Casi in aumento nel Lazio. L'assessore alla Sanità D'Amato: "Ci aspettano 6/7 mesi molto impegnativi"07/10/2020
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal presidente Mauro Buschini (Pd) e dal vicepresidente Devid Porrello (M5s) che si sono alternati sullo scranno più alto, si è riunito oggi in seduta straordinaria per l’esame delle misure e degli interventi per prevenire una seconda ondata di contagi Covid-19 e per la copertura vaccinale dell'influenza stagionale 2020-2021 nel Lazio. Dopo l’intervento della consigliera Roberta Lombardi (M5s), prima firmataria della richiesta di convocazione del consiglio straordinario, ha preso la parola l’assessore alla Sanità e all’integrazione sociosanitaria, Alessio D’Amato.
“A mio avviso – ha dichiarato D’Amato - dobbiamo parlare un linguaggio di verità: ci attendono ancora sei/sette mesi molto impegnativi, in cui dobbiamo convivere con il virus nel rispetto delle regole di distanziamento. Attorno a noi in Europa – ha proseguito l’assessore - il quadro è molto preoccupante, dalla Francia alla Spagna, al Regno Unito. La situazione nel nostro paese è di casi in aumento da nove settimane consecutive, e guai a pensare che siamo fuori pericolo. Nella nostra regione vi è una evoluzione nelle ultime tre settimane, con un coefficiente che indica il livello di sviluppo dell’attività virale che è passato da 0,54 a 0,89 a 1,09, che colloca la nostra regione all’ottavo posto, secondo l’ultima rilevazione, dopo Piemonte, Campania, Sicilia, Abruzzo, Liguria, Provincia autonoma di Bolzano e Veneto”.
D’Amato è poi passato ai numeri: “Noi abbiamo avuto ad oggi 18.032 casi di Covid dall’inizio della pandemia, di cui il 49 per cento di sesso femminile e il 51 per cento di sesso maschile, un’età mediana di 48 anni, un numero di decessi pari a 948. Di questi 18.032 casi, 8.611 sono stati identificati dal sospetto diagnostico, mentre 9.421 sono stati identificati da attività di screening. I guariti sono 8.794; in isolamento domiciliare 7.472. Se confrontiamo i dati del giugno scorso con i dati di fine settembre scorso, così come sono stati elaborati dall’Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane, notiamo un lieve incremento della prevalenza, a fronte di un aumento considerevole del tasso dei casi testati, che passa dal 5,2 all’11,7 per 100 abitanti”.
In merito al tasso di mortalità nella nostra regione, D’Amato ha riferito all’Aula che questo rimane pressoché invariato all’1,5, che è circa quattro volte in meno della media nazionale, mentre si dimezza la letalità dal 10,2 al 5,9 e che il rapporto tra positivi e casi testati è del 2,7, a fronte di una media nazionale del 3,1.
“Nei prossimi giorni – ha detto D’Amato sui test - ci sarà un deciso aumento dell’attività di testing: intorno ai 15-16.000 test al giorno, e ci aspettiamo in questa fase un ulteriore incremento dei casi anche importanti. Questa fase è caratterizzata da una forte tendenza di positivi asintomatici, a differenza della prima, in cui i casi erano in prevalenza di natura sintomatica. Questi positivi asintomatici sono precocemente individuati grazie ad un’attività di testing che ha visto di fatto triplicare il numero degli esami eseguiti. Nel periodo tra agosto e settembre i positivi erano caratterizzati prevalentemente da due fattori, l’abbassamento dell’età media e i link con i luoghi di vacanza. Questo ha comportato sin dalla metà di agosto un’attività molto intensa di screening, attraverso test antigenici e validazioni attraverso test molecolari. Questo lavoro, anche in adempimento ai decreti ministeriali, sui rientri da Spagna, Croazia, Grecia, Malta e oggi Francia ed altri Paesi ha comportato ad oggi oltre 32.600 test rapidi presso gli aeroporti di Roma, Fiumicino e Ciampino, e uno sforzo straordinario presso il porto di Civitavecchia, per oltre 26.000 test eseguiti, soprattutto in riferimento ai rientri dalla Sardegna. Ad oggi, sono stati eseguiti tra gli aeroporti Fiumicino e Ciampino e il porto di Civitavecchia 58.630 test”.
D'Amato si è poi soffermato sulle scuole e sull’attività di testing negli istituti scolastici, escludendo che la scuola - 380 casi in trecento istituti – sia il motore della diffusione virale, al contrario di feste e cerimonie e a una ripresa dei link in Rsa e case di riposo. Preoccupazione desta l’incremento di casi in provincia di Latina. In merito al vaccino antinfluenzale, D’Amato a dichiarato che sono state ordinati 2,4 milioni di dosi. “Il tema relativo alla recente sentenza del Tar, che rispettiamo – ha detto D’Amato - non modifica minimamente gli obiettivi di sanità pubblica, per quanto ci riguarda rimane in vigore l’obiettivo di vaccinare 2,4 milioni di cittadini. A questo scopo, oltre ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, sono stati coinvolti tutti i centri vaccinali ed è stato costituito in ogni azienda ospedaliera un nucleo vaccinale operativo, per vaccinare i nostri operatori che non sono tanto abituati a vaccinarsi (apro e chiudo una parentesi), ma quest’anno è una condizione assolutamente straordinaria ed è molto importante farlo”.
Primo a intervenire, Fabrizio Ghera (Fdi), ha esordito con un ringraziamento a tutti i sanitari, “medici, infermieri e personale del 118, e tutti coloro che stanno collaborando e lavorando per trovare soluzione a questo momento così difficile”. Secondo Giuseppe Simeone (FI), “occorre con urgenza migliorare i servizi, aumentando le indagini epidemiologiche sul territorio e incrementando il personale sanitario”. Hanno stigmatizzato l’assenza in Aula del presidente Zingaretti Pasquale Ciacciarelli (Lega) e Chiara Colosimo (FdI). “Comprendiamo che è molto stanco e che venire in Consiglio sarebbe stato davvero faticoso", ha ironizzato Colosimo, secondo la quale Zingaretti è “indeciso, se rimanere qui o andare al governo”. A contestare la rappresentazione di D’Amato, è intervenuto Davide Barillari (Gruppo misto) il quale, con una diversa lettura dei dati dell’Istituto superiore di sanità, ha contestato “la narrazione ufficiale della malattia: con statistiche esposte in modo acritico, è stato stravolto completamente l’effettivo indice di letalità”. Per Massimiliano Maselli (FdI), è necessaria una norma che comporti un sistema di monitoraggio continuo della qualità dell’aria negli ambienti pubblici, vista la la stretta correlazione tra la diffusione del coronavirus e l’inquinamento atmosferico.
Valentina Corrado (M5s) si è soffermata sulla necessità di implementare la strumentazione e il personale dei laboratori pubblici che processano i tamponi, “perché benissimo l’indirizzo di aprire nuove postazioni drive-in per alleggerire il carico e le file presso quelle operative, ma poi si crea un imbuto laddove i laboratori non riescono a reggere il carico numerico dei tamponi da processare”. Ha chiuso la serie d’interventi il capogruppo del Pd, Marco Vincenzi, secondo il quale “le azioni che stiamo mettendo in campo riusciremo a contenere gli effetti dannosi dell’epidemia e ad arrivare finalmente all’appuntamento con la disponibilità del vaccino in modo il più efficiente possibile”. Dopo la repica di D’Amato, il presidente Buschini ha aggiornato la seduta a mercoledì 14 ottobre, alle ore 10, per l’esame dei 33 ordini del giorno presentati.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio