Illustrata in Consiglio la proposta di legge sulla "Blue economy"
Presentata da Daniele Ognibene (Leu), coinvolge l’economia che ruota intorno al mare, i fiumi e i laghi della Regione.
02/02/2022Il Consiglio regionale ha iniziato l’esame della proposta di legge regionale n. 224, “Disposizioni per la promozione della formazione, occupazione e sviluppo nei settori della blue economy”. Oggi, infatti, il provvedimento è stato illustrato in Aula dal consigliere
Daniele Ognibene (Leu), firmatario della proposta insieme ai colleghi
Enrico Maria Forte (Pd) e
Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti). Conclusa la discussione generale, il Consiglio inizierà l’esame dell’articolato, degli emendamenti e dei subemendamenti, nella prima seduta utile, dopo quelle straordinarie su Pesca e fiume Sacco, già convocate per mercoledì 9 febbraio.
Ognibene ha iniziato la sua relazione ringraziando l’assessore Paolo Orneli e i presidenti della commissione Lavoro e della commissione Bilancio, Eleonora Mattia (Pd) e Fabio Refrigeri (Pd), “per aver portato all’approvazione questa proposta in commissione, anche con una lunga discussione e con una serie di emendamenti”, ha detto. Poi, il consigliere di Leu si è soffermato sul termine blue economy, spiegando che si tratta “dell’economia che ruota intorno a quei settori del mare, dei laghi e dei fiumi. Così, semplicemente, sembra un argomento molto vasto, ma è uno dei settori in enorme espansione dal punto di vista economico ed occupazionale e anche dal punto di vista della tutela dell’ambiente, ritenuto tale anche dalla Commissione europea che lo ha inserito anche nei principali settori di intervento del Pnrr”.
Un settore che, per Ognibene, è in crescita nel Lazio e “per questo – ha aggiunto – abbiamo ritenuto importante dare valore soprattutto alla formazione, in stretta relazione con il mondo dell’impresa”. A tal proposito, il proponente ha definito “un punto qualificante della legge”, la previsione di una cabina di regia che crea una relazione costante tra imprese ed Enti di formazione e istituti. Ognibene ha poi citato anche gli altri settori interessati dalla proposta: la ricerca, la tutela dell’ambiente, la fieristica navale, il turismo. “Intorno all’economia del mare – ha spiegato – ruotano aziende, imprese, attività, associazioni. Credo che dare un ordine a tutto ciò possa essere veramente nell’interesse della nostra Regione”.
Infine, Ognibene ha parlato di programmazione e di risorse economiche a sostegno della legge, sia nazionali che europee, citando il fondo Blue Invest “che la Commissione europea prevede proprio per quanto riguarda la blue economy”, ha precisato il consigliere. “È un’economia su cui credo che da parte della politica ci debba essere un investimento importante anche in termini di idee. Sono convinto che anche dalla discussione che ne uscirà fuori nei prossimi giorni all’interno dell’Aula riusciremo a tirare fuori qualcosa di utile per la nostra regione”; ha concluso Ognibene.
Nel corso della discussione generale, hanno preso la parola
Giancarlo Righini (FdI) e
Giuseppe Simeone (FI). Il primo ha ricordato che sul tema della pesca, con riferimento soprattutto alle difficoltà del settore, Fratelli d’Italia ha chiesto una seduta straordinaria. “Ho seguito con molta attenzione questa proposta di legge – ha detto Righini – che giudico assolutamente positiva, perché la cosiddetta blue economy rappresenta sicuramente e dovrebbe rappresentare, in particolare per l’Italia, uno dei fiori all’occhiello. Credo, però, che questa sia anche la sede per approfondire le tante difficoltà che ha il legislatore, perché si tratta di una legislazione a volte incomprensibile, un sistema fiscale che ha inspiegabilmente penalizzato, storicamente, ad esempio, la nautica da diporto, che invece ha sempre rappresentato un’eccellenza. Stessa sorte ha iniziato a vivere il settore della pesca, penalizzata nei confronti di altri paesi europei per numero di giorni di attività e ora colpita anche dall’aumento delle materie prime”.
Anche Simeone lodato la proposta di legge, definita “importante e significativa”, perché – a suo avviso – tocca proprio “l’economia vera, reale della nostra Regione. La blue economy – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – non deve essere solamente uno slogan: intorno a queste due parole, blue economy, si sviluppa, credo, un buon 60-70 per cento del Pil regionale”. A tal proposito, Simeone ha condiviso l’analisi di Righini sulle difficoltà che sta vivendo il settore. “Affronteremo meglio nell’esame dell’articolato i contenuti della legge, però io chiedo alla Giunta regionale una scelta vera, strategica, pregnante, una scelta che faccia vedere sul territorio che la Regione Lazio è vicina a queste imprese e insieme a loro vuole lanciare la sfida”, ha concluso Simeone.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio