Legge geotermia. Consiglio termina esame, voto finale il 23 marzo
Votati anche tre ordini del giorno ma il voto finale slitta per mancanza del numero legale.
17/03/2016Il Consiglio regionale del Lazio ha terminato oggi l'esame della proposta di legge n. 256 "Disciplina in materia di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico", approvando anche tre ordini del giorno ad essa collegati, ma il voto finale sul provvedimento è slittato alla prossima seduta per mancanza del numero legale. Il presidente Daniele Leodori, infatti, ha aggiornato i lavori alle
ore 10 di mercoledì 23 marzo.
I tre ordini del giorno approvati recepiscono alcune questioni emerse durante l'esame dell'articolato. Con il primo dispositivo si chiede l'impegno del presidente della Giunta regionale a emanare un atto di moratoria per tutti gli impianti geotermici di competenza regionale fino alla definizione da parte del Governo dei nuovi indirizzi e linee guida in materia di sismicità indotta e provocata e ad avviare le procedure di zonizzazione del territorio regionale, identificando le aree potenzialmente sfruttabili dal punto di vista geotermico, anche in coerenza con le previsioni del nuovo piano energetico regionale.
Il secondo ordine del giorno impegna il presidente della Giunta a inserire all'interno del regolamento di attuazione e integrazione della legge il divieto di utilizzare tubazioni in Pvc e quello di inserire nel fluido termo vettore additivi come etanolo, metanolo e qualsiasi altra sostanza nociva per l'ambiente.
Con il terzo e ultimo dispositivo, infine, si richiedono altri tre impegni al presidente della Giunta regionale: prevedere, in fase istruttoria, anche nei casi di regime di edilizia libera, uno studio idrogeologico finalizzato alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica; prevedere all'interno del Registro regionale degli impianti geotermici l'inserimento dei tecnici progettisti dell'impianto e degli studi propedeutici alla sua installazione; prevedere all'interno della Carta idrogeotermica la mappa delle falde acquifere, le loro connessioni ed interazioni oltre che i limiti e i divieti di perforazione del sottosuolo nei casi di rischi di contaminazione e collegamento tra falde di diversa natura idrologica.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio