Il Defr 2019-2021 è all'esame del Consiglio regionale
Il nuovo Documento di economia e finanza regionale punta su crescita economica sostenibile e riduzione delle diseguaglianze, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica
05/12/2018Con
la relazione dell’assessore al Bilancio,
Alessandra Sartore, il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da
Daniele Leodori (Pd), ha iniziato l’esame del Documento di economia e finanza regionale 2019 – Anni 2019-2021, (Defr,
Proposta di deliberazione consiliare n. 22 del 12 novembre 2018, d’iniziativa della Giunta regionale). Propedeutico alla manovra di bilancio, che è all’ordine del giorno della quarta commissione, Bilancio, convocata per domani, il Defr della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati dell’attuazione delle politiche pubbliche regionali (in tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del medio periodo. “I pilastri strategici del ciclo 2018-2023 – ha spiegato Sartore - convergeranno verso l’obiettivo di coniugare la crescita economica sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica”. Il documento all’esame dell’Aula consiliare è il frutto di un lavoro di affinamento da parte della quarta commissione che ha esaminato nelle scorse settimane numerosi emendamenti delle opposizioni e ne ha approvati 34.
“Nel corso dell’esame del Defr Lazio in commissione – ha riferito Sartore a tale proposito - proprio in tema di sviluppo, crescita e occupazione, sono stati definiti, ulteriormente, interventi e azioni per rafforzare le politiche regionali per il tessuto produttivo della micro-impresa, delle Pmi, delle imprese artigiane e delle start-up”. Gli interventi della Regione saranno finalizzati ad agevolare l’accesso al credito, per la semplificazione amministrativa, per favorire l’acquisto di tecnologie innovative e sistemi organizzativi e per stimolare la domanda estera con nuovi percorsi di internazionalizzazione.
“Ulteriori contributi migliorativi da parte della quarta commissione – ha proseguito Sartore - hanno riguardato: lo sviluppo delle attività economiche territoriali (il sostegno alle filiere produttive e distributive presenti nei parchi regionali; la creazione di ‘vetrine regionali’ dell’agro-alimentare in ogni provincia dove esporre e commercializzare i prodotti tipici regionali); il mercato del lavoro (sostegno ai percorsi di alternanza scuola-lavoro; aumento del sostegno ai tirocini extracurricolari; reinserimento lavorativo degli over-40); la valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale e architettonico, attraverso il riuso dei borghi storici abbandonati e il completamento delle misure relative alle città di fondazione della provincia di Latina, ovvero Latina, Sabaudia, Pontinia e Aprilia e della provincia di Roma, ovvero Pomezia e Guidonia; il sostegno alle opere pubbliche, in primis, quelle relative alla portualità e alla messa in sicurezza di alcuni tratti di viabilità della via Pontina”.
E proprio sulla portualità sono previsti interventi significativi. “E' stato concesso dalla Banca Europea per gli Investimenti – ha riferito a tale proposito Sartore - un finanziamento di 195 milioni per l’ampliamento del porto di Civitavecchia e la costruzione di un nuovo porto commerciale a Fiumicino. L’investimento complessivo è pari a 515 milioni. Il nuovo porto di Fiumicino sarà destinato a traghetti passeggeri e merci, pesca e navi da crociera (per implementare l’attività di Civitavecchia); per Civitavecchia le opere riguarderanno, tra l’altro, lo sviluppo delle banchine per le navi da crociera, con un parcheggio di 15 ettari, oltre al collegamento ferroviario (passeggeri e merci) diretto con la Capitale”.
I conti della Regione LazioSartore è passata poi al capitolo delle fonti di finanziamento: le risorse del bilancio libero; i trasferimenti correnti dello Stato per il sostegno delle politiche regionali in materia di sanità, trasporti, welfare
e istruzione; il co-finanziamento Ue dei piani e programmi per la conclusione del ciclo 2014-2020 e per l’avvio del nuovo ciclo 2021- 2027; i co-finanziamenti statali per il sostegno alle politiche regionali in materia di reti infrastrutturali, ambiente, sviluppo economico, turismo, cultura.
“Relativamente alle risorse libere del bilancio regionale – ha spiegato Sartore - il volume di spesa che ragionevolmente si ritiene possa finanziare le politiche della strategia del Documento di programmazione strategica 2018 (Dsp) sono pari a circa 919 milioni all’anno, quasi tutte destinate alle politiche redistributive, in primis la riduzione della pressione fiscale”.
In merito ai trasferimenti correnti dello Stato
per sanità, trasporti, welfare
e istruzione, proiettati nel medio-lungo periodo, questi hanno una dimensione media annua stimata in circa 11,3 miliardi di cui oltre il 94 per cento è rappresentato dalle attribuzioni alla Regione Lazio del Fondo sanitario nazionale (10,6 miliardi nella media del periodo) per le politiche sanitarie regionali. Al netto dei trasferimenti annuali per le politiche sanitarie, il volume di spesa stimato per le politiche redistributive è pari a circa 665 milioni all’anno. Per il periodo 2018-2023 – anche con le risorse co-finanziate dalla Ue (Fondi per lo Sviluppo e gli investimenti europei) – la stima complessiva delle risorse a disposizione per le politiche di sviluppo sostenibile raggiunge i 2,56 miliardi. Le risorse per le reti infrastrutturali invece ammontano a 4,2 miliardi. In merito alle politiche di finanza pubblica regionale, Sartore ha ricordato che nel medio-lungo termine (2013-2017), la strategia adottata ha consentito, complessivamente, una riduzione del disavanzo prossima al 91 per cento (da -4,97 miliardi a -450 milioni) portando il risultato di amministrazione effettivo, a -1,578 miliardi. Il disavanzo consolidato (al lordo dello stock
di perenzione) è stato determinato in -2,484 miliardi. In tema di finanza pubblica e pareggio di bilancio, Sartore ha spiegato che “la Regione Lazio, per l’esercizio finanziario 2017, ha ridotto il disavanzo, rispetto al 2016, del 55,5 per cento passando da un risultato di amministrazione lordo di -1,02 miliardi agli attuali -450 milioni”.
Per quanto riguarda le politiche sanitarie, Sartore ha riferito che “nel 2017 l’andamento del Conto consuntivo presenta un disavanzo (prima delle coperture fiscali) di 45,7 milioni (era pari a 604,3 milioni nel 2012); l’indice sintetico della griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza) – che indica la qualità/quantità dell’assistenza dell’attività ospedaliera, territoriale e negli ambienti di vita e di lavoro – si è attestato, nel 2016, a 179 (era pari a 152 punti del 2013). L’aggiustamento sia dei fondamentali finanziari, sia dell’offerta di servizi sanitari, ha costituito la premessa per procedere alla conclusione del commissariamento ad esito della completa attuazione del programma operativo 2016-2018”. Sartore ha toccato anche il tema del riordino delle partecipazioni societarie regionali, avviato nel 2013, che dovrebbe portare a un risparmio complessivo di spesa prossimo ai 40 milioni di euro l’anno e a ricavi da dismissioni per 97 milioni di euro. Sartore ha ricordato anche il processo di riordino
delle 55 Ipab, la razionalizzazione dei consorzi di bonifica, la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, le iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale.
Dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, si è aperto il dibattito generale, nel corso del quale sono intervenuti i consiglieri
Devid Porrello (M5s) e
Giancarlo Righini (FdI). Porrello tra l’altro ha evidenziato che “se la manovra nazionale passasse così come il governo l’ha pensata le ricadute positive sul bilancio o sul Pil regionale sarebbero di gran lunga superiori a una manovra governativa ritoccata, così come pensata. Significa – ha proseguito Porrello - che l’azione governativa oggi posta in essere comunque è un beneficio per la Regione Lazio”. Secondo Righini, invece, “è da abolire l’addizionale Irpef più alta d’Italia”.
Dopo la replica di Sartore, i lavori del Consiglio sono ripresi con l’esame degli emendamenti al Defr. Diciotto le proposte emendative approvate oggi, molte delle quali riformulate dall’assessore Sartore oppure collocate in altre parti del documento, rispetto a quelle individuate dai proponenti, per motivi di maggiore congruità. I primi firmatari degli emendamenti approvati sono
Davide Barillari del Movimento 5 stelle e Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia con quattro ciascuno, poi
Sergio Pirozzi con tre,
Valentina Corrado e
Gaia Pernarella (entrambe M5s) con due a testa, infine
Roberta Angelilli (Lazio 2018),
Antonello Aurigemma e
Pasquale Ciacciarelli (entrambi di Forza Italia) con uno ciascuno. Tra i temi degli emendamenti, prevalgono l’ambiente, in quelli di Righini (riqualificazione della Valle del Sacco, percorso ferroviario Mandela-Subiaco e la ciclovia tra via dei Laghi e il parco dei Castelli romani), la sanità in quelli di Barillari (trasparenza nelle gare per gli approvvigionamenti del SSR), misure in favore delle aree colpite dal terremoto, in quelli di Angelilli, Aurigemma e Pirozzi, e infine alcune esigenze della provincia di Latina, come la valorizzazione dell'ex ospedale civile di Terracina e la messa in sicurezza della rete idraulica della pianura pontina, in quelli di Pernarella.
Alle ore 18 il vicepresidente del Consiglio regionale Devid Porrello ha sospeso i lavori aggiornando la seduta, non prima di aver fatto osservare all’Aula, su invito del consigliere
Fabio Refrigeri, un minuto di silenzio per le vittime del grave incidente occorso oggi in una stazione di servizio al km 39 della via Salaria, che ha causato due morti, tra cui un vigile del fuoco, e alcuni feriti.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio