Presentato ieri il report delle attività degli ultimi cinque anni. Organismi parità risorsa per le Istituzioni
Un volume di oltre 150 pagine suddivise tra attività interistituzionali, bandi di concorso, pubblicazioni, normative regionali e le tante e diverse iniziative promosse dai gruppi di lavoro. E' la "Relazione attività giugno 2007 - aprile 2012" presentata ieri presso la Sala Bologna del Senato della Repubblica, del lavoro svolto in questi ultimi cinque anni dalla Consulta Femminile Regionale per le Pari Opportunità.
A illustrare la pubblicazione sono intervenute la Presidente della Consulta, Donatina Persichetti, affiancata dalle due vicepresidenti.
Nel ricordare le tante iniziative promosse nel corso degli anni dalle circa 300 donne che rientrano nelle 100 associazioni di cui si compone la Consulta - dalla firma del protocollo d'intesa tra la Conferenza delle Presidenti degli organismi di parità e il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca per diffondere nelle scuole la cultura delle pari opportunità; al progetto "Una questione di Democrazia", finalizzato a promuovere una maggiore eleggibilità delle donne nelle istituzioni, fino al sostegno accordato dalla Consulta all'appello "Donne e Media" grazie al quale ben tredici emendamenti a favore di un'immagine rispettosa della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna sono stati approvati e introdotti nel contratto di servizio della Rai - la presidente Persichetti ha tenuto ad evidenziare, nel suo intervento di apertura, quanto ancora sia lungo il cammino per una piena affermazione di una democrazia realmente paritaria e quanto la crisi di questi ultimi anni, oltre ad acuire sotto molto aspetti il già esistente disagio femminile, stia rischiando oggi di compromettere anche alcuni importanti risultati già ottenuti, a cominciare dalla paventata abolizione degli organismi di parità.
"Sarebbe un'involuzione in civiltà - ha dichiarato Persichetti - ed evitarla deve essere l'impegno prioritario. Dobbiamo saper guardare e ascoltare la cittadinanza - ha proseguito - e il rinnovato e inedito protagonismo delle donne esige un cambiamento che deve essere non solo sociale ed economico, ma soprattutto culturale. Le donne sanno di doversi assumere le loro responsabilità per vincere in modernità e sono pronte a mettere a disposizione le proprie competenze per contribuire al progresso e allo sviluppo dell'intera comunità. Sono proprio il pluralismo e la capacità di fare rete che abbiamo costruito in questi anni - ha concluso la presidente - che rappresentano oggi un patrimonio formidabile dal quale partire per rilanciare le richieste di una nuova legge elettorale, un sistema integrato socio sanitario che sappia sostenere e non assistere, un piano strategico per il contrasto alla violenza sulle donne, il superamento della precarietà del lavoro, che maggiormente affligge i giovani e le donne".
Gaetano Orticelli
Addetto stampa Consiglio regionale del Lazio