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Aula: iniziato esame proposta su attività europea della Regione

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14/01/2015
Con la relazione di Piero Petrassi (Cd), presidente della Commissione Affari comunitari e internazionali, cooperazione tra i popoli e tutela dei consumatori, il Consiglio regionale del Lazio ha iniziato oggi l'esame della proposta di legge n. 60 concernente "Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio".

Secondo Petrassi, con questo provvedimento il Lazio colma una lacuna - come già fatto in quasi tutte le altre regioni - in linea con quanto formulato all'art. 117 della Costituzione, laddove si richiama un collegamento un collegamento tra i "vincoli comunitari" e la legislazione regionale.

"Il principio ispiratore dei primi articoli di questa legge - ha dichiarato Petrassi - sta nell'esigenza di creare un rapporto collaborativo e un flusso informativo continuo tra Giunta e Consiglio, con riferimento alle tematiche di interesse regionale della normativa europea".

Il Capo II della proposta di legge, invece, disciplina più in particolare la cosiddetta 'fase ascendente' della partecipazione regionale all'attività europea, quella cioè propedeutica all'emanazione degli atti: da questo punto di vista, la prima incombenza è costituita da un esame del programma dei lavori della Commissione europea. Il Consiglio regionale, infatti, è l'organo deputato ad esso, poiché, in base alla presente proposta di legge, detiene una facoltà programmatoria generale rispetto alla fase ascendente di partecipazione della regione all'elaborazione comunitaria. Particolarmente importante, poi, la verifica del rispetto del principio di sussidiarietà, prevista dall'art. 6 della proposta, nei progetti di atti legislativi comunitari.

"Questa proposta - ha aggiunto Petrassi - è comunque improntata a un'impostazione collaborativa tra Giunta e Consiglio e l'articolazione del lavoro è garantita essenzialmente dalle Commissioni consiliari, in particolare da quella competente in materia di Affari comunitari".

Il Capo III della proposta disciplina 'fase discendente' della partecipazione regionale alla normazione europea, quella che riguarda le modalità applicative della normativa europea e, in particolare, gli obblighi di adeguamento: lo strumento principe, da questo punto di vista, è la legge regionale europea (art. 9), da approvare annualmente in un' apposita sessione di lavori a ciò dedicata (di cui all'art. 10), durante la quale il Consiglio deve anche esaminare e approvare la relazione informativa (art. 11) annuale della Giunta ed eventuali atti di indirizzo ad essa.

Nei restanti articoli, vengono disciplinate le ulteriori funzioni del presidente della Regione e le attività di rilievo internazionale della stessa, come accordi ed intese. In conclusione, secondo Petrassi,"attraverso questa legge la Regione intende dotarsi di uno strumento che consentirà di partecipare meglio all'attività di elaborazione e di applicazione della normativa comunitaria".
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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