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Modifiche legge acqua: proprietà pubblica per le reti idriche

La proprietà delle reti idriche deve restare pubblica. Il Consiglio regionale ha ribadito oggi questo principio, con una modifica dell'articolo 1 della legge regionale n.5/2014 sull'acqua pubblica.
23/09/2015
La proprietà delle reti idriche deve restare pubblica. Il Consiglio regionale ha ribadito oggi questo principio, con una modifica dell'articolo 1 della legge regionale n.5/2014 sull'acqua pubblica. L'emendamento è stato proposto da Francesco Storace (la Destra), con il parere favorevole dell'assessore regionale Fabio Refrigeri.

Il voto a favore di questa integrazione ha aperto l'esame della proposta di legge, di iniziativa della Giunta, per far superare alla normativa del 2014 i dubbi di costituzionalità sollevati dal Governo in un ricorso per conflitto di attribuzione davanti alla Consulta. Osservazioni alle quali si cerca di rispondere prima della pronuncia della Corte costituzionale su alcuni articoli. Una volta garantita l'operatività della legge 5/2014 si potrà aprire, con un'ulteriore e distinta iniziativa, il tema della definizione degli Ambiti di bacino idrografico (Abi).

Nel corso dei lavori di oggi via libera anche a un altro emendamento, sempre in materia di principi. Si tratta, anche in questo caso, di un'integrazione al primo articolo della legge 5, con una dichiarazione a favore dell'uso responsabile e sostenibile delle risorse idriche, illustrata da Giancarlo Righini (FdI). Parere favorevole da parte del presidente della commissione Ambiente della Pisana, Enrico Panunzi (Pd), e da parte di Refrigeri. Respinti, invece, gli altri emendamenti del centrodestra finora discussi. L'Aula non si è ancora espressa sull'articolo 1 della proposta di legge di modifica, così come finora integrato, in quanto deve esserne concluso l'esame degli emendamenti.

L'assessore, nella replica di questa mattina alla discussione generale tenutasi ieri, aveva tenuto a precisare che lo scopo dell'iniziativa legislativa della Giunta resta quello di garantire la costituzionalità della legge regionale del 2014 sull'acqua pubblica. Fermo ciò, Refrigeri si è detto disponibile a valutare "di volta in volta se ci sono emendamenti che non inficiano questo tipo di criterio". Tra essi la demanialità delle infrastrutture idriche ("sacrosanta e assolutamente condivisibile") e il finanziamento di studi, strumentazioni e controlli.

Il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, ha aggiornato i lavori al termine dell'esame dei primi sette dei 19 emendamenti all'articolo 1 della proposta di legge n. 276 "Modifiche alla legge regionale 4 aprile 2014, n. 5 'Tutela, governo e gestione pubblica delle acque'". La prossima seduta, ha annunciato Leodori, si terrà martedì 29 settembre alle ore 11.

Ufficio Stampa