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XII - Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa


Mafie: un'agenzia per l'uso sociale dei beni confiscati

23/04/09 - Un'agenzia per i beni confiscati alle mafie, un fondo di rotazione per l'estinzione delle ipoteche sugli immobili e uno di garanzia per agevolare l'accesso al credito dei destinatari dei beni. E' quanto prevede di istituire quella che potrà essere in Italia la prima legge di una Regione in materia. La normativa ha iniziato, questa mattina, il proprio percorso al Consiglio regionale del Lazio ottenendo il parere favorevole - all'unanimità - delle commissioni Affari istituzionali, Politiche sociali e Sicurezza riunite in seduta congiunta. La proposta ha come primi firmatari Enrico Fontana (Sinistra) e Fabrizio Cirilli (Gruppo misto).

"Il Lazio è la sesta regione italiana per numero di beni confiscati" ha ricordato Fontana. "La nostra intenzione - ha aggiunto - è quella di arrivare al 100 per cento dell'utilizzo sociale dei beni confiscati". L'agenzia seguirà, per Fontana, tutto il percorso: dal sequestro all'utilizzo effettivo, con funzioni di collegamento tra Regione, Prefetture, Agenzia del demanio, Province e Comuni. "Avrà finalità di raccordo tra gli assessorati e di sinergia con le associazioni e le cooperative interessate all'assegnazione dei beni". "Lo spirito della legge - ha aggiunto Cirilli - è quello di contribuire alla piena applicazione della normativa nazionale sui beni confiscati". Il consigliere ha sottolineato che la proposta può diventare punto di riferimento anche per altre regioni. Infatti consente di ottimizzare le procedure di assegnazione ed utilizzo per mezzo di sinergie tra i soggetti coinvolti e grazie all'introduzione dei fondi di garanzia e per l'accesso al credito.

Nel Lazio i beni sottratti alla mafia - hanno ricordato Fontana e, successivamente, la presidente della commissione Sicurezza Luisa Laurelli (Pd) - ammontano nel complesso a 100 milioni di euro. "Per questo motivo la Regione ha stanziato per il triennio 2009/2012 circa 7 milioni di euro per la ristrutturazione e il riutilizzo degli immobili". Laurelli ha sottoscritto, come altri consiglieri, la proposta di legge: "Con essa - ha dichiarato - le cose rubate ai cittadini da Cosa nostra tornano ai cittadini quali 'Cose loro'". L'agenzia opererà in aiuto degli enti locali e delle realtà associative destinatarie di beni, spesso gravati da ipoteche o sui quali occorre investire fondi non immediatamente disponibili. "Attraverso questa struttura - ha concluso - verrà assicurata una maggiore efficacia all'azione amministrativa nella restituzione dei beni alla collettività sotto forma di servizi per i cittadini".

Il valore della proposta di legge è stato ribadito dalla presidente della commissione Affari Istituzionali, Wanda Ciaraldi (Popolari per Marrazzo - Pd). "La proposta rappresenta un segnale forte verso l'esterno circa la volontà del Lazio a proposito della confisca dei beni - ha detto - Purtroppo questi ultimi non sono sempre stati ben utilizzati, e per questo sottoscrivo lo spirito della legge. Ora la normativa passa all'aula, sarà importante però prevedere un sistema di verifica dei risultati. Non possiamo tacere che nel Lazio i beni confiscati alla criminalità organizzata esistono: le province di Latina, Frosinone ed anche quella di Roma sono interessate da questo fenomeno. E serve dunque un segnale come questo, di una normativa a favore dell'uso sociale dei beni sottratti alle mafie".

Il presidente della commissione Politiche sociali Giuseppe Mariani (Lista civica per il Lazio) ha inoltre sottolineato che nella lotta alla mafia "sono fondamentali la tempistica e la capacità di fare sinergia tra le istituzioni. Non sempre gli immobili sequestrati vengono utilizzati al meglio, quindi dobbiamo intervenire nel processo tra il sequestro e il riutilizzo per velocizzare le procedure e assicurare trasparenza". La preoccupazione di Mariani si è rivolta alla necessità di garantire credibilità e affidabilità istituzionale. "Se il bene confiscato è utilizzato in modo improprio - ha ricordato - la sconfitta è doppia".

I consiglieri Antonietta Brancati (Repubblicani, Liberali e Riformatori) e Giuseppe Celli (Sdi), seppure con alcuni distinguo, hanno indicato l'opportunità di evitare che l'agenzia rappresenti un costo, Rodolfo Gigli (Udc) - pur apprezzando l'iniziativa - ha manifestato la preoccupazione che possa essere un appesantimento della burocrazia. Anna Maria Massimi (Pd) ha chiesto attenzione sulla tempistica in modo che sia stretta.

 



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