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I - Sicurezza, contrasto all'usura, integrazione sociale e lotta alla criminalità


Laurelli: "Entro il 2009 a Roma una casa per mamme detenute"

20/11/08 - Vertice alla Pisana sulla realizzazione della casa per le detenute di Rebibbia con bambini di un'età compresa da 0 a 3 anni. Nel corso dell'audizione di soggetti istituzionali e operatori coinvolti, tenutasi questa mattina, da parte della commissione Sicurezza - presieduta da Luisa Laurelli (Pd) - sono state sollevate due esigenze. La prima è che, attraverso una riforma della legislazione nazionale, questo genere di struttura sia pensata a partire dai bisogni dei bambini più che di quelli della reclusione. La seconda riguarda la verifica della disponibilità - chiedendo la collaborazione dell'amministrazione comunale di Roma - di un casale presente nei 51 ettari del parco di Aguzzano nella Valle dell'Aniene, nel territorio del V Municipio.

La presidente Laurelli ha sintetizzato, al termine dell'audizione, i passi da compiere per arrivare all'entrata in funzione della "casa", tecnicamente "Istituto di custodia attenuata per madri detenute" (Icam). "Metteremo in Bilancio - ha detto Laurelli, ricordando la ricorrenza dell'anniversario della firma della Carta Onu sui diritti dell'infanzia - i fondi necessari per la realizzazione di un'Icam. E' evidente l'assoluta necessità per la realizzazione e la gestione di una simile struttura di un coinvolgimento del Comune di Roma, inteso come servizi sociali per la presa in carico dei bambini. Sarà nostro carico verificare l'impegno dell'amministrazione capitolina per arrivare alla realizzazione della casa entro la fine del 2009".

Hanno partecipato all'audizione i consiglieri Anna Maria Massimi (Pd) e Bruno Prestagiovanni (An-PdL), i funzionari dell'Assessorato Affari Istituzionali della Regione, il Garante per i diritti dei detenuti Angiolo Marroni, quello per l'infanzia e l'adolescenza Francesco Alvaro, rappresentanti della Consulta regionale femminile, funzionari del Ministero della Giustizia, il presidente del V Municipio, Ivano Caradonna ed esponenti del volontariato dell'associazione "A Roma Insieme". L'argomento era già stato al centro di una seduta della commissione il 24 luglio scorso, mentre il 16 ottobre la Consulta femminile per le pari opportunità della Regione Lazio aveva chiesto al Consiglio regionale di attivarsi per individuare, realizzare e istituire "nel più breve tempo possibile" dell'Icam. Lorenza Falcone della Consulta ha inoltre ricordato la possibilità di prendere in considerazione altri due casali, sempre nel V Municipio, per evitare che si continui ad avere 27 bimbi in un asilo nido da 12 posti.

Il Ministero della Giustizia ha manifestato la propria disponibilità a collaborare affinché sia evitata la presenza dei bambini all'interno della struttura penitenziaria attraverso la creazione dell'istituto di custodia la cui gestione, però - in base alla legislazione vigente - resterà affidata alle strutture ministeriali. Il presidente Caradonna, dal canto suo, si è impegnato a coinvolgere il sindaco Alemanno e l'assessore capitolino Sveva Belviso, ricordando le competenze di "Roma Natura" e dell'assessorato all'Ambiente. Il Garante dei detenuti Marroni, pur ritenendo utile il progetto della "casa", ha rimarcato di non considerarla "la soluzione definitiva": il vero problema, a suo dire, è la riforma dei codici. "La questione delle mamme detenute con figli va rovesciata - ha aggiunto il Garante dell'infanzia, Francesco Alvaro, chiedendo la definizione anche di strategie per chi ha raggiunto i tre anni di età - Si parta dai bambini".

Leda Colombini e Stefania Boccale di "A Roma insieme" hanno sottolineato che le Icam andrebbero utilizzate solo per i reati di particolare gravità, mentre dovrebbero avere spazio prevalente le case famiglia gestite dai servizi sociali e dal terzo settore. L'attuale soluzione di spostare i bambini fuori dal carcere per inserirli in una struttura che rimane di reclusione non è giudicato come risolutivo del problema. Il superamento di tale difficoltà - però - implica una revisione della vigente legislazione. "In attesa di un 'mondo migliore' - ha quindi concluso il consigliere Anna Maria Massimi - cerchiamo ora, per quanto possibile, di arrivare alle modifiche dei codici, alle case famiglia, ma nel frattempo arrivare concretamente alla realizzazione di questa Icam. Lavoreremo perché nella Finanziaria regionale 2009 siano messi i fondi necessari".



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