Nuovo Piano casa, le dichiarazioni di voto sulla pl n.75
31/10/2014Rigenerazione urbana, housing sociale, sviluppo dell'agricoltura "multifunzionale", semplificazione delle procedure, nessuna deroga urbanistica, centralità decisionale ai Comuni.
L'assessore regionale alle Politiche del territorio,
Michele Civita, puntella così la proposta di legge n. 75 licenziata dalla Pisana dopo 13 sedute.
"Le modifiche alla legge regionale 21/2009, il cosiddetto Piano casa, sono state proposte dalla Giunta mediante due proposte separate - ha spiegato a chiusura dei lavori -. La 76/2013, approvata lo scorso agosto, aveva lo scopo di evitare che le deroghe previste dalle leggi regionali potessero scardinare la pianificazione e la tutela ambientale e paesaggistica. Quella licenziata dall'Aula oggi modifica alcune leggi regionali che definiscono la disciplina in materia edilizia, urbanistica e più in generale sul governo del territorio".
"Si interviene solo sull'esistente, non ci saranno nuove cubature; anzi si incentivano interventi di sostituzione edilizia che riqualifichino immobili abbandonati e/o inutilizzati", ha precisato Civita, assumendo l'impegno di produrre entro sei mesi un avanzato testo di legge sulla rigenerazione urbana.
Tra le forze di opposizione più critiche alla proposta di legge n. 75, il Movimento 5 Stelle. Per il capogruppo
Gianluca Perilli "questo Piano assomiglia ancora troppo a quello che ci lasciamo alle spalle, con relativa cementificazione e minaccia per il territorio". Il Movimento ha contestato anche "l'eccessivo ricorso a manovre d'aula per aggirare la discussione svolta in VI Commissione durante le pur numerose sedute dedicate all'argomento per tutto il mese di marzo".
Il capogruppo de La Destra,
Francesco Storace, ha evidenziato l'importanza dell'introduzione del mutuo sociale all'interno del testo "pur nel contesto di una legge che non ci piace e che ci vede nettamente all'opposizione".
Per il Gruppo Misto, il capogruppo
Pietro Sbardella ha posto l'accento sui punti di contatto con il precedente Piano varato dal centrodestra, ma, contestando il metodo con cui si è proceduto all'approvazione della nuova legge, ha annunciato voto contrario.
Gino De Paolis (capogruppo Sel) non ha nascosto "l'imbarazzo per lo strumento Piano casa in sè" ma ha spiegato che "la maggioranza aveva preso l'impegno di migliorare la legge esistente e ciò è stato fatto anche grazie agli 11 emendamenti e ai 3 ordini del giorno che recano la mia firma e che sono stati condivisi all'unanimità".
Il voto favorevole da parte dell'intera maggioranza è stato annunciato a fine seduta dal capogruppo del Pd
Marco Vincenzi: "Passiamo da una legge meramente derogatoria a un provvedimento con precise finalità di recupero, riconversione, risanamento e tutela ambientale. Inoltre abbiamo voluto garantire certezza e semplificazione delle norme alle famiglie e alle imprese del Lazio". Vincenzi ha quindi ringraziato il relatore
Fabio Bellini (Pd) e il presidente della VI Commissione,
Enrico Panunzi (Pd).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio