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Aggiornamento Piano tutela acque, il Consiglio approva

La proposta di deliberazione consiliare recante l'atto e i relativi allegati ha ricevuto l'ok dell'Aula.
Una fonte d'acqua.23/11/2018
Il Consiglio regionale del Lazio presieduto da Daniele Leodori ha approvato oggi la proposta di deliberazione consiliare n. 16 del 6 agosto 2018, recante aggiornamento del Piano di tutela delle acque regionale (Ptar), in attuazione del D.lgs. 152/2006. Il Piano di tutela delle acque regionali, ha detto l’assessore all’agricoltura Enrica Onorati nella sua relazione, è lo strumento con il quale “ciascuna regione programma e realizza gli interventi volti a garantire la tutela delle risorse idriche e la sostenibilità del loro sfruttamento, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa e delle attività socioeconomiche presenti sul proprio territorio”. L’approvazione è giunta con dieci emendamenti, due sull’aggiornamento del Piano, gli altri su allegati all’atto, le Norme tecniche di attuazione (sette emendamenti) e il Rapporto ambientale (un emendamento).

Secondo la direttiva europea in materia che è stata recepita nel nostro ordinamento con D.lgs. 152 del 2006, “il Piano deve prevedere – come ha spiegato ancora Onorati - aggiornamenti ogni sei anni” e la procedura attuale riguarda l’aggiornamento per il periodo 2015-2021. La regione ha promosso la “partecipazione attiva” al presente procedimento, ha proseguito l’assessore, di tutte le parti interessate, attraverso la consultazione delle stesse prevista nel corso della procedura di Vas, che è stata avviata nel 2014 e si è conclusa nel 2017. Obiettivo del piano, come stabilito dalla direttiva regionale e dalla normativa nazionale, è, ha detto ancora Onorati, “il raggiungimento dello stato di buono per tutte le acque superficiali della nostra regione” o il mantenimento del livello che eventualmente già detengano, inoltre “riconoscere a tutti i servizi idrici il giusto prezzo che tenga conto del loro costo economico reale”, infine rendere i cittadini partecipi delle scelte adottate in materia. A conclusione del suo intervento, l’assessore ha ringraziato la commissione Agricoltura e il suo presidente Valerio Novelli per la preziosa opera svolta con riferimento a questa delibera.

Gli emendamenti che vanno ad incidere sul provvedimento vero e proprio sono a firma di Silvia Blasi del Movimento 5 stelle, mentre un altro di Blasi riguarda il Rapporto ambientale e quelli che intervengono sulle Norme tecniche di attuazione sono: quattro a firma di Gaia Pernarella (M5s), due dei quali riformulati da Onorati, due di Novelli, uno di Eugenio Patanè del Partito democratico. In particolare, quest’ultimo, anch’esso riformulato dall’assessore, incide sull’articolo 39 delle Norme tecniche (Misure di interesse agroalimentare), ed è scaturito da un dibattito già avviato in commissione e inerente un tema cui si è mostrato molto sensibile anche il presidente Novelli, quello della maggior tutela delle acque per uso agricolo.

Il presidente della commissione Agricoltura Valerio Novelli ha detto in dichiarazione di voto, annunciando l’astensione del gruppo del Movimento 5 stelle, che “alcune migliorie sono state apportate” ma l’impianto generale rimane comunque lacunoso. Ha comunque apprezzato il riconoscimento dell’assessore, dicendo che i circa 90 emendamenti già esaminati in fase di lavoro in commissione testimoniano del lavoro importante svolto già prima dell’arrivo in Aula su un “atto molto tecnico”. Novelli non ha taciuto l’aspetto per cui si sta approvando un piano “basato su dati del 2014” e che avrà una validità di soli due anni prima che sia necessario porvi mano di nuovo.

Nel dibattito che ha preceduto il voto, Silvia Blasi (Movimento 5 stelle) ha detto che il tema della qualità delle acque “è assolutamente trasversale e riguarda la salute” dei cittadini; i dati però, che sono vecchi di quattro anni almeno, rendono a suo avviso “inadeguata” questa modalità di intervento. Altre questioni sul tappeto per Blasi, come verranno inseriti gli interventi in bilancio e la scarsità di punti di monitoraggio esistenti. Un “tassello fondamentale” dell’intervento ambientale della Regione è questo Piano, secondo Eugenio Patanè; la risorsa acqua è “minacciata da più parti” e questo atto mira a difenderla, ha proseguito Patanè; il lavoro da fare è ancora molto però, poiché molti corpi idrici “sono lontani dal livello buono” prescritto dalle norme, ha concluso. Per Daniele Ognibene di Liberi e uguali Lazio, questo Piano è “un’occasione per ripartire e impostare un lavoro positivo” per il futuro.



                A cura dell'Ufficio comunicazione del Consiglio Regionale del Lazio

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