Turismo, il Lazio promuove con una legge la rete dei cammini
Voto unanime del Consiglio sulle norme a favore di itinerari europei, percorsi culturali, vie consolari, sentieri e pellegrinaggi. Nasce la casa del camminatore. Stanziati 700 mila euro.
08/02/2017Via libera all’unanimità con 34 voti dal Consiglio regionale del Lazio alle disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione della rete dei cammini del Lazio (Rcl). Della rete entreranno a far parte i grandi itinerari culturali europei – come la via Francigena – i percorsi storici, religiosi, culturali e paesaggistici ritenuti meritevoli di tutela da leggi nazionali o regionali e le vie consolari. Tra queste ultime sia quelle che collegano Roma e il resto del territorio, sia le strade che immettono in queste ultime. Faranno parte della rete anche i percorsi escursionistici, quelli delle aree naturali protette e i pellegrinaggi di tradizione religiosa popolare centenaria nel cui itinerario è compresa una basilica. Riconosciuti dalla legge quattro nuovi itinerari: il Cammino di San Benedetto, il Cammino di San Francesco, il Cammino della Luce – Via Amerina e il Cammino dei Parchi.
Il provvedimento è stato finanziato con due fondi, di 100 mila euro per la parte corrente e 600 mila euro in conto capitale, da utilizzare nel biennio 2017-2018. La legge è stata promossa dal consigliere Eugenio Patanè (Pd) con la consigliera Daniela Bianchi (Si-Sel) e sottoscritta da numerosi consiglieri della maggioranza e dell’opposizione. In sede di dichiarazione di voto si sono espressi a favore Massimiliano Valeriani (Pd), Gaia Pernarella (M5s), Antonello Aurigemma (FI), Daniele Sabatini (Cuoritaliani), Giancarlo Righini (FdI), Olimpia Tarzia (lista Storace) e Bianchi.
Tra le principali novità: l’istituzione di una nuova struttura ricettiva extralberghiera chiamata “casa del camminatore” e la dichiarazione di interesse pubblico per i percorsi che entreranno nella rete, con possibilità di stipulare accordi per le servitù di passaggio o per la risoluzione di problemi urbanistici e paesaggistici. Le “case” forniranno ai camminatori alloggi e servizi, compresa la somministrazione di alimenti e bevande. Lungo gli itinerari culturali europei, inoltre, i privati, gli enti o le associazioni senza fini di lucro potranno offrire gratuitamente ospitalità a pellegrini e camminatori. Il sistema dei percorsi sarà individuato, classificato e descritto nel catasto della Rcl, i cui dati saranno accessibili come “open data”.
A promuovere, coordinare e gestire gli interventi sulla rete sarà l’Agenzia regionale per il turismo, che a sua volta potrà affidare a un ente gestore, di composizione mista pubblico-privata, le attività di gestione, manutenzione, valorizzazione e promozione degli itinerari culturali europei, degli itinerari riconosciuti dal Consiglio d’Europa e dei percorsi riconosciuti particolarmente meritevoli di tutela per legge. L’ente di gestione potrà, tra l’altro, disporre della titolarità dei “diritti” sul cammino, promuovere l’utilizzo di un unico logo da parte di tutte le strutture di accoglienza e disciplinare le modalità di merchandising. L’Agenzia si avvarrà del supporto di un “Coordinamento” e della collaborazione del “Forum”, organo consultivo, di dialogo e di confronto fra istituzioni e operatori.
Potranno beneficiare dei 700 mila euro di finanziamento, tra l’altro enti locali (preferibilmente in forma associata), enti gestori delle aree naturali protette regionali, università, enti pubblici di ricerca, associazioni e fondazioni senza scopo di lucro, soggetti privati i cui beni ritenuti di interesse ricadono nelle aree territoriali interessate. Gli enti locali potranno predisporre progetti in partenariato o in collaborazione anche con soggetti privati.
Approvato dall’Aula, in conclusione di seduta, un ordine del giorno promosso dal Movimento cinque stelle con cui si impegna la Giunta regionale a escludere dal patrimonio escursionistico su cui l’ente gestore può disporre la titolarità dei diritti sul cammino, i percorsi escursionistici di accesso alle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali. Con l’atto di indirizzo si chiede inoltre di prevedere apposita segnaletica per informare di eventuali rischi o pericoli presenti lungo il percorso.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio