Collegato, dibattito d'Aula sul Consorzio industriale unico del Lazio
Iniziato l'esame dell'articolato. Seduta aggiornata a giovedì 6 febbraio.
30/01/2020Seduta aggiornata alle
ore 10 di
giovedì 6 febbraio per il proseguo dell'esame della proposta di legge regionale n. 194 del 31 ottobre 2019, "Misure per lo sviluppo economico, l'attrattività degli investimenti e la semplificazione”. E’ quanto ha comunicato all’Aula il presidente del Consiglio regionale,
Mauro Buschini (Pd), dopo la conclusione della discussione generale sul provvedimento, la replica dell’assessore al Bilancio,
Alessandra Sartore, una pausa per
dare modo alla capigruppo di riunirsi, e alcuni interventi sull’articolo 1
, riguardante il rafforzamento delle funzioni del Consorzio industriale unico del Lazio. Tema quest’ultimo toccato anche dal capogruppo del Partito democratico,
Marco Vincenzi, il quale ha voluto rimarcare che il consorzio unico “ha l’ambizione non solo di fare sintesi, ma di rilanciare, proprio adesso che abbiamo disponibilità finanziarie maggiori, una politica di investimenti anche nel settore industriale, che costituisca una ulteriore opportunità per i numerosi obiettivi che la Giunta regionale si è posta”. Nel suo intervento in discussione generale, Vincenzi ha ricordato la “fase di stabilizzazione e di risanamento dei conti”, ma anche “un bilancio espansivo, in cui le politiche attive per il lavoro, per il sociale, per i giovani, per la cultura hanno un ruolo preminente, così come quelle per gli investimenti”. Vincenzi è intervenuto in merito alle critiche mosse al collegato e alla presunta estemporaneità di alcuni interventi legislativi che sono al suo interno.
“Penso che l’opportunità del collegato - ha dichiarato Vincenzi - sia proprio quella di poter incidere su punti particolari, su obiettivi specifici, su un complesso normativo che è molto vasto e che chiaramente non può essere rinnovato di anno in anno complessivamente, ma può essere adeguato. Questo non per sfuggire alla necessaria attività di riforma dell’impianto normativo, che c’è stata lo scorso anno in cui abbiamo fatto importanti leggi di riforma. Penso al Testo unico del commercio, che ha rappresentato un momento di profonda innovazione di un testo normativo che ormai era appunto obsoleto. Al fianco di un’attività riformatrice complessiva – ha concluso Vincenzi - fatta per settori, per grandi temi – penso all’urbanistica, all’ambiente – abbiamo la necessità di fare anche alcuni interventi particolari”.
La discussione generale sul primo articolo della pl 194 è stata aperta da
Valentina Corrado (M5s) la quale ha nuovamente evidenziato le criticità presenti nel progetto che dovrà portare alla fusione dei cinque consorzi industriali del Lazio in un unico soggetto con funzioni rafforzate. Tra l’altro, Corrado ha evidenziato il mancato rispetto del cronoprogramma del commissario straordinario, ricordando la consistenza dei suoi emolumenti (oltre 11 mila euro al mese), la mancata previsione di requisiti specifici, per il presidente del consorzio unico nominato dal presidente della Regione Lazio. Per
Francesca De Vito (M5s) è “assurdo e offensivo che si proceda con queste modalità alla costruzione dell’ennesima scatola”. Per
Stefano Parisi (Lazio 2018) è meglio che il presidente del consorzio, al pari dei membri del consiglio di amministrazione, sia scelto tra soggetti muniti di documentata esperienza manageriale, che resti incarica non più di tre anni, anziché cinque, e che siano rappresentate tutte le realtà territoriali. “Fortemente contrario nel metodo e nel merito” s’è dichiarato
Massimiliano Maselli (FdI), mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia,
Giancarlo Righini, si domanda retoricamente: “Perché non è stato costituito direttamente un assessorato all’industria?”.
“Le funzioni che vengono delegate a questo consorzio infatti sono straordinarie – ha sottolineato Righini - Si arriva addirittura a delegare il sostegno alla diffusione di reti di telecomunicazione e servizi telematici, addirittura l’internazionalizzazione, la promozione internazionale delle opportunità di investimento nell’economia del territorio, la gestione di incentivi e contributi a favore delle imprese”. Scettico il capogruppo di Forza Italia,
Giuseppe Simeone, secondo il quale si vuole montare un motore duemila di cilindrata su una Cinquecento. Pur credendo fortemente nel ruolo dei consorzi industriali, avrebbe visto con favore una legge organica sulla materia, “una legge di settore - ha dichiarato Simeone - una legge
ad hoc su questo argomento”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio