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Approvata la legge sul contrasto alla ludopatia

Previste limitazioni alla pubblicità delle sale da gioco e "bollino" regionale per premiare chi rimuove slot machine o videolottery dal proprio esercizio.
24/07/2013
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Francesco Storace (La Destra), ha approvato all'unanimità la legge "Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico", licenziata venerdì scorso dalla commissione Politiche sociali e Salute e finanziata con 150mila euro per il triennio 2013-2015 dalla commissione Bilancio.
Destinatari degli interventi saranno le persone giudicate - da specialisti di servizi pubblici e privati accreditati - "incapaci di resistere all'impulso di giocare, il cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative".

La legge disciplina la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette "aree sensibili" (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo delle premialità per gli esercizi che rimuovano o non istallino slot machine o videolottery. In questa ottica, sarà istituito il marchio regionale "Slot free-RL", rilasciato dalla Regione agli esercenti, ai gestori dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento, che non abbiano nel proprio esercizio apparecchiature per il gioco d'azzardo.
La legge sancisce il divieto di pubblicizzare l'apertura o l'esercizio di sale da gioco sul territorio regionale che prevedano vincite in denaro. Inoltre, i gestori di sale bingo, ricevitorie, agenzie ippiche dovranno esporre all'ingresso dei locali e sui relativi apparecchi materiale informativo sui rischi correlati e sui servizi di assistenza presenti sul territorio.
Presso l'assessorato competente in materia di Politiche sociali sarà insediato un Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d'azzardo, che - tra l'altro - verificherà l'impatto delle politiche di contrasto e redigerà un rapporto annuale.
Gli emendamenti approvati in Aula e proposti dai consiglieri Marta Bonafoni (Per il Lazio), Simone Lupi (Pd) , Giancarlo Righini (Fratelli d'Italia), Fabrizio Santori (La Destra) hanno allargato il raggio d'azione del monitoraggio anche al web e hanno arricchito gli articoli riguardanti la definizione della patologia, i compiti dell'Osservatorio, gli obblighi informativi a carico dei gestori delle sale.
Il Consiglio regionale sarà infine chiamato dalla nuova legge ad approvare un piano integrato triennale socio-sanitario per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico.

La relatrice e prima firmataria, Olimpia Tarzia (Lista Storace), nel presentare il provvedimento all'Aula, ha sottolineato i dati preoccupanti sul fenomeno, oramai considerato una vera e propria forma di "dipendenza senza droga", con tanto di episodi di assuefazione, depressione e crisi di astinenza. "L'Italia - ha dichiarato Tarzia - è il più grande mercato in Europa: le cifre diffuse dal Dipartimento Politiche Antidroga indicano che il settore ha registrato in 7 anni un aumento del 450% del giro d'affari, passando da 22 miliardi di euro nel 2004 a circa 80 miliardi nel 2011. Più di un milione di studenti, inoltre, ha giocato almeno una volta e nel 35% dei casi chi è affetto da ludopatia dichiara di consumare abitualmente stupefacenti". Tarzia ha inoltre ha evidenziato la carenza di una legge statale di sistema sulla regolamentazione del gioco d'azzardo, nonostante le raccomandazioni della Comunità europea a riguardo. A tal proposito, è stato approvato anche un ordine del giorno collegato alla proposta di legge, che "impegna il presidente della Giunta a sollecitare il governo affinché assuma con urgenza le decisioni riferite alla legge n.189/2012 (che ha convertito il decreto legge n.158/2012) circa la ricollocazione delle sale da gioco al di fuori delle aree cosiddette sensibili", stabilendo inoltre una distanza minima "di almeno 300 metri". Un ulteriore ordine del giorno, presentato da Santori, è stato votato a fine seduta per impegnare, tra l'altro, il presidente della Giunta "a sollecitare presso l'Esecutivo e il Parlamento un'azione normativa unitaria che, sulla scorta della frammentaria legislazione attualmente vigente, possa dirimere il dilagare del fenomeno del gioco patologico, avviando un'operazione di maggior trasparenza nelle procedure di autorizzazione, di limitazione dei giochi, e di sistematizzare la cura della patologia del gioco d'azzardo".
Il presidente della commissione Politiche sociali e Salute, Rodolfo Lena (Pd) ha commentato così i lavori dell'Aula: "Il voto all'unanimità dimostra che quando si pone al centro del dibattito politico il bene collettivo e la salute pubblica non ci sono schieramenti né interessi di parte che tengano. La ludopatia è un male dei nostri tempi e come tale va trattata, senza calcoli di opportunismo né leggerezza nel porre delle limitazioni a tutela della fasce più deboli della popolazione. La crisi economica degli ultimi anni ha paradossalmente fatto aumentare il grado di esposizione delle famiglie laziali ed italiane all'azzardo, probabilmente nella speranza di poter riscattare con una semplice giocata drammi gravi come la perdita di lavoro, casa e affetti. Ciò che manca è la corretta informazione su rischi del gioco e sulle effettive probabilità di vincita: per questo ci siamo concentrati molto anche sulla disciplina della pubblicità e della comunicazione in generale legata ad attività potenzialmente ludopatiche".
Per la Giunta, ha preso parte alla discussione e all'esame del provvedimento l'assessore alle Politiche sociali, Rita Visini. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa