Giornata della Trasparenza 2017, alla Pisana bilancio di consiliatura
Il presidente Daniele Leodori: “Ricreato il feeling con i cittadini”. Prossima sfida la dematerializzazione del fascicolo d’Aula.
06/12/2017Un Ente che pesa di meno sulle casse pubbliche, più trasparente e partecipato: per questo meno esposto al rischio corruzione.
Il ‘manifesto’ scelto dal Consiglio regionale del Lazio in occasione della sua quarta Giornata della trasparenza, celebrata oggi in sala Mechelli, ha il sapore del bilancio di una legislatura che ha voluto riscattare le pagine nere che nel 2012 portarono allo scioglimento anticipato, cercando di ricostruire il feeling con i cittadini attraverso procedure più chiare, snelle ed economiche.
Ha impostato così il suo intervento introduttivo il presidente dell’Assemblea, Daniele Leodori, che, dopo aver ringraziato per la collaborazione i suoi colleghi politici e tutti i dipendenti del Consiglio, ha rivendicato le azioni intraprese per rendere più credibile ed efficiente l’istituzione da lui guidata dal 2013. "Riguardo alla razionalizzazione della spesa - ha spiegato - sul consuntivo 2011 avevamo 103 milioni di spese per il funzionamento della macchina amministrativa della Pisana. Oggi il costo è praticamente dimezzato, si attesta attorno ai 55 milioni, a riprova del lavoro di razionalizzazione fatto con il contributo di tutti. Solo sui costi della politica c’è stato un taglio di 27 milioni alle spese per i gruppi”.
Leodori ha poi ricordato come nel corso di questa legislatura siano stati approvati 138 provvedimenti, tra proposte di legge e delibere. “Delle proposte di legge - ha specificato - un terzo è stato approvato all’unanimità, segno evidente di un nuovo modo di lavorare in armonia per il bene collettivo”.
Risultati che ben si accordano con i numeri snocciolati dal segretario generale vicario, Cinzia Felci, il cui successivo intervento ha evidenziato i passaggi chiave compiuti dall’Amministrazione di via della Pisana per favorire legalità e trasparenza. A partire dall’adozione del controllo di gestione e di un avanzato sistema di misurazione e valutazione delle prestazioni e dei risultati. “Abbiamo poi dato maggiore evidenza a bandi e avvisi – ha spiegato Felci – così come alle procedure per la concessione di contributi economici, in nome di un principio sacrosanto di uniformità ed equità dell’agire amministrativo”. Avviato infine un confronto sul tema delle buone pratiche con amministrazioni omologhe, rappresentate in sala dal direttore generale della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, Paolo Pietrangelo.
La Giornata è poi proseguita con alcune relazioni tecniche. Il primo a prendere la parola è stato il sostituto procuratore presso il Tribunale di Roma, Mario Palazzi, che è andato alle radici del concetto stesso di trasparenza, esortando tutti i pubblici ufficiali presenti a essere “sentinelle”, parte di un sistema di legalità organizzata, da contrapporre alla tristemente nota malavita organizzata.
Il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio, Andrea Lupi, partendo anche lui da un’analisi semantica, stavolta del termine ‘corruzione’, ha illustrato le principali novità introdotte dalla legge 190 del 2012 (“legge Severino”), soffermandosi su limiti e potenzialità delle strutture Anticorruzione.
Il professore associato di Istituzioni di diritto pubblico all’università degli studi Roma Tre, Antonio Iannuzzi, ha invece auspicato un codice della trasparenza che unisca le varie norme attualmente in vigore, al fine di dare maggiore compiutezza alla riforma che si è avviata negli ultimi anni.
Nel suo intervento conclusivo, il responsabile della struttura Prevenzione della corruzione e Trasparenza del Consiglio, Luigi Lupo, ha ripercorso alcune tappe del cammino per prevenire fenomeni di corruzione. Sono stati citati gli appositi piani approvati a partire dal 2014, il Codice di comportamento interno - le cui norme risultano ancora più stringenti rispetto al Codice nazionale dei dipendenti pubblici - e il più recente provvedimento dell’Ufficio di presidenza volto a prevenire possibili tentativi di operazioni finanziarie di riciclaggio da parte di soggetti che entrino in contatto con l’Amministrazione, in particolare nel settore degli appalti.
Ampio spazio è stato quindi dedicato nella relazione all’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale di un gran numero di provvedimenti, dati e informazioni, in grado di consentire a ogni cittadino di conoscere l’organizzazione del Consiglio regionale e di valutarne la correttezza e la qualità dell’operato.
I lavori sono stati coordinati dalla consigliera segretaria dell’Ufficio di presidenza, Teresa Petrangolini, recentemente impegnata in prima persona in uno dei progetti più innovativi con cui sta per chiudersi l’attuale legislatura.
“Manco a farlo apposta – ha raccontato – proprio nel corso della seduta d’Aula di ieri sono stata tra i colleghi che hanno potuto sperimentare un metodo per ridurre al minimo la produzione di carta durante i lavori, a vantaggio di una digitalizzazione dei fascicoli che ci vengono consegnati di volta in volta e che affollano i nostri scranni, con un evidente spreco di risorse materiale e immateriali. Penso si possa dire ‘buona la prima’ in questo caso e farò il possibile, fino alla fine del nostro mandato, per incoraggiare questa attesa e auspicabile dematerializzazione degli atti consiliari, che ci avvicinerebbe ancora di più alle Assemblee più evolute in Europa”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio