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Aula unanime: sì alla riduzione delle indennità dei consiglieri

Il Consiglio regionale è al lavoro sull'articolato della proposta di legge n. 9 in materia di riduzione dei costi della politica e di razionalizzazione della macchina amministrativa regionale
20/06/2013
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato all'unanimità la norma della proposta di legge n. 9 sui tagli ai costi della politica che fissa un tetto al trattamento economico complessivo di consiglieri e assessori (11.100 euro lordi, anziché gli attuali 12.529 euro), nonché dei presidenti della Regione e del Consiglio regionale (13.800 euro). Presente il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e l'assessore al Bilancio, demanio e patrimonio, Alessandra Sartore, il voto sull'articolo 1 è stato preceduto da una discussione che, da posizioni diverse e spesso lontane, ha portato al voto unanime.

Anche il Movimento 5 Stelle ha votato a favore, anche se con una serie di precisazioni, "perché si tratta di un adeguamento alla normativa nazionale", come ha spiegato il consigliere Gianluca Perilli. Su questo tema la posizione Movimento 5 Stelle si è differenziata rispetto alle altre forze di opposizione di centrodestra sin dai lavori in commissione Bilancio, attraverso la presentazione di alcuni emendamenti volti a ridurre ulteriormente il trattamento economico di consiglieri e assessori, a cominciare dall'indennità di carica, fissata dall'articolo 1 approvato oggi in 7.600 euro lordi alla quale si aggiunge il rimborso per le spese di esercizio del mandato (3.500 euro). Per il Movimento 5 Stelle sono sufficienti 5 mila euro. "Noi, questa cifra di 5 mila euro lordi la prendiamo tutti i mesi - ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Barillari - Nel senso che già noi ci siamo ridotti lo stipendio, come abbiamo dimostrato, semplicemente facendo politica a costo praticamente più basso e siamo la prova che questa cifra effettivamente è reale ed è sostenibile da parte di tutti.".

L'esame dell'articolato è stato preceduto dal voto unanime al nuovo titolo della Pl 9. Non era piaciuta alla minoranza di centrodestra, "perché presentava contenuti a scopo propagandistico", come ha sottolineato Francesco Storace (La Destra), vicepresidente del Consiglio, la frase "una regione pulita di cui fidarsi", contenuta nel testo originario del provvedimento. Così, già in commissione Bilancio, il titolo del provvedimento era stato cambiato. E il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità quello nuovo: "Disposizioni urgenti di adeguamento all'articolo 2 del decreto legge 174/2012, convertito con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, in materia di riduzione dei costi della politica, nonché misure in materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza della organizzazione degli uffici e servizi della regione.".

La seduta è terminata poco dopo le 20 ed è stata aggiornata a domani, venerdì 21 giugno, alle ore 12, per il prosieguo dell'esame dell'articolato.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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