Testo unico dell'artigianato, ripresi i lavori con il dibattito generale
22/01/2015E' ripreso questa mattina, con il dibattito generale, il percorso in Consiglio regionale della proposta di legge per il testo unico dell'artigianato. Ieri era stato l'assessore Fabiani a illustrare, nella relazione introduttiva, obiettivi e caratteristiche delle "Nuove disposizioni per favorire la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'artigianato nel Lazio".
Un testo uscito da un lavoro bipartisan nella VIII commissione presieduta da
Mario Ciarla (Pd), il quale nel suo intervento di stamattina ha ricordato il forte processo di semplificazione che sarà introdotto dalla legge. "Dobbiamo ripartire dall'artigianato", con l'unione dei moderni strumenti tecnologici, ha detto ricordando il fenomeno dei makers. Di fronte alla crisi strutturale, per Ciarla, serve una risposta di sistema e questa normativa costituisce un'iniziativa in questa direzione. Si tratta di una riorganizzazione organica della disciplina dell'artigianato, una politica di sistema, con fondi europei. Altro tassello essenziale sarà, per il presidente della VIII commissione, il fondo per le piccole e medie imprese.
Mario Abbruzzese (Pdl - FI) ha definito la legge molto importante in un momento di grande difficoltà per il nostro Paese e la nostra Regione, specie per l'artigianato: per questo è doveroso mettere in campo un nuovo testo unico conforme alle esigenze del periodo. Ha ricordato l'accelerazione impressa all'iter, con la presentazione di emendamenti che vanno nella direzione giusta per dare un contributo alle nostre imprese. L'opposizione, per il vicepresidente della VIII commissione, dà pienamente il suo sostegno per portare a casa un risultato di tutta l'assemblea: "Dobbiamo far uscire la Regione fuori dalla morsa della crisi". Con questa legge, secondo Abbruzzese, si mette la Regione in linea con l'Europa e si facilita il ricambio generazionale, come fatto con l'agricoltura.
Francesco Storace (La Destra) non ha nascosto i molti dubbi. E ha detto di sperare di capire dal dibattito d'aula qual è la direzione che si vuole prendere con questa legge. Ha ricordato di aver presentato 50 emendamenti, in pratica uno ad articolo. C'è tutto il tempo, per Storace, per approfondire le norme. A che serve, ha inoltre osservato, dare poteri alle Province o alla Città Mmetropolitana? Per il consigliere della Destra si possono dare direttamente ai Comuni. Storace ha sottolineato poi come per una legge che viene presentata come particolarmente importante siano stati fatti trascorrere cinque mesi.
Apprezzamento è stato espresso dal consigliere
Marino Fardelli (Lista Bongiorno), il quale si è soffermato in particolare sulla situazione in Ciociaria. "L'artigianato è il settore più colpito dalla recessione a Frosinone" ha detto. Di fronte a questo scenario negativo con la legge si vuol guardare questa forza ancora viva e capace di proiettarsi al futuro. Il testo unico, secondo Fardelli, non solo ristruttura il settore, tagliando sprechi e migliorando l'accesso al credito, ma costituisce un importante messaggio ai giovani che possono trovare nell'artigianato la piena rappresentanza delle proprie capacità. Infine, ha tenuto a ricordare quanto sia vivo l'artigianato nel frusinate elencando anche le singole vocazioni produttive di città e comuni.
Daniele Sabatini (NCD) ha tenuto a sottolineare che il lavoro nella VIII commissione, di cui fa parte, non è stato "idilliaco", ma di condivisione e responsabilità di fronte alle richieste degli artigiani che si aspettano dal Consiglio un intervento normativo tempestivo. Il testo base presentato dall'assessore Fabiani è stato definito "buono". Ma Sabatini ha rivendicato il lavoro sulla commissione regionale, sul numero dei componenti , sulla cancellazione di quelle provinciali, sulla semplificazione dei piani per l'artigianato. E ancora: l'attenzione all'innovazione scientifica e tecnologica e se pure non c'è una norma in questo senso ha auspicato che le università possano dare il loro contributo. Sabatini ha sottolineato l'esigenza che formazione e realtà produttiva possano congiungersi per produrre occupazione immediata e ricambio generazionale. Qualche dubbio sulla figura del "maestro artigiano" introdotta dal testo e apprezzamento per la valorizzazione dell'artigianato tradizionale.
Gian Paolo Manzella (Per il Lazio) ha ricordato che la discussione sulla proposta di legge arriva in un momento cruciale, in cui da un lato si registra una certa difficoltà per l'artigianato laziale ma dall'altro si vive un profondo cambiamento, in Italia e nel mondo, da un punto di vista culturale, con una maggiore attenzione verso il fenomeno. "Questa proposta - ha aggiunto poi - si discute nel momento in cui stanno per arrivare i fondi europei, che potranno trovare una Regione pronta a coglierli al meglio". Del testo ha sottolineato in particolare, l'attenzione verso la programmazione, la formazione, la promozione e l'artigianato artistico. Ha messo in evidenza inoltre il pacchetto di norme a sostegno delle imprese artigiane e l'istituzione del centro servizi per l'artigianato.
Silvana Denicolò (M5S) ha auspicato che si possa far pressione sul Governo per risolvere i principali problemi del settore, quello della tassazione e quello degli affitti e delle tasse di proprietà sugli immobili commerciali. "Salvaguardando e rivalutando questo tipo di attività - ha detto - andiamo a ridare valore ad una delle attività tipiciche e principi delle nostre aree". Rispetto alla proposta di legge ha evidenziato, come punti qualificanti, la definizione di impresa artigiana, la programmazione, l'introduzione delle botteghe scuola e il sostengo ai Comuni, previsto anche per interventi di ripristino di immobili che possano ospitare le botteghe artigiane.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio