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Partecipazione e digitale, un webinar organizzato dal Difensore civico

Marino Fardelli ha dato il via oggi a un ciclo di quattro incontri on line sulle prospettive della difesa civica di fronte alle sfide del digitale. Conclusioni del consigliere Ciacciarelli.
Un dispositivo mobile.15/02/2022
Far conoscere il ruolo del Difensore civico, questa l’esigenza alla base del  ciclo di incontri che ha auvto inizio oggi, come ha detto il Difensore civico del Lazio Marino Fardelli introducendo i lavori del webinar “Il ruolo del Difensore civico nella società digitale”. Quanto ne scaturirà sarà oggetto dell’intervento  in sede di Conferenza sul futuro dell’Europa, che si terrà a Strasburgo a fine aprile e a cui i difensori civici sono stati invitati dalla mediatrice europea on. Emily O’Relly. Presenti all’incontro via web di oggi, l’assessore regionale alla Transizione digitale Roberta Lombardi, la segretaria generale del Consiglio Cinzia Felci, il professore di Diritto pubblico a Roma tre Antonio Iannuzzi, i difensori civici della Toscana, Sandro Vannini, e del Piemonte, Paola Baldovino, e l’avvocato Antonino Galletti, presidente dell’ordine degli avvocati di Roma. Le conclusioni invece sono state affidate a Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale del Lazio.

Un elogio alla dinamicità del difensore civico del Lazio è giunto da Cinzia Felci, che ha ripreso la medesima osservazione di Vannini. Scopo di questi incontri è realizzare un prodotto, che consisterà nella fotografia dello stato dell’arte della situazione dei difensori civici nelle regioni italiane, ha aggiunto Felci.

“Poco conosciuta è ancora la figura del Difensore civico presso i cittadini”, ha detto Roberta Lombardi, assessore alla Transizione digitale, quindi ben vengano appuntamenti come il presente, a suo parere. Per quel che concerne il suo assessorato, Lombardi ha detto che è in via di completamento l’agenda digitale regionale, che a breve sarà presentata ai cittadini. Particolare attenzione alla cultura digitale dei cittadini va posta, secondo l’assessore. La Regione dovrà essere particolarmente presente, a suo avviso, al fianco delle piccole amministrazioni comunali che non dispongono delle risorse umane e strumentali per progredire sulla via del digitale. In tutto ciò il ruolo del Difensore civico è peculiare, anche per segnalare le eventuali disfunzioni dei procedimenti digitali posti a disposizione dei cittadini.

A questo proposito, Fardelli ha voluto segnalare in particolare delle criticità sulla questione dell’identità digitale, lo Spid, problema che va risolto naturalmente a livello nazionale. A tale segnalazione si è associata Paola Baldovini, Difensore civico del Piemonte, con riferimento alle sue esperienze in periodo di pandemia nel suo territorio di competenza.

Secondo il professor Iannuzzi, la rivoluzione digitale sta creando un “doppio” digitale del mondo esistente, quindi va seguita con molta attenzione. Le competenze del Difensore civico quindi aumentano, come riflette la stessa evoluzione normativa in materia. La strategia europea sul digitale resta lo sfondo di questo discorso: essa si basa sulla conciliazione tra trasformazione digitale e salvaguardia delle istanze sociali di fondo. L’importanza del Difensore civico in questo campo è nel presidiare una serie di diritti del cittadino, da quello all’uso delle tecnologie digitali alla possibilità di effettuare pagamenti digitali, fino al diritto a che le amministrazioni pubbliche si dotino degli strumenti digitali. Ma fino a che punto i Difensori civici siano in grado di assolvere a questi compiti, allo stato della normativa, è la domanda che bisogna porsi davvero, secondo il prof. Iannuzzi.

Il Difensore civico della Toscana, Vannini, ha sottolineato l’importanza per i difensori civici di stare sui social, come si fa nell’esperienza della sua regione, per ricevere le segnalazioni direttamente attraverso quei canali. Ciò non va però sostituito ma affiancato agli strumenti tradizionali, a suo avviso, altrimenti si rischia di tagliare fuori alcune categorie di cittadinanza. Internet e anziani, in particolare, è un tema da non trascurare, quando si parla di digital divide.

Primo passo resta comunque la conoscenza della figura del Difensore civico, ha detto Fardelli a commento dell’intervento del suo collega toscano, prima di passare la parola per le conclusioni a Pasquale Ciacciarelli, presidente della commissione terza del Consiglio, che si occupa del pluralismo nell’informazione. Il fronte del digitale vede la regione Lazio molto attiva, come ha detto Ciacciarelli, portando l’esempio dell’approvazione della legge sul revenge porn. "Non lasciare indietro nessuno" nello sviluppo del digitale è la parola d’ordine, anche secondo Ciacciarelli, e il Difensore civico è un elemento prezioso a questo scopo.

Un protocollo di intesa per la difesa dell’identità digitale è stato appena siglato dal Corecom Lazio con la Sapienza, ha detto infine il dirigente regionale Roberto Rizzi a completamento del quadro della attività regionale sul tema del digitale tracciato da Ciacciarelli.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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