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Sabato 21 corteo pro studentesse nigeriane rapite promosso da Consulta femminile

Prosegue la raccolta firme online "Libere di essere - Libere di scegliere" #BringBackOurGirls.
18/06/2014
Sabato 21 giugno si svolgerà a Roma dalle ore 17 una manifestazione da Piazza del Campidoglio fino a Piazza Farnese, nella quale alle 18.30 confluirà il corteo promosso dalla Consulta femminile per le pari opportunità del Lazio insieme all'Associazione Nigerian Community Rome-Lazio e all'Associazione Interculturale Griot per supportare la causa delle 240 studentesse nigeriane rapite dal gruppo terroristico Boko Haram lo scorso 14 aprile in un dormitorio della scuola di Chibok, nella Nigeria nord-orientale, di cui ancora oggi non si è avuta alcuna notizia.

"Libere di essere - Libere di scegliere" #BringBackOurGirls, è lo slogan che accompagna la campagna e l'appello online presente sul sito del Consiglio regionale del Lazio per la raccolta firme che rimarrà attivo fino al 21 giugno prossimo (www.consiglio.regione.lazio.it).

"Un simile attacco all'istruzione e alla libertà delle donne non può non vederci protagoniste nel sollecitare l'opinione pubblica per la difesa dei diritti umani. Ci appelliamo al Governo italiano, all'Unione Europea e alla Comunità Internazionale affinché si mettano in atto tutte le iniziative necessarie per la liberazione delle ragazze rapite", ha dichiarato la presidente della Consulta, Donatina Persichetti.

Il gruppo Boko Haram, il cui nome in lingua Hausa significa «l'educazione occidentale è peccato», ha dichiarato che le ragazze saranno vendute come schiave e sposate a forza perché, secondo l'organizzazione terroristica ritenuta responsabile di quasi 500 omicidi in Nigeria, «le ragazze devono lasciare la scuola e sposarsi», rivendicando il rapimento in nome di Allah. In un precedente attacco portato nel Borno (uno dei 36 stati della Nigeria), gli assalitori di Boko Haram avevano circondato un'altra scuola femminile, obbligando le liceali a uscire e ordinando loro di far immediatamente ritorno nei loro villaggi.

Uomini sospettati di essere militanti del gruppo islamista Boko Haram hanno ucciso domenica scorsa 25 persone nel villaggio di Daku, a circa 30 chilometri da dove sono state rapite le studentesse, mentre un attentatore suicida si è fatto esplodere in mezzo alla folla di appassionati di calcio che stavano seguendo la partita Brasile-Messico su un mega schermo all'aperto in una cittadina nello stato di Yobe, nella Nigeria settentrionale. Le autorità nigeriane hanno dichiarato lo stato di emergenza in tre stati dopo l'attacco che si ritiene sia nuovamente opera di Boko Haram che ha causato un numero ancora imprecisato di morti e feriti.

"Questi sono ulteriori motivi per mobilitarsi e condannare un terrorismo spietato contro il valore della persona", ha aggiunto Persichetti.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa