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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


"Qualità lavoro", un marchio per le aziende agricole più virtuose

10/12/08 - La Regione Lazio sosterrà “Qualità lavoro”, il nuovo marchio etico-sociale per le aziende agricole biologiche che è stato presentato oggi dai rappresentanti dall’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) e dell’Uila (Unione italiana lavoratori agroalimentari) alle Commissioni Agricoltura e Lavoro, riunite in seduta congiunta, richiesta dal consigliere regionale e commissario all’Agricoltura Ivano Peduzzi (Prc). Al marchio “Qualità Lavoro” possono aderire le aziende agricole biologiche che si impegnino a garantire al consumatore la qualità del lavoro utilizzato nelle produzioni e a rispettare un apposito disciplinare che, tra l’altro, impone il rispetto del contratto nazionale dei lavoratori agricoli.

“E’ stata una discussione utile su un tema di grande attualità”, ha detto il presidente della Commissione Agricoltura, Mario Perilli (Pd). “L’agricoltura biologica è un pezzo rilevante dell’agricoltura laziale – ha proseguito Perilli - Assieme al presidente Mariani, informeremo il presidente Marrazzo e l’assessore Tibaldi, per quanto riguarda la tutela  e le garanzie per i lavoratori. Coinvolgeremo anche l’assessore Valentini per costruire un apposito accordo con l’Aiab e l’Uila,  al fine di dare questa ulteriore connotazione positiva  alla nostra agricoltura. Senz’altro sosterremo l’affermarsi del marchio” .

Andrea Ferrante, presidente dell’Aiab, ha voluto sottolineare l’originalità del percorso che ha portato due soggetti distanti, un’associazione di imprenditori e un’organizzazione sindacale, a mettersi insieme per individuare “percorsi virtuosi, per informare le aziende agricole sulle regole da rispettare”, perché “è inaccettabile che un prodotto biologico nasconda lavoro nero”. Sui numeri del sommerso in agricoltura è intervenuto Fabrizio De Pascale (Uila) il quale ha ricordato i dati Istat: oltre il 30 per cento del Pil agricolo è prodotto con il lavoro nero e i rapporti di lavoro nel 60 per cento dei casi sono irregolari. Di qui la necessità di diffondere una cultura diversa che coniughi qualità del prodotto e qualità del lavoro che c’è dietro. “Più che sanzionare è necessario informare e promuovere i comportamenti virtuosi – ha detto De Pascale – Il non rispetto della legge talvolta nasce per ignoranza o superficialità”.

“I dati statistici sugli infortuni in agricoltura non sono veritieri. Infatti, sappiamo che di quasi il 30/40 per cento non c’è traccia”, ha detto il presidente della Commissione Lavoro, Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), il quale ha aggiunto che “la pratica per renderli invisibili è una pratica criminale”. In tale contesto, per Peppe Mariani  “questa proposta per il marchio ‘Qualità lavoro’  è positiva, centrale, strategica. Diventerà ancora più importante una volta individuato un percorso comune.”.



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