17/09/2020Al workshop sui progetti di recupero della prigione sull’isolotto di Santo Stefano, Anastasìa invita a non dimenticare le sofferenze di chi vi è stato recluso
“Partecipo al workshop promosso dalla commissaria straordinaria del governo Silvia Costa, perché si tratta di un momento importante nella condivisione del percorso di recupero e di valorizzazione del carcere e delle isole. Spero che ora, grazie all'impegno della commissaria, possa finalmente diventare operativo il progetto di recupero del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano”. E’ quanto ha dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, a margine del workshop sull’isola di Ventotene, “Verso il progetto per Santo Stefano: integrato, partecipato, europeo”.
Il progetto di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano si sta costruendo attraverso un processo di partecipazione che coinvolge la comunità locale, le associazioni che da anni promuovono iniziative ed elaborano ipotesi, insieme con rappresentanti di istituzioni, università e enti italiani ed europei e con interlocutori esterni. In tale contesto, la commissaria Silvia Costa ha organizzato d’intesa con il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro un workshop rivolto a soggetti istituzionali e associativi che hanno dimostrato interesse per il progetto di recupero dell’ex carcere. Tra questi, il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, Anastasìa.
“Mi considero anche custode della memoria delle persone che sono state detenute nelle carceri della regione - ha proseguito Anastasìa a margine del workshop - Già in passato avevo chiesto al capo di gabinetto del presidente Zingaretti di fare tutto quanto nelle possibilità della Regione per il recupero di un luogo di inestimabile valore architettonico e culturale. Spero che ora, grazie all'impegno della commissaria del governo Silvia Costa, possa finalmente diventare operativo il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano, augurandomi che ne possa essere valorizzata la funzione di memoria delle sofferenze umane che vi furono consumate”.
La commissaria straordinaria di governo, Silvia Costa, ha presentato lo scorso giugno il piano operativo e il cronoprogramma che dovrà caratterizzare il recupero della struttura da qui fino alla fine del 2021. L’isolotto non è mai stato abitato, attualmente non c’è acqua, non c’è luce, non c’è approdo: ci sono una serie di difficoltà e di vincoli e gran parte dei lavori saranno per rendere agibile l’isola. Sarà anche preservato e valorizzato il legame con la vicina isola di Ventotene, così che l’ex carcere e l’isola vengano a costituire un centro museale, conservando l’impronta naturalistica e ambientale.
La prima fase del progetto non riguarderà solo la messa in sicurezza, ma coinvolgerà tutto il corpo del carcere, anche i torrioni dell’800 e i sentieri. Previsto anche il restauro conservativo della gendarmeria del carcere, così da avere un luogo per la direzione lavori, e aree di restauro per laboratori didattici in loco durante i lavori. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio