi della sanità non è proseguire con i tagli lineari. Potenziamento dei servizi. Ultimo capitolo è quello degli investimenti nei settori di infrastrutture, ambiente, raccolta differenziata, il fotovoltaico, la mobilità, la Regione Lazio deve fare un grande sforzo. Rete tecnologica perché non sia un paese arretrato. Rispondo a un paio di interventi. Il rilievo sull'incompatibilità dell'assessore Refrigeri, è infondato, perché sindaco di un comune con numero di popolazione minore rispetto a quello stabilito per l'incompatibilità. Sul collega che è stato colpito da una sentenza penale, auspichiamo di verificare e prendere i provvedimenti del caso. Sull'ufficio di presidenza si troveranno soluzioni per invitare i gruppi. Infine, ci impegneremo per avere in Consiglio i bilanci delle Asl.

Pietro Sbardella (Bongiorno Presidente)
Bisogna cominciare da chi ha bisogno. Importante è la trasparenza, renderci leggibili nelle nostre scelte e nelle nostre vite. Sugli open data nella scorsa legislatura abbiamo dato in segnale, un punto di partenza perfettibile. La Regione deve tornare al compito di programmazione e indirizzo, non di gestione. Dobbiamo partire da un'idea di sviluppo con una priorità: aggredire la disoccupazione. Reddito minimo garantito: le risorse sono da destinare allo sviluppo, così da permettere a chi ha un lavoro di non perderlo. Sostegno all'accesso al credito e alla salvaguardia delle linee di credito. Nella scorsa legislatura abbiamo fatto operazioni di semplificazione, come quella del piano casa, che ha reso possibili in 18/24 mesi 19 mila posti di lavoro e attratto investimenti per un miliardo. Lavoriamo sui testi unici. Quando il presidente parla di nuova stagione urbanistica, parla di concetti che sono l'anima del piano casa della scorsa legislatura. Per agricoltura e cultura: politiche che superino i termini della legislatura. Diritto alla salute: stuzzica l'idea di una commissione terza di persone competenti, ma anche in quest'aula ci sono persone competenti. Possiamo lavorare su un modello Lazio.Va fatto un patto serio con il Governo. Dobbiamo deospedalizzare, va modificata la legge istitutiva dell'Asp. Diritti civili, apriamo un confronto. Non credo in una democrazia liquida, ma una democrazia partecipata, che scelga. Lo Statuto è rimasto a metà del guado. E' opportuno intervenire per garantire regole certe su cui confrontarci. C'e' una legge elettorale che va cambiata.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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