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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


Circhi e giostre: spazi negati nei Comuni del Lazio. Presto una legge

19/02/09 - Tempi duri per i giostrai e per i circhi equestri nel Lazio. Anche se una legge dello Stato prevede una serie di norme volte a sostenere e agevolare l’arte dello spettacolo viaggiante, l’etnia Sinti, che da secoli è la principale titolare tali mestieri ambulanti, lamenta l’assenza di spazi idonei per vivere e lavorare. E’ quanto è emerso oggi nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro e Politiche sociali, presieduta da Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), alla quale ha partecipato una numerosa delegazione di Sinti, guidata da Massimo Converso, presidente dell’Opera Nomadi, ente morale istituito con decreto del 1970.

Circa mille nel Lazio, di cui la metà a Roma, i Sinti  sono originari dell’India come i Rom. Presenti in Italia fin dal XV secolo, si tramandano di padre in figlio soprattutto i lavori legati all’arte circense (tra i più famosi circensi italiani di origine Sinti, gli Orfei e i Togni) e il mestiere di giostraio. I comuni, per legge, dovrebbero rendere disponibili apposite aree per le istallazioni delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento, ma, come ha riferito il presidente dell’Opera Nomadi nel corso dell’audizione, ciò nel Lazio non sempre avviene. “Mentre nell’Italia meridionale i Sinti trovano ovunque una buona accoglienza - ha riferito Converso -, nel Centronord non vengono messe a disposizione aree adeguate, tanto che molti Sinti hanno dovuto lasciare la licenza. A Latina, per esempio, non è mai stata prevista un’area per lo spettacolo viaggiante come prescrive la legge. I Sinti rispettano le regole e ne chiedono il rispetto da parte dei Comuni”. Nel corso dell’audizione è stata evidenziata l’esigenza di microaree per famiglie allargate, più funzionali alle esigenze di vita e di lavoro dei Sinti, oggi concentrati in grandi insediamenti, come quello di San Basilio a Roma, e coinvolti dai recenti provvedimenti per i campi rom.  Converso ha riferito anche della doppia vaccinazione effettuata recentemente a circa duecento bambini e delle pessime condizioni di vivibilità dell’insediamento di Ciampino.

“Ci attiveremo subito con le Asl per avere il rapporto sulle persone vaccinate – ha detto Mariani nel tirare le somme –  E’ un segnale inaccettabile per la salute pubblica. In questi giorni ci sono stati casi terribili associati ai campi rom. Le generalizzazioni creano tanti mostri ma noi non possiamo generalizzare, bensì dobbiamo saper riconoscere le buone pratiche: questo è proprio un compito delle istituzioni. E il fatto stesso che su queste tematiche si sia oggi trovata una grande disponibilità interistituzionale è importantissimo”.  “A livello regionale – ha proseguito Mariani - siamo in grado di fare una legge che regolamenti tutto ciò che non è regolamentato e che verrà preparata con la collaborazione anche della Provincia e del Comune di Roma”. Infatti, il rappresentante del Comune di Roma, Daniele Pompili,  e quello della Provincia, Massimo Guidotti, avevano dato subito la disponibilità a un tavolo tecnico per giungere alla formulazione di una legge regionale che consenta l’attuazione della legge 337/1968. Oltre all’obbligo per le amministrazioni comunali di compilare un elenco delle aree disponibili per circhi e parchi di divertimento, tale legge prevede agevolazioni per la manutenzione dei mezzi di trasporto giostre, per il pagamento dell’energia elettrica e per la stipula di polizze assicurative.

Sull’episodio delle doppie vaccinazioni, è intervenuta anche l’assessora allo spettacolo, Giulia Rodano: “Dobbiamo chiedere al Prefetto e alla Croce Rossa di non incorrere in situazioni dannose per la salute dei bambini. Situazioni che, peraltro, rappresentano uno spreco di risorse”.



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