Riforma sistema elettorale: organismi femminili regionali incontrano Presidente Affari Costituzionali Camera
Persichetti e Petrangolini: "Parlamento deve affrontare deficit di rappresentanza politica delle donne italiane".
30/01/2014"Chiediamo al Parlamento di fare un passo avanti per la parità di genere. Una iniziativa in tal senso favorirebbe anche le Regioni che dovranno intervenire per la modifica dei propri sistemi elettorali". E' quanto auspica
Maria Teresa Petrangolini (Per il Lazio), Consigliere Segretario del Consiglio Regionale del Lazio, all'indomani dell'incontro con il Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, Francesco Paolo Sisto.
Il Presidente Sisto ha visto ieri le rappresentanti della Conferenza delle Presidenti delle Consulte femminili regionali per le pari opportunità e dell'Assemblea legislativa della Conferenza delle Regioni sul disegno di legge di riforma del sistema elettorale attualmente all'esame della Commissione parlamentare.
La riforma del sistema elettorale ha infatti riaperto il dibattito e rimesso in moto l'azione politica degli organismi regionali per le pari opportunità e dei movimenti femminili per rilanciare il tema della rappresentanza paritaria nelle istituzioni.
All'incontro hanno partecipato la Coordinatrice della Conferenza delle Presidenti Roberta Mori per l'Emilia Romagna,
Donatina Persichetti per la Consulta femminile del Lazio, Maria Cianciolo per la Regione Sicilia e Maria Teresa Petrangolini per l'Assemblea legislativa della Conferenza delle Regioni, nonché prima firmataria di una proposta di legge che introduce la doppia preferenza di genere.
Le rappresentanti hanno posto con fermezza la necessità di individuare meccanismi elettorali atti a favorire la reale eleggibilità delle donne, in attuazione dell'art 51 della Costituzione, a prescindere dal sistema elettorale che il Parlamento deciderà di varare.
In particolare, pur ribadendo l'importanza delle liste al 50%, hanno chiesto di stabilire nelle stesse l'obbligo dell'alternanza uomo-donna (1/1) senza lasciare il libero arbitrio ai partiti politici. Hanno inoltre chiesto la garanzia di rendere le norme obbligatorie anche nelle regioni Autonome e a Statuto Speciale.
Ribadendo la bontà della proposta di legge in discussione quale passo importante verso la parità di genere nelle istituzioni, il Presidente Sisto ha affermato, in risposta a quanto richiesto, che la norma di legge non può coartare l'elettore e che va garantito il rispetto degli art. 3 e 49 della Costituzione, demandando così alla responsabilità dei partiti il compito di promuovere una cultura più attenta alle pari opportunità anche attraverso la scelta di candidare le donne e gli uomini in ordine alternato.
L'attuale testo in discussione indica che l'alternanza dei generi non può essere superiore a 2/1, oppure 2/2 (cioè dopo due persone dello stesso genere deve seguire l'altro genere) ma non è esclusa la possibilità dell'alternanza 1/1.
"La posizione espressa dal Presidente Sisto è forse comprensibile sul fronte dell'interpretazione costituzionale ma è limitante per un reale avanzamento della democrazia paritaria sancita dalla stessa Costituzione - ha dichiarato Donatina Persichetti - Riteniamo che sia un compito precipuo non solo dei partiti ma dell'intero Parlamento affrontare il grave deficit di rappresentanza politica delle donne italiane che segna l'arretramento in civiltà e un freno allo sviluppo economico del nostro Paese".
La Conferenza delle Presidenti si riunirà la prossima settimana per un'ulteriore valutazione del problema e definire le azioni da intraprendere a sostegno degli emendamenti presentati dalle parlamentari.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio