L'Aula approva una risoluzione sull'attività europea della Regione Lazio
L'atto è stato votato a margine della presentazione della relazione annuale della Giunta ai sensi della legge n. 1 del 2015.
15/05/2019Il Consiglio regionale del Lazio si è riunito oggi per la presentazione da parte della Giunta della relazione informativa annuale 2018, predisposta ai sensi dell’articolo 11 della legge regionale del 9 febbraio 2015, n. 1, “Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio”. In conclusione dei lavori, approvata una risoluzione che, evidenziata l’importanza della relazione presentata oggi, invita anzitutto la Giunta a garantire il periodico adeguamento dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea e a informare periodicamente il Consiglio, anche tramite la commissione seconda, sulle procedure di infrazione e i casi di EU Pilot aperti che coinvolgano la Regione.
Inoltre, nella risoluzione si invita la Giunta a monitorare il recepimento statale della normativa europea divenuta applicabile, a integrare la relazione annuale con le posizioni sostenute dalla Regione e le attività svolte nei gruppi di lavoro cui partecipa in seno alla Conferenza stato regioni e unificata, comitati e delegazioni, nelle materie europee di interesse regionale, e ad informare tempestivamente il Consiglio sulla attività svolta presso il Comitato delle regioni. Ancora, si invita la Giunta a proseguire l’attuazione delle misure previste dai POR (programmi operativi regionali) nella programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento europei e si richiede alla Giunta una costante informazione sugli stessi a favore dei consiglieri regionali. Si invita inoltre la Giunta a garantire la piena operatività della Cabina di regia, e ad avviare un dialogo, che, in vista della prossima programmazione europea, coinvolga anche gli enti locali e le forme associative.
Si invitano infine nella risoluzione approvata Presidente e Giunta a ribadire in tutte le sedi la posizione della Regione a sostegno della continuità della politica di coesione, ad impegnarsi per rilanciare il progetto europeo e a rafforzare, nell’ambito delle rispettive competenze, le relazioni con i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di formazione e attuazione del diritto europeo.
Respinta invece dall’Aula una risoluzione in cui si impegnavano Presidente e Giunta a sottoporre al Governo e al Parlamento nazionali alcune proposte da sostenere in ambito europeo, tra cui la revisione dell’assetto istituzionale dell’Unione, in vista della creazione di una confederazione di stati sovrani, la necessità che la capitale d’Europa sia Roma, la necessità di prevedere investimenti nelle opere pubbliche e quella di semplificare l’accesso ai fondi europei, l’adozione di misure in favore della natalità, l’impignorabilità della prima casa di proprietà, la priorità per gli italiani nell’accesso ai servizi e il contrasto all’immigrazione clandestina.
La relazione annuale presentata oggi al Consiglio si suddivide in tre sezioni, che si collegano all’elenco di cui al comma 1 dell’articolo 11 della legge 1/2015: nella sezione prima, lo stato di conformità dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea; nella seconda, lo stato di avanzamento dei programmi della Regione cofinanziati dall’Unione europea, i fondi strutturali e i progetti di cooperazione territoriale; nella terza, i progetti finanziati dall’Unione europea.
Nella prima sezione, si legge che anche nel 2018 la Regione ha provveduto a dare esecuzione all’articolo 29 commi 3 e 7, lettera f, della legge 234 del 2012, per la verifica dello stato di conformità dell’ordinamento regionale alla normativa dell’Unione. Sono poi riepilogate le procedure di infrazione che nel corso del 2018 hanno coinvolto la Regione, che sono nove; altrettanti sono i casi di EU Pilot che nello stesso anno hanno riguardato la Regione. Mentre la procedura di infrazione costituisce lo strumento attraverso il quale la Commissione europea svolge la propria funzione di controllo del rispetto del diritto dell’Unione da parte degli stati membri, e ha inizio con la trasmissione allo stato membro di una lettera di messa in mora ai sensi dell’articolo 258 TFUE, il sistema EU Pilot, nato nel 2008, introduce un meccanismo di risoluzione dei problemi di applicazione del diritto dell’Unione consistente nello scambio di informazioni tra Commissione e stati membri nella fase antecedente all’apertura della procedura di infrazione, con funzione deflattiva del contenzioso.
La seconda sezione ha ad oggetto lo stato di avanzamento dei programmi della Regione cofinanziati dell’Unione europea e si suddivide in due ulteriori sottosezioni, la prima sui fondi strutturali FEASR, FESR e FSE nell’ambito della programmazione 2014-2020, la seconda sui progetti di cooperazione territoriale. Nella terza sezione, l’argomento sono i progetti finanziati dall’Unione europea: la regione partecipa infatti a numerosi progetti europei e internazionali, che, a partire dal 2013, sono censiti in modo puntuale. Si tratta di 19 progetti, che sono stati approvati dalla Commissione europea nel corso del 2018 e si trovano attualmente in corso di gestione o di rendicontazione, coinvolgono la Regione Lazio in qualità di partner, partner associato e capofila e riguardano tra gli altri temi come l’ambiente, la salute, lo sviluppo economico, la pianificazione territoriale, la cultura.
Infine, con le modifiche approvate il 20 febbraio scorso
alla legge regionale 9 febbraio 2015, n. 1, ‘Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio’", nella relazione informativa annuale della Giunta viene introdotta la possibilità di formulare atti di indirizzo da parte del Consiglio, attraverso la commissione competente. La relazione predisposta per il 2018 va quindi integrata con l'attività svolta in conseguenga di tali modifiche, attraverso la quale si è giunti ad enucleare, tra le dieci materie proposte della Commissione europea, alcune aventi maggiore interesse regionale: si tratta di quelle riguardanti il controllo sulle acque, della qualità dell’aria, il trattamento dei rifiuti, gli antiparassitari e fitosanitari, e di quella riguardante l’esigenza della parità di retribuzione per lo stesso lavoro.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio