Consiglio regionale, la relazione dell'assessore Righini all'Aula sui provvedimenti economici
Documento di economia e finanza regionale, legge di stabilità e legge di bilancio presentati oggi in Consiglio per l'approvazione.
28/03/2023Iniziato oggi il lavoro del Consiglio regionale presieduto da Antonio Aurigemma sui provvedimenti economici e di bilancio posti all’ordine del giorno dopo il rinvio dalla commissione quarta. Si tratta della proposta di deliberazione consiliare n. 4 del 22 marzo 2023, concernente: "Approvazione del "Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2023 - anni 2023-2025"; delle proposte di legge regionale n. 8 del 22 marzo 2023, concernente Legge di stabilità regionale 2023, e n. 9 del 22 marzo 2023, concernente Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2023-2025; e della proposta di deliberazione consiliare n. 7 del 23 marzo 2023, concernente bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale del Lazio 2023–2025.
Ha preso la parola anzitutto, per la relazione congiunta sui provvedimenti, l’assessore Giancarlo Righini: egli ha riferito di uno “sfondo macroeconomico caratterizzato dalla decelerazione dell’economia mondiale” fenomeno dovuto soprattutto ai rincari delle materie prime. Dopo il biennio di pandemia 2020-21, le politiche europee, ha proseguito Righini, hanno ripreso il loro iter normale e le politiche nazionali e quindi anche regionali si intrecciano necessariamente con quelle. Attuazione del Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza, politiche del green deal europeo, politiche di coesione, politiche per famiglie ed imprese, queste sono, come riassunte da Righini, le principali linee che l’Europa ispira agli stati nazionali e quindi anche alle rispettive regioni.
Scendendo nel dettaglio dei singoli provvedimenti, per quanto riguarda il documento di economia e finanza regionale Righini ha parlato di tre macroaree di programmazione , il Lazio dei diritti e dei valori, il Lazio dei territori e dell’ambiente e il Lazio della crescita e dello sviluppo; sei sono gli indirizzi privilegiati all’interno di queste macroaree e 17 sono gli obiettivi. Di questi, dieci obiettivi appartengono alla prima macroarea, quattro alla seconda, e tra essi sono ricompresi quello su Roma capitale e uno sulle infrastrutture, mentre tre sono gli obiettivi che appartengono all’ultima macorarea, quella dello sviluppo, e tra essi rientra quello concernente la gestione dei rifiuti.
Il quadro di finanza pubblica per il triennio 2023-25, ha proseguito l’assessore al bilancio, è inevitabilmente condizionato dai risultati negativi della gestione precedente e quindi il bilancio di previsione sarà prettamente tecnico; dei circa dieci miliardi di entrate previste in totale, la gran parte dovrà andare a coprire spese di tipo corrente e pertanto non elastiche. Non è prevista accensione di nuovo debito in seguito alle prescrizioni della Corte dei conti finalizzate al risanamento dei conti regionali.
Passando alla legge di stabilità regionale, la novità principale è rappresentata dal fatto che con essa si adeguano le aliquote dell’addizionale regionale Irpef al rialzo dell’1,6 per cento; il livello massimo del 3,3 per cento riguarderà quindi tutti gli scaglioni, tranne quello più basso. Stabilito però, ha detto Righini, è l’avvio di un processo di analisi e valutazione della spesa, finalizzato a ridurre in futuro, superata la fase presente, la pressione fiscale sui cittadini del Lazio e anche a favorire lo sviluppo economico. L’articolo 3 tratta della copertura del disavanzo sanitario: 216 milioni che saranno coperti con l’extragettito derivante dalla massimizzazione delle aliquote. Differimento al 30 settembre 2023 del termine per la realizzazione della centralizzazione dei pagamenti ai fornitori di materiale sanitario che era stata prevista con la legge istitutiva dell’azienda Lazio zero: sarà la Regione a provvedere direttamente, in caso di mancato rispetto di questo termine. Righini ha fatto cenno inoltre alle misure previste dalla proposta di legge contro la desertificazione dei territori già danneggiati dal terremoto.
Con riferimento al bilancio di previsione, l’assessore ha ricordato come con questa pl si sottoponga al consiglio regionale un testo articolato in sette articoli e venti allegati, documento nel quale vengono elencate le entrate, articolate in titoli e tipologie, e le spese, articolate in missioni e programmi, per l’approvazione dell’Aula come di competenza. Nella nota integrativa è riportato il quadro di programmazione strategica, che fa riferimento alle voci di entrata e di spesa per ogni struttura regionale, alle quali sono dedicate delle schede sintetiche.
Con questo testo, che all’articolo 5 fa riferimento anche alla questione dell’indebitamento, si manifesta la volontà di percorrere la strada indicata dalla Corte dei conti di contenimento del debito regionale. I ricorsi rivolti contro i giudizi della Corte dei conti in passato, ha detto Righini, sono stati tutti respinti, quindi lo stato di eccessivo indebitamento della regione va arginato, da un lato con la massimizzazione delle aliquote di cui si è detto, dall’altro con il divieto del ricorso alla contrazione di nuovo debito. Questa duplice misura deve restituire credibilità alla Regione anche nella trattativa con il livello di governo nazionale per studiare misure di riduzione del debito future. “Aprire una nuova fase dei rapporti con la magistratura contabile” è quindi anche lo scopo di questa manovra. Le supposte ingerenze dell’organo di magistratura contabile (talvolta non del tutto a torto) nella attività di governo della Regione non tolgono il fatto che le prerogative della Corte siano derivanti dalla legge.
Ringraziamenti dell’assessore, infine, alla direzione regionale che con il suo lavoro ha reso possibile evitare il ricorso all’ amministrazione provvisoria. Con ciò, la discussione politica viene rinviata alla fase di assestamento di bilancio, avendo questa fase presente uno scopo eminentemente tecnico. In seguito si cercheranno le vie per garantire la crescita della regione e il sostegno alle famiglie in stato di difficoltà. “Spendere prioritariamente le risorse comunitarie” rispetto a quelle regionali, questa è però la parola d’ordine per il futuro, ha concluso Righini. Ciò comporterà una complessa attività di progettazione prima e di rendicontazione poi, ma la sfida si gioca appunto sulla capacità di fare questo lavoro per non mandare sprecati i fondi di derivazione europea. I 22,8 miliardi di euro, la cifra enorme cui è arrivato il debito regionale, per motivi che non si vuole qui stare a discutere, visto che si esce anche da una fase pandemica, impongono tuttavia un’opera di risanamento urgente.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio