Consiglio regionale, approvato il Documento di economia e finanza regionale 2024-26
Dopo il voto i consiglieri di minoranza hanno sollevato la questione del finanziamento previsto per l'acquisto del Teatro Eliseo. Al termine di un ampio dibattito, l'assessore Righini ha annunciato che presenterà un subemendamento per rivedere tale opzione.
20/12/2023Primo documento della manovra ad essere approvato dall’Aula del Consiglio regionale presieduta da Antonio Aurigemma, il Documento di economia e finanza regionale 2024-26, contenuto nella proposta di deliberazione consiliare n. 20 del 28 novembre 2023. Il COnsiglio non ha apportato alcuna modifica al documento, rispetto a quello uscito dalla commissione Bilancio
lo scorso 12 dicembre, votato favorevolmente a maggioranza, e che era stato illustrato nelle sue principali linee dall’assessore al Bilancio Giancarlo Righini nella precedente seduta di commissione del 30 novembre e ieri in Aula.
Righini in commissione aveva ricordato che il Defr è il documento che anticipa le direttrici primarie del bilancio e prima di entrare nel merito, aveva fatto un richiamo alla situazione economica internazionale e nazionale, contraddistinta dall’incertezza per il protrarsi della guerra in Ucraina, ma anche per il nuovo conflitto mediorientale, con le conseguenti tensioni per i mercati energetici. Per quanto riguarda il Lazio, va valutato l’andamento demografico, caratterizzato da una generale contrazione (previsti 150mila cittadini in meno nei prossimi 20 anni) e dal contemporaneo aumento del peso della popolazione over 65 (previsto un incremento di circa 500 unità).
Entrando nei dati economici, in termini strutturali, dall’analisi degli indicatori di competitività della manifattura e dei servizi regionali, è stato confermato il gap del valore industriale regionale, rispetto alla media delle regioni del Centro-nord, e l’ipertrofia del settore terziario in cui la crescita dell’occupazione è avvenuta nei rami a bassa intensità di conoscenza e, dunque, con occupazioni meno qualificate mentre si è ridotta la specializzazione nei servizi ad alta intensità di conoscenza. Si è rafforzato, al contrario, il livello d’internazionalizzazione delle imprese e, dunque, è proseguito l’aumento – robusto e pari al 12,7 per cento nel 2022 – delle esportazioni in valore che hanno superato i 32 miliardi. Positivo, infine, l’andamento dell’occupazione.
Si definiscono 318 azioni, interventi, misure, policy: 144 per realizzare gli obiettivi programmatici della macroarea “Il Lazio dei diritti e dei valori”; 72 per raggiungere gli obiettivi programmatici della macroarea “Il Lazio dei territori e dell’ambiente” e 102 per centrare gli obiettivi programmatici della macroarea “Il Lazio dello sviluppo e della crescita”. Le risorse per la “politica unitaria per la coesione, la ripresa e la resilienza nel Lazio” ammontano, secondo le stime di ottobre, a 18miliardi 992milioni, aveva riferito Righini.
Secondo le proiezioni econometriche svolte, gli effetti della spesa pubblica sulla crescita economica – attesa in espansione attorno ad un tasso medio annuo del 2 per cento – richiedono un periodo superiore al settennato 2024-2030 in cui è stata prevista una spesa programmatica pari a circa 2,7 miliardi l’anno. I ritardi negli effetti sono connessi, anche, alla dimensione non trascurabile della componente di investimento della spesa che è strutturalmente caratterizzata da ritardi di implementazione fisica.
Subito dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza regionale 2024-26 (Defr), il Consiglio ha iniziato l’esame dell’articolato della proposta di legge n. 120 (Legge di Stabilità regionale 2024). E' stato accantonato l'articolo 1, che contiene i finanziamenti relativi alle leggi spesa. Sull'articolo 2 il dibattito si è incentrato su una serie di emendamenti presentati da
Massimiliano Valeriani (Pd) tesi ad aumentare il cosiddetto fondo tagliatasse. Valeriani,
Sara Battisti (Pd)
Marietta Tidei (Italia Viva),
Luciano Nobili (Italia Viva),
Claudio Marotta (Verdi – sinistra) e
Adriano Zuccalà (M5s) hanno chiesto il ritiro dell'emendamento presentato dalla Giunta per l'acquisto del teatro Eliseo, giudicato in contrasto con "i sacrifici chiesti dall'assessore Righini in ragione dello stato delle finanze regionali" e sbagliato nel merito perché giudicato un "regalo a un imprenditore, che non si inserisce in un contesto di programmazione culturale". Valeriani, con riferimento al proprietario del teatro, ha parlato di "Bilancio Barbareschi". L'assessore Righini ha replicato spiegando che non possono essere confuse "le spese correnti con gli investimenti e che lo stanziamento di 24 milioni è relativo al 2025, quando la Regione avrà più risorse a disposizione. La spesa reale sarà stabilita dopo l'istruttoria dell'agenzia delle entrate che dovrà valutare l'immobile. Comunque sulla questione, come annunciato dal presidente Rocca, sarà presentato un subemendamento per ridefinire l'intervento, che riguarderà l'intero sistema dei teatri".
Sul punto è intervenuto anche
Luciano Crea (Lista Rocca) che ha ricordato gli interventi del centro sinistra a favore dell'Eliseo e le dichiarazioni dello stesso ex presidente Zingaretti sull'importanza di quel teatro.
Il capogruppo del Pd
Mario Ciarla ha chiesto una sospensione della seduta, in un primo tempo negata dall'assemblea, dopo l'intervento di segno contrario del capogruppo di Fdi,
Daniele Sabatini. E' seguita una lunga serie di interventi dell'opposizione, con dichiarazioni che hanno ribadito la richiesta. Alla fine, su richiesta di
Angelo Tripodi (gruppo misto) la seduta è stata sospesa per permettere la riunione della conferenza dei capigruppo. Il Consiglio regionale riprenderà domani, 21 dicembre, alle 11.30.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio