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XV - Sviluppo economico, ricerca e innovazione, turismo


Turismo, Regolamento balneari: non risolta la questione delle stelle

31/03/09 - Il nuovo regolamento che va a disciplinare i requisiti e caratteristiche delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali per finalità turistico-ricreative è stato di nuovo al centro dell’audizione odierna in Commissione sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo, presieduta da Domenico Di Resta (Pd).  Resta la spaccatura fra le varie associazioni degli operatori balneari del Lazio sul numero di stelle da attribuire agli stabilimenti: 4 per la Sib Lazio aderente a Confcommercio e per Confesercenti, in linea con quanto prevede il testo da approvare in Giunta, 5 invece per la Assobalneari Lazio aderente a Confidustria che annuncia, per bocca del suo presidente, Renato Papagni, “di non voler inoltrare alcuna richiesta per stare dentro questo sistema di classificazione”. Insomma, nel caso il testo che verrà approvato confermi l’impostazione da 1 a 4 stelle, gli operatori aderenti all’associazione non vorranno alcuna classificazione, peraltro non obbligatoria. “E’ il primo caso in cui le categorie non si sono messe d’accordo sul regolamento”, sottolinea Francesco Lollobrigida (An-Pdl) che condivide l’impostazione della Assobalneari per un’adeguamento alla classificazione degli alberghi, “per avere una percezione omogenea”. Per il presidente del Sib Lazio, Fabrizio Fumagalli, “è una questione di marketing in quanto un distinguo credibile ed interessante per il cliente, fra 4 e 5 stelle, è estremamente difficile”. Il presidente Di Resta, dal suo canto, ha ricordato che “sebbene il Lazio possa essere la prima regione a prevedere le 5 stelle, tale classificazione non esiste in nessuna altra regione italiana”. In ogni caso, la Sib ha posto il problema della classificazione anche per le spiagge attrezzate, le quali non sono oggetto di classificazione a differenza degli stabilimenti balneari, caratterizzati questi dalla presenza di cabine. “Cabine - secondo Fumagalli e altri - in controtendenza rispetto al mercato”.

Gli operatori hanno poi portato all’attenzione della Commissione la questione dei varchi di accesso alle spiagge, dei tempi di adeguamento agli standard previsti (da 18 a 24 mesi la proposta) e della salvaguardia delle strutture preesistenti, per le quali Di Resta ha rassicurato le associazioni. “Per gli alberghi abbiamo salvaguardato quelli che avevano stanze più piccole rispetto agli standard del nuovo regolamento – ha detto – qui lo faremo rispetto alle strutture più grandi”.



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