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V - Ambiente e cooperazione tra i popoli


Malagrotta, in commissione Ambiente i dati dell'Arpa

28/11/08 - Presentando i risultati del monitoraggio dell’aria, delle acque superficiali e profonde, e annunciando le prime analisi sugli inquinanti che ricadono sui terreni, il commissario straordinario dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), Corrado Carrubba ha fornito questa mattina alla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Claudio Bucci (Idv), una fotografia delle conoscenze sulle condizioni ambientali della zona intorno alla discarica di Roma. Un quadrante della città, come noto, affollato di attività che producono inquinamento: oltre alla discarica stessa, la raffineria, l’inceneritore per rifiuti ospedalieri e il traffico di camion diretti ai vari insediamenti industriali. Ultimo, ma non meno importante, il gassificatore in corso di costruzione (a breve sarà inaugurata la prima linea di questo impianto, ma ne sono previste tre in tutto) che produrrà gas a partire dai rifiuti.

Carrubba, come detto,  ha riferito sui controlli che vengono effettuati da pochi mesi (per l’aria) o da diversi anni (qualità delle acque superficiali e di quelle di falda). Dal 13 giugno scorso è operativa a Massimina una centralina mobile di rilevamento della qualità dell’aria, un impianto che sarà in seguito sostituito da centrale fissa. Prossimamente, intanto, il luogo di rilevazione sarà spostato e la centralina verrà trasferita, d’accordo coi comitati cittadini, in un altro punto, probabilmente presso il Consiglio regionale in via della Pisana. Questi primi tre mesi di rilevazione hanno permesso di accertare che la concentrazione delle sostanze inquinanti è paragonabile a quella rilevata dalle altre centraline fisse che costituiscono la rete di monitoraggio di Roma, situate nei punti più critici per il traffico cittadino. A Massimina, però, sono stati rilevati picchi di concentrazione di idrogeno solforato, una sostanza inquinante odorosa, non presente nel resto di Roma. Dall’estate del 2007 a quella del 2008 sono stati effettuati controlli sulla gestione giornaliera della discarica per verificare soprattutto la formazione di odori. In media una volta al mese, l’Arpa visita la discarica di Roma. Il commissario straordinario ha inoltre riferito che stanno partendo le prime campagne di rilevamento per accertare la ricaduta di sostanze inquinanti sul terreno.

Per quanto riguarda le acque, l’Arpa  verifica dal 2003 con cadenza trimestrale o semestrale (a seconda del tipo delle sostanze cercate) la qualità delle acque sotterranee grazie a 7 pozzi scavati all’interno della discarica. In oltre 20 campagne di prelievo, sono stati rilevati molti superamenti dei limiti di sostanze inquinanti, alcuni “cronici” altri occasionali. “Di questi superamenti – ha precisato Carrubba – è stata data sempre comunicazione alla Regione, alla Provincia e al Comune di Roma e alla Asl”. In seguito a queste segnalazioni è partito un procedimento di bonifica. Carrubba ha però anche precisato che il nesso causale tra  l’inquinamento della falda e la gestione della discarica non è giuridicamente accertato e anzi questo punto è contestato dalla ditta Giovi titolare della discarica. Negativi anche i risultati del monitoraggio delle acque superficiali del Rio Galeria e dei fossi artificiali e naturali che sono affluenti di questo corso d’acqua. Il giudizio tecnico sulla qualità di queste acque è passato dal grado “scadente” nel 2002, a quello “pessimo” del 2003 e di tutti gli anni a venire. Si tratta del peggior risultato di tutta la provincia di Roma.

Infine il gassificatore in corso di apertura. Da marzo 2008 è partito un programma speciale di monitoraggio e l’Arpa sta offrendo consulenza tecnica alla Regione per rendere più stringenti le prescrizioni tecniche necessarie a concedere l’autorizzazione al funzionamento. Compete all’Arpa, inoltre, l’approvazione del Piano di monitoraggio e controllo cui sarà sottoposto l’impianto. In questa sede - ha ricordato Carrubba – sarà possibile prevedere controlli e forme di pubblicità degli stessi, a garanzia della cittadinanza.

Erano presenti i consiglieri regionali: Antonietta Brancati (Repubblicani, Liberali e Riformatori), Giuseppe Celli (Sdi), Franco Fiorito (An – PdL), Giuseppe Parroncini (Pd), Ivano Peduzzi (Prc) e Donato Robilotta (Socialisti Riformisti – PdL). I partecipanti alla commissione hanno chiesto ed ottenuto numerosi chiarimenti a Corrado Carrubba. 

Ivano Peduzzi ha osservato come la Asl, a fronte di tali risultanze negative, debba valutare gli effetti sulla salute dei cittadini. La consigliera Brancati ha domandato raffronti con altre situazioni del Lazio, sulle condizioni del Rio Galeria nei vari punti del suo percorso e proposto un’audizione degli enti locali, dopo che dal 30 giugno – con la conclusione della gestione commissariale sui rifiuti – le competenze per le procedure di bonifica sono tornate ai comuni. Il consigliere Celli, invece, ha chiesto lumi sui fumi di scarico del nuovo gassificatore di Malagrotta. Nel suo intervento il consigliere Fiorito ha interrogato l’Arpa sulla dislocazione dei sistemi di controllo per individuare – anche in tempo reale – le fonti inquinamento, il livello di supporto tecnico fornito dall’agenzia all’ex commissario Marrazzo e se è possibile siano messe alla base delle scelte future le risultanze presentate oggi. Il consigliere di An ha infine proposto un’audizione congiunta con la commissione ambiente della Capitale. Donato Robilotta si è domandato quale sia il piano rifiuti formalmente in vigore nel Lazio: se quello del 2002 o quello presentato in consiglio al termine della gestione commissariale. Da una sua verifica non risulterebbe pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione e ha pertanto chiesto la riapertura del dibattito in materia dei rifiuti.

Il presidente, Claudio Bucci, nel prendere atto delle varie richieste presentate – sia di audizione che di esame – ha annunciato, in chiusura di seduta, che esse saranno trattate in una prossima seduta della commissione Ambiente.



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