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Consiglio, ok a proposta di legge per riconoscimento di debiti fuori bilancio

Approvati anche vari articoli aggiuntivi che stanziano risorse con diverse finaità.
La presidenza del Consiglio regionale.22/05/2024
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi anche la proposta di legge n. 155, concernente “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche. Disposizioni varie”. La Pl 155, che ha avuto 26 voti a favore e 4 contrari, si articolava originariamente in sei articoli, ma ne ha visti aggiunti altri otto grazie a sette emendamenti e a un subemendamento di Giunta presentati in Aula e votati favorevolmente.

Di particolare rilievo in questo provvedimento è apparsa la norma (art. 5) che eroga 56 milioni di euro di ristori per i costi fissi comunque sostenuti dalle strutture sanitarie private accreditate che avevano dovuto sospendere la loro attività in periodo di pandemia nel corso del 2021. Il provvedimento così come uscito dalla commissione Bilancio conteneva anche disposizioni riguardanti: debiti per 4 milioni 700 mila euro circa provenienti da sentenze esecutive (art. 1); una norma (art. 3) di modifica relativa a disposizioni riguardanti le addizionali regionali Irpef e Irap; l’articolo 4, infine, modificativo della legge regionale n. 17/2021  (che riguarda l’azienda Lazio0) e incide per 50 mila euro destinati ad acquisto materiale e predisposizione per il funzionamento dell’azienda sanitaria regionale.

Tra gli articoli aggiuntivi inseriti oggi nel testo con gli emendamenti di Giunta si segnalano: risarcimenti a imprese e attività commerciali per gli eventi atmosferici di ottobre 2015 per un milione di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025; disposizioni finanziarie relative agli interventi di cui al Fondo Sviluppo e Coesione, al Piano nazionale ripresa e resilienza e al Piano nazionale complementare al Pnrr, per un totale di 4 milioni 500 mila euro per il triennio 2024-26; disposizioni relative alla continuità assistenziale delle persone con disturbo dello spettro autistico e disabilità complessa per 580 mila euro per l’anno corrente; disposizioni in materia di finanziamento delle opere e dei lavori pubblici a valere sull’anticipazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27; modifiche alla legge regionale n. 13 del 2001 sul riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori; modifiche a leggi regionali riguardanti tra l’altro il trattamento economico dei dirigenti e la riduzione dei costi della politica; una serie di variazioni di bilancio (incrementi o riduzioni) per importi minori, relative a voci di varie tipologie; disposizioni relative alla distribuzione diretta dei farmaci in nome e per conto del Servizio sanitario regionale.

Ma l’attenzione maggiore è  stata destata, come detto, dall’articolo 5, sui ristori causa covid alle aziende accreditate. Come è stato spiegato dall’assessore al Bilancio, si è reso necessario erogare con urgenza tali somme, già previste dalla precedente amministrazione regionale, in attesa dello svincolo di somme che erano attese dal tavolo di conciliazione con il Mef e che erano già previste per il momento attuale ma tardano ad arrivare. Obiettivo unico era quello di salvare i posti di lavoro, stimati in 1500 unità circa, ha proseguito l’assessore, secondo il quale è prevalso il senso di responsabilità con l’approvazione di questa normativa, di cui ha infine negato il carattere di misura a fini elettorali che le aveva attribuito l’opposizione.

Opposizioni secondo le quali, inoltre, lo strumento della normativa sui debiti fuori bilancio non è usato correttamente dalla Giunta. Ma soprattutto alcuni interventi introdotti in questo provvedimento sono stati ritenuti impropri. L’auspicio espresso per il futuro è quello di lavorare insieme a correggere questa rotta, specie a proposito dei temi della sanità. La parcellizzazione degli interventi economici, infatti, non fa intravvedere una strategia complessiva della Regione. Questi, in sintesi, i principali motivi con cui hanno argomentato il loro voto contrario le opposizioni. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa