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I - Sicurezza, contrasto all'usura, integrazione sociale e lotta alla criminalità


La Regione Lazio contro violenza alle donne e stalking.

15/05/08 - Potenziare la rete dei centri antiviolenza in tutto il territorio laziale, programmare interventi nelle scuole per contrastare ogni forma di violenza, approfondire il fenomeno dello stalking. Queste le principali indicazioni emerse dal convegno "violenza sulle donne: la situazione nel Lazio", organizzato nell'ambito di Forum PA dalla commissione Sicurezza presieduta da Luisa Laurelli (Pd).

Lazio ed Emilia Romagna sono le regioni con il maggior numero di violenze: il 31% delle donne laziali ha subito abusi negli ultimi tre anni ed oltre 1.400 donne si sono rivolte alle strutture di accoglienza emiliane. La ragione di questo primato, secondo Laurelli, discende dal fatto che "in queste regioni si denuncia di più" anche grazie al ruolo svolto dai centri antiviolenza. Per questo - ha aggiunto - è indispensabile "incrementare il numero delle strutture nelle province di Rieti, Viterbo, Frosinone e Latina".

La fondamentale funzione svolta dagli psicologi dei centri, specialmente nella fase della denuncia, è stata sottolineata anche dal Vice Questore Aggiunto di Roma Silvia Franzè che ha auspicato l'introduzione della previsione del reato di stalking, molestia insistita che spesso può portare alla commissione di reati più gravi. A tale proposito Laurelli ha annunciato che nel mese di giugno sarà organizzata una giornata seminariale interamente dedicata al fenomeno ed ha ricordato che è all'esame della commissione una proposta di legge a firma del consigliere Claudio Bucci (Idv).

E' poi intervenuto l'Assessore alle Politiche sociali dell'Emilia Romagna, Anna Maria Dapporto, che ha illustrato le iniziative adottate dalla sua regione per contrastare il fenomeno della violenza alle donne: tavoli interistituzionali, approccio di rete, integrazione e coordinamento degli attori che prestano accoglienza, ricorso all'ordine di allontanamento. Antonella De Benedittis, Vice presidente della comunità Oasi 2 di Trani, ha infine spiegato in cosa consiste "Le città invisibili", il progetto - gestito in partenariato con l'Assessorato alla Solidarietà della Regione Puglia - nato per offrire assistenza alle vittime di tratta o riduzione in schiavitù.



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