Consiglio straordinario sul PNRR: gli interventi del dibattito
Ciarla, Zeppieri, Tidei, D'Amato, Zuccalà, Marotta hanno parlato per le opposizioni; a nome della maggioranza, Sabatini.
22/11/2023Il dibattito sul tema del Consiglio straordinario di oggi si era aperto con l’intervento del capogruppo del Partito democratico Mario Ciarla, secondo il quale risulta dalle indagini Agenas un ritardo nell’attuazione degli obiettivi del Piano, specie con riferimento alla sanità laziale, cosa che preoccupa il Pd. La Regione è soggetto attuatore del piano, la riuscita del quale è elemento essenziale per la credibilità del nostro paese di fronte ai mercati. Obiettivo ottimale è l’attuazione del Piano comprensiva delle riforme strutturali e non solo dei correttivi. In questo compito il Consiglio regionale deve avere maggiore centralità, secondo Ciarla, accompagnata dalla trasparenza nel rendere pubblici obiettivi e stato di attuazione.
Alessandra Zeppieri del Polo progressista si è detta d’accordo sull’opportunità rappresentata dal Piano, ma ci sono stati dei tagli di progetti anche importanti da esso, specie sui grandi impianti a recupero energetico ci sono state delle bocciature. Ad esempio, l’inceneritore ipotizzato per Roma in nessun modo può essere candidato a finanziamenti europei, poiché va in direzione opposta alle linee europee in materia: un’occasione persa, da questo punto di vista, per la consigliera. Anche nella sanità l’utilità del Piano sarà messa in forse, se non si porrà mano alla questione cruciale del personale. Necessario comunque il coinvolgimento del Consiglio regionale, ha concluso Zeppieri.
Per Marietta Tidei di Italia viva, su di uno strumento di tale importanza il coinvolgimento del Consiglio a tutti i livelli è fondamentale. Ma soprattutto l’attuazione di questo Piano dovrebbe essere occasione di riforme strutturali. Scopo di questo Consiglio straordinario era chiedere quale fosse lo stato di attuazione del Piano, poi capire anche le ragioni della cancellazione di alcuni progetti da esso. Anche se il Piano è di gestione nazionale, la Regione può fare la sua parte per quelli che sono i fondi di sua competenza.
Alessio D’Amato di Insieme per il Lazio ha parlato del Piano come della possibilità maggiore tra quelle che possono essere offerte al nostro paese in questo momento; il Piano poteva essere fatto diversamente, ma ora va preso così com’è. Ma il fattore tempo (giugno 2026) e l’entità delle risorse devono essere rispettati ottimizzando i risultati. Necessario l'impegno di tutti per non far smarrire gli obiettivi per il consigliere, e scongiurare l’ipotesi che le opere strutturali restino inutilizzate per carenza di personale. La missione 6 è quella centrale, secondo D’Amato.
Adriano Zuccalà del Movimento 5 stelle ha parlato del Piano anche come occasione di colmare il divario rispetto a livelli di efficienza che al momento non ci sono nel nostro paese. La Regione Lazio può sicuramente fare la sua parte, ad esempio creando un osservatorio mirato sugli interventi. Anche una commissione consiliare ad hoc è ipotizzabile. Il 2026 non è poi così lontano, secondo Zuccalà, che individua in scuole e viabilità ma soprattutto nella sanità i settori che devono essere rinnovati, ma in quest’ultimo occorre soprattutto il personale.
Per Claudio Marotta di Verdi e sinistra, “è incoraggiante lo spirito con cui è nato il progetto della Next generation EU e tale progetto va perseguito con uno spirito unitario”. Non è solo la missione 6 quella che va tenuta particolarmente d’occhio, secondo Marotta, per il quale districarsi tra i moltissimi progetti previsti non è facile, naturalmente, ma va fatto uno sforzo che deve passare necessariamente attraverso la centralità del ruolo del Consiglio regionale.
Per la maggioranza, Daniele Sabatini di Fratelli d’Italia ha parlato di “clima da apprezzare in Aula”, perché più incline alla collaborazione rispetto ad altri momenti di questa consiliatura. La maggioranza non ha alcuna volontà di eludere il confronto, per Sabatini, secondo il quale la Regione Lazio gioca una carta importante con riferimento alla parte di fondi che riguarda il suo territorio. Problemi di attuazione ce ne sono senza dubbio, a partire dall’aumento dei costi a causa delle crisi internazionali, che non poteva essere previsto. Un ruolo importante nel successo del Piano sarà quello rivestito dalla semplificazione delle procedure.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio