La partecipazione dei cittadini alla vita democratica al centro di un webinar del Difensore civico
Si è svolto oggi il secondo dei quattro appuntamenti on line organizzati da Marino Fardelli in collaborazione con le strutture del Consiglio regionale del Lazio.
22/02/2022"La partecipazione dei cittadini alla vita democratica delle istituzioni: il ruolo del difensore civico”. Questo il titolo del secondo webinar dei quattro organizzati dal difensore civico del Lazio, Marino Fardelli, con il supporto delle strutture del Consiglio regionale, cosa per cui Fardelli ha ringraziato in apertura il presidente Marco Vincenzi e la segretaria generale Cinzia Felci.
La scarsa conoscenza della figura e del ruolo del Difensore civico è alla base dell’esigenza di organizzare questi incontri, secondo Fardelli. Una fotografia della situazione da presentare il 27 e 28 aprile in sede di Conferenza sul futuro dell’Europa, cui i difensori civici sono stati invitati.
In apertura, Devid Porrello, consigliere e vicepresidente del Consiglio regionale, presentatore della proposta di legge per il riordino delle funzioni e dei compiti degli organismi di garanzia, ha parlato a proposito del difensore civico di “strumento fondamentale della vita democratica” e “tramite indispensabile tra legislatore e mondo reale”, con riferimento alle istituzioni alle quali il cittadino più spesso si interfaccia, come al presente le Aziende sanitarie locali, su tutte. Un testo più moderno di quello esistente, datato di ormai 40 anni, quello della proposta di legge a sua firma che attende di essere esaminata dall’Aula, ha detto ancora Porrello.
Un saluto ai partecipanti è stato portato anche dalla consigliera regionale Francesca De Vito, insieme ai ringraziamenti per l’invito a questo appuntamento a cui la consigliera si è detta molto interessata e disposta all’ascolto.
Quindi Teresa Lapis, già difensore civico della provincia di Venezia dal 1997 al 2001, ha svolto poi missioni per conto dell’Unione europea sulla difesa civica. Attualmente si occupa di formazione sempre a proposito della difesa civica. D’accordo si è detta Lapis sull’assunto fondamentale di Marino Fardelli, cioè che le persone non sanno, sostanzialmente, chi sia il difensore civico.
A seguire, Enrico Formento, past president della Difesa civica italiana e già difensore civico della Valle d’Aosta, si è richiamato all’intervento di Porrello a proposito dei tavoli tematici sulla salute e sugli istituti di garanzia. Lavoro che purtroppo è stato interrotto dalla pandemia ma non del tutto, grazie agli strumenti informatici. Rendere accessibile al cittadino il linguaggio dell’amministrazione è la primaria funzione del Difensore civico, secondo Formento. La moral suasion è lo scopo dell’azione del Difensore civico, che può portare l’amministrazione ad agire in autotutela per soddisfare le rimostranze del cittadino. L’obiettivo è ora eliminare le differenze nella difesa civica sulla materia della salute tra regioni.
Poi, Antonia Fiordelisi, Difensore civico della regione Basilicata, che svolge al momento anche l’incarico di presidente vicario della Difesa civica italiana, ha ricordato il momento della introduzione dell’accesso agli atti nella nostra legislazione come passo decisivo per la tutela delle ragioni del cittadino in Italia; ma ora si è andati avanti con il Foia, l’accesso generalizzato, che a differenza del primo non necessita di motivazione. I numeri dicono che c’è stata una decrescita del contenzioso giurisdizionale amministrativo in coincidenza con l’aumento del ricorso alla difesa civica, secondo Fiordelisi, per la quale però la legislazione è purtroppo talvolta indietro, così che le lacune devono essere colmate dal giudice.
Ancora, Gianna Morandi, difensore civico della provincia autonoma di Trento, si è concentrata sulla richiesta di maggiori poteri, da parte della commissione per l’accesso, per il difensore civico, nei casi di diniego illegittimo di una istanza di accesso del cittadino. Indubbiamente il difensore civico non ha poteri coercitivi, ma è pur vero che ha una serie di facoltà che gli consentono un raggio di azione abbastanza ampio, ha detto Morandi, che ha poi ricordato come la Toscana abbia già ampliato i poteri del difensore civico in materia di tutela del diritto alla salute dei cittadini.
A seguire, Gabriele Morandell, difensore civico della provincia autonoma di Bolzano, ha ricordato una legge della provincia di Bolzano che si pone a tutela della partecipazione dei cittadini, realizzata attraverso varie forme di democrazia diretta, e introduce alcune innovazioni, come quella del Consiglio dei cittadini.
Il difensore civico del Friuli Venezia Giulia, Arrigo De Pauli, ha detto invece, in controtendenza con i provvedimenti della Toscana, di aver chiesto al Consiglio regionale di limitare in modo esplicito i confini delle competenze del difensore civico in materia di sanità. La non uniformità del ritaglio delle competenze dei difensori civici tra regione e regione è comunque un problema, ha aggiunto De Pauli, che ha detto anche di aver riscontrato resistenze agli inviti alla collaborazione da parte delle amministrazioni comunali.
La rappresentante dei cittadini nella sessione plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa, Chiara Alicandro, ha rilevato il sentimento di sfiducia nei confronti delle istituzioni che scaturisce dalle indagini svolte sul campo. Sulla base di queste sono state elaborate delle raccomandazioni da proporre in sede europea, ha aggiunto Alicandro.
Le conclusioni dei lavori sono state di Giancarlo Righini, consigliere regionale e presidente del Comitato regionale di controllo contabile, che ha parlato di “impermeabilità” della politica nei confronti delle istanze dei cittadini che si può in qualche misura riscontrare, portando l’esempio della recente vicenda dell’elezione del presidente della Repubblica. Il difensore civico può quindi svolgere un ruolo importante nel raccordare il mondo dell’amministrazione e della politica ai cittadini, ma le riforme legislative volte a garantire maggiore partecipazione e coinvolgimento dei cittadini sono a suo avviso indispensabili.
A questo punto, Fardelli ha chiuso i lavori, non prima di aver dato la parola alla dottoressa Sansoni, garante regionale dell’infanzia, per un breve saluto, in cui ha ricordato che l’azione del garante dell’infanzia si pone al fianco di quella del difensore civico, con riferimento alle generazioni più giovani. Alcune regioni purtroppo mancano ancora della figura del Difensore civico, ha ricordato Fardelli, che ha dato appuntamento a tutti al prossimo webinar, il 10 marzo, che tratterà un tema molto sentito dai cittadini, quello della partecipazione connessa alle tecnologie digitali: in particolare, lo Spid, sistema per l’identità digitale, è al centro di richieste di correttivi finalizzate a consentirne un utilizzo più agevole da parte di alcune fasce di utenza.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio