Scuola, seduta straordinaria su edilizia e riapertura a settembre
Focus sugli interventi della Giunta per la messa in sicurezza degli edifici e sulle misure post Covid-19.
30/06/2020Il Consiglio regionale del Lazio si è riunito oggi per una seduta straordinaria sul tema “Interventi per l’edilizia scolastica e misure da adottare per l’apertura del nuovo anno scolastico 2020-2021 a fronte dell’emergenza coronavirus”, richiesta dai presidenti di vari gruppi consiliari, prima firmataria Roberta Lombardi (M5s). Ed è stata proprio la presidente del gruppo del Movimento 5 stelle a intervenire per prima per spiegare le ragioni della richiesta. “A distanza di più di un anno dalla precedente seduta straordinaria che aveva ad oggetto gli interventi per l’edilizia scolastica e l’abbattimento delle barriere architettoniche – ha detto
Roberta Lombardi – torniamo a parlare di edilizia scolastica e, in aggiunta, delle misure da adottare per l’apertura del nuovo anno scolastico, a fronte dell’emergenza Coronavirus, poiché alle gravi criticità dello stato in cui versa il nostro patrimonio di edilizia scolastica si è aggiunta anche la minaccia dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo”.
In premessa, Lombardi ha citato i dati del rapporto Censis 2018, che vedono il Lazio risultare la prima Regione in Italia per scuole non conformi alla normativa, con oltre il 70 per cento degli istituti scolastici privo dei certificati di agibilità e di prevenzione incendi. “La ragione principale di questo ritardo è imputabile non a carenze di norme o di risorse – ha spiegato – ma ad un disinteresse politico e per questo motivo abbiamo chiesto una seconda seduta straordinaria, per chiedere se in questo anno vi sono stati dei progressi in merito agli interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico degli immobili del nostro patrimonio edilizio scolastico e come la Giunta intenda procedere per garantire la ripresa in sicurezza dopo il Covid-19”.
Lombardi ha poi parlato della “complessità della materia, dovuta anche ai diversi livelli di competenza e alla legislazione concorrente: comprendiamo come le Regioni spesso rappresentino un tramite tra lo Stato e gli Enti locali, ma tutto si può dire tranne che manchino gli strumenti di governance e di conoscenza dello stato del patrimonio edilizio scolastico o le dotazioni finanziarie. Si tratta dunque di un problema di burocrazia”.
Alle domande poste da Lombardi ha tentato di fornire risposte l’assessore regionale ai Lavori pubblici,
Mauro Alessandri, il quale ha fatto il punto sullo stato di attuazione degli interventi di edilizia scolastica, dando al Consiglio un quadro dettagliato delle linee di finanziamento attive e gestite direttamente o indirettamente attraverso la Direzione infrastrutture, con la relativa previsione di inizio e fine lavori, per un totale di circa 460,71 milioni di euro di interventi. Le tipologie di intervento sugli edifici scolastici riguardano: l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza; le nuove costruzioni da destinare a strutture scolastiche sportive; gli adeguamenti alla normativa antincendio; le manutenzioni e le ristrutturazioni. Operazioni finanziate attraverso le differenti programmazioni della Regione Lazio (Piano triennale edilizia scolastica 2015-2017, Piano triennale 2018-2020, Piano antincendio), le risorse ministeriali e i Fondi europei”.
Terminata la panoramica sulla programmazione triennale 2018-2020, sui dati che riguardano gli interventi monitorati dalla Direzione regionale, l’assessore ha parlato delle previsioni per la riapertura delle scuole: “Questa fase è di costante aggiornamento, insieme all’assessore Di Berardino e in raccordo con l’Ufficio Scolastico regionale. Analizzando i dati riferiti alle tipologie di spazi e alle superficie degli edifici e dei plessi, abbiamo realizzato una tabella nella quale può essere evidenziato il numero complessivo, la superficie media per tipologia di locale e poi una simulazione sul distanziamento tra gli alunni per capire quanta capienza avremo nelle aule ordinarie e quanta negli altri spazi adibiti e da poter adibire ad aula, auditorium, teatri, palestre. Ci siamo orientati su tre diverse simulazioni: un metro e cinquanta per alunno, un metro e ottanta e due metri quadrati per alunno”. L’assessore ha detto che si è posto come termine il 15 luglio per definire, dati alla mano, quali interventi debbano essere messi in opera negli edifici scolastici per garantire la sicurezza in base alle linee guida nazionali (acquisto di banchi singoli, attuazione delle separazioni, ridimensionamento e suddivisione degli spazi, ad esempio). “È un tempo limite compatibile? A detta dell’Ufficio scolastico regionale è un tempo compatibile con la messa in campo di interventi di questa natura, quindi piccoli acquisti o interventi di edilizia leggera, in vista della riapertura” ha concluso Alessandri.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Mattia (Pd), Antonello Aurigemma (Fratelli d’Italia), Giuseppe Simeone (Forza Italia), Marietta Tidei (gruppo Misto), Sergio Pirozzi (FdI), Daniele Ognibene (Leu Lazio), Silvia Blasi (M5s) e Massimiliano Maselli (FdI).
Eleonora Mattia, presidente della commissione Istruzione, Diritto allo studio, ha messo in evidenza il buon operato della Giunta regionale, elencando tutti gli interventi messi in campo soprattutto durante l’emergenza da Coronavirus: “Abbiamo messo in campo misure di sostegno innovative e spesso uniche su scala nazionale. Penso sicuramente al grande investimento sul sistema dell’infanzia con ben 14 milioni, che sono andati a sostenere tutte le strutture, anche quelle non accreditate nel sistema regionale. Poi i bonus per gli studenti finalizzati all’acquisto dei libri scolastici o quelli previsti nel piano ‘Nessuno escluso’ per l’acquisto della strumentazione tecnologica per garantire pari accesso alla didattica a distanza. Ora l’approvazione del Piano scuola nazionale ci dà finalmente modo di ragionare concretamente sulla ripresa delle attività scolastiche, educative e formative”.
Antonello Aurigemma ha prima criticato l’operato della ministra dell’Istruzione Azzolina, per “aver creato ancora più confusione perché non ha fatto altro che demandare ai Comuni, ai dirigenti scolastici e alle Province le disposizioni per l’apertura dell’anno scolastico”. Poi ha chiesto, a nome del gruppo di Fratelli d’Italia, l’istituzione di una commissione permanente “che possa ragguagliarci settimanalmente sull’andamento delle attività e delle criticità che noi possiamo andare a rilevare”.
Giuseppe Simeone, rivolgendosi all’assessore Alessandri, ha detto che “rispetto a tante domande che da tempo attendevano risposte, con le quali volevamo capire una serie di cose, oggi non siamo andati oltre quello che già sapevamo. Praticamente di novità ce ne sono state poche, se non qualcuna. Il nostro patrimonio scolastico è veramente datato nel tempo, non soddisfacente alle esigenze di oggi. Ad oggi riscontriamo che il quadro era e rimane confuso. Non sappiamo ancora quali sono gli interventi che si stanno adottando per far iniziare l’anno scolastico in sicurezza e non sappiamo neanche se inizia”.
Marietta Tidei si è prima soffermata sulla didattica a distanza: “Se è vero che ha in parte ovviato alle carenze del fatto di dover stare chiusi dentro casa, è altrettanto vero che ha rimarcato ancora di più quelle che erano le differenze, quelle che erano le disuguaglianze. Non tutti gli studenti hanno vissuto questa esperienza nella stessa identica maniera, non tutti avevano quelle dotazioni necessarie per poter usufruire della didattica a distanza nello stesso modo”. Poi, Tidei ha parlato della riapertura delle scuole a settembre: “Era del tutto evidente – ha detto – che siccome la situazione non tornerà alla normalità così come l’abbiamo conosciuta, probabilmente questo dibattito andava anticipato proprio per arrivare in tempo a settembre, senza dover correre. E l’abbiamo visto anche nel dibattito, un vespaio di polemiche che hanno suscitato le linee guida. Noi veniamo dalla situazione delle classi pollaio, che sicuramente va superata. E va superata non solo per le esigenze di distanziamento, dovute alla necessità di evitare il diffondersi dell’epidemia, ma lo dobbiamo fare perché credo che vada proprio superata quell’impostazione. Bene le risposte che ci ha dato questa mattina l’assessore, ma che si arrivi però a una programmazione che sia completamente diversa e che parta anche da esigenze diverse”.
Sergio Pirozzi ha espresso preoccupazione sull’attuazione in tempi rapidi delle misure sull’edilizia scolastica e sul recupero degli edifici dimessi in precedenza per sottodimensionamento. “Invito l’assessore a valutare anche quello che abbiamo fatto nell’emergenza sismica e cioè prendere dei moduli. Si possono affittare, sono già pronti, e noi avremmo degli spazi dove c’è la possibilità di farlo, per metterli a disposizione di quelle strutture che non hanno gli spazi per poter fare lezione ai propri studenti”, ha detto l’ex sindaco di Amatrice.
Daniele Ognibene ha invece criticato il centrodestra perché “mi aspettavo qualche proposta più drastica onestamente, nel senso che questo Consiglio di oggi è stato voluto per ragionare insieme anche su quelle che possono essere delle idee da mettere in campo nei prossimi mesi”, ha detto. “I giovani che in questi mesi sono i più danneggiati – ha aggiunto Ognibene – hanno la scuola come unico strumento per affrontare al meglio il futuro che hanno di fronte. Questo è il primo punto, che diventa fondamentale anche per parlare di edilizia e di scuola. Non si può discutere di edilizia come di un qualcosa a sé stante rispetto ad altri aspetti che afferiscono alla scuola e che sono centrali. La scuola non è solo lezione. La scuola è laboratorio, è soprattutto socialità. Partire da una linea guida che impone il distanziamento di un metro presuppone già il fatto che non si voglia rispettare, fondamentalmente, questo principio. In altre parole, noi siamo passati dalle classi pollaio alle classi bonsai con una velocità che lascia tutti interdetti”.
Per
Silvia Blasi la didattica a distanza è stata uno strumento d’emergenza e tale deve rimanere. “Per questo è fondamentale ripensare – ha detto – a un avvio dell’anno scolastico con la presenza in classe. La scuola è e deve rimanere un laboratorio d’apprendimento fisico, dove il fattore di aggregazione, che adesso ci troviamo qui a discutere, ed è proprio il nodo da risolvere per il prossimo anno scolastico, rappresenta invece un elemento che racchiude e sintetizza l’esperienza scolastica, che sostiene e consente il superamento delle disuguaglianze sociali, culturali ed economiche”.
Per
Massimiliano Maselli “il nodo centrale di questo importante argomento è che questa Regione, non come tutte le altre, perché qualche Regione si è mossa in tempo, ha perso una grande opportunità, ha perso una grande occasione. Approfittando di questa terribile pandemia e di questo momento drammatico si poteva cogliere l’occasione per intervenire. Creando un collegamento di collaborazione, creando un rapporto concreto, fattivo con il Governo nazionale si doveva assolutamente creare una procedura veloce, snella, in deroga al Codice degli appalti, per poter dare la possibilità a tutti i Comuni di impiegare, di adottare procedure rapide e veloci per poter affidare i lavori per ristrutturare, per mettere in sicurezza queste scuole, per ammodernare la nostra rete scolastica.
Al termine della seduta, il Consiglio ha approvato sette ordini del giorno, cinque dei quali presentati dal gruppo del Movimento 5 stelle, uno dai gruppi di maggioranza con cui si impegna la Giunta regionale a supportare enti locali e istituti nella compensazione degli spazi educativi e scolastici, e uno da Fratelli d’Italia, col quale si chiede l’istituzione della commissione citata da Aurigemma nel corso del suo intervento. I quattro documenti presentati dal Movimento 5 stelle impegnano la Giunta a: prevedere la prosecuzione delle attività didattiche nelle aree naturali protette; far rilevare la temperatura all’entrata giornaliera degli studenti, degli alunni e dei docenti e a ripristinare la figura del medico scolastico; attivarsi presso il Governo per far stanziare ulteriori fondi per evitare il sovraffollamento delle aule; redigere una relazione sulla mappatura degli spazi all’aperto.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio