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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


Approvata in Commissione la legge contro il bullismo

11/11/08 - La Regione Lazio si accinge a sostenere gli interventi per la prevenzione e la cura della devianza giovanile e a offrire nuovi strumenti  che consentano ai cittadini disabili di perseguire un progetto di vita dignitoso. La Commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, presieduta da Peppe Mariani (Verdi), ha, infatti, approvato oggi, all’unanimità la proposta di legge regionale contenente la disciplina degli interventi contro il bullismo – primo firmatario Augusto Pigliacelli (Udc), e la PL concernente  l’istituzione del centro d’accesso unico per la disabilità (Caud)- prima firmataria Maria Antonietta Grosso (Pdci).

“Il fenomeno del bullismo, con tutta evidenza, è di grande attualità”, ha esordito Pigliacelli in Commissione. “La Regione Lazio – ha proseguito il consigliere dell’Udc - ha fatto nel 2006 un’indagine conoscitiva sul bullismo e si è riscontrato che quasi la metà dei ragazzi delle scuole elementari e delle scuole medie è vittima di questo fenomeno. Attraverso percorsi formativi e informativi, la Regione si impegna a sostenere finanziariamente la riscoperta dei valori della socialità e della famiglia. Inoltre, si vuole fare in modo che la scuola renda edotti i ragazzi della necessità di comprendere a cosa si va incontro e che i genitori siano più consapevoli del loro ruolo”. Con questa proposta di legge, che dovrà approdare nell’Aula del consiglio regionale per l’approvazione definitiva, la Regione Lazio contribuirà alla realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte agli studenti e alle loro famiglie sul fenomeno del bullismo e sulle sue conseguenze, all’organizzazione di corsi di formazione del personale scolastico e all’attivazione di programmi di sostegno ai minori vittime di atti di bullismo. Beneficiari del provvedimento, per il quale è previsto uno stanziamento di un milione di euro,  saranno i Comuni, le istituzioni scolastiche, le Asl e le associazioni operanti nel campo del disagio sociale.

“Quando nasce un cittadino disabile nasce un cittadino”

Con la legge istitutiva del Centro di accesso unico alla disabilità (Caud), la Regione vuole sancire il principio secondo il quale “quando nasce un bambino disabile nasce un cittadino”, come si legge nella relazione introduttiva del provvedimento.  In conformità con la normativa nazionale in materia di disabilità, la Regione intende realizzare un sistema integrato di interventi e servizi sociali per garantire ai cittadini con disabilità e ai loro familiari la “presa in carico globale” e un adeguato livello di assistenza durante tutto il ciclo vitale.  Il provvedimento prevede uno stanziamento di dieci milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010.

 “La proposta di legge approvata oggi – ha commentato la consigliera Grosso a conclusione dei lavori - vuole mettere in sintonia le cose che già ci sono, renderle più efficaci e più efficienti. Incomincia ad esserci la cosiddetta ‘presa in carico’ del nucleo familiare della persona disabile da parte dei distretti sociosanitari. Con questa legge vogliamo cambiare culturalmente l’approccio alla disabilità: non bisogna pensare più alla persona disabile solo in un’ottica di riabilitazione o di assistenzialismo fine a se stesso, ma occorre pensare alla persona disabile come a un individuo che deve recuperare tutte le sue capacità per avere una vita il più autonoma possibile. La Regione prende in carico la persona disabile, mettendo insieme tutte le realtà che ci sono nel territorio”.

“ ‘Quando non ci sarò più io, chi lo accudirà?’: per un genitore è un dramma, un pensiero continuo”, ha spiegato la Grosso, la quale ha voluto sottolineare  che con questa legge si affronta proprio il problema del ‘dopo di noi’. “Aiutando le associazioni e le famiglie a costituirsi in fondazioni con la partecipazione della Regione – ha proseguito la consigliera comunista - viene delineato un percorso, assieme alla famiglia, seguendo il quale  il disabile comincia ad entrare in case residenziali. Poi, arrivato a una certa età, può decidere di vivere per conto proprio, autonomamente, nel pieno godimento dei propri diritti come ogni cittadino.”

La soddisfazione del presidente Mariani

Soddisfatto anche Peppe Mariani. “Intanto, un dato di fatto: questa commissione sta producendo un lavoro eccezionale, stiamo approvando due leggi a seduta”, ha commentato. “Voglio usare un termine calcistico – ha proseguito il presidente della Commissione lavoro e politiche sociali - Con la legge sul Caud entriamo a gamba tesa nel problema della disabilità che sta diventando sempre più centrale e per il quale vogliamo essere più autorevoli. Con la legge sul bullismo entriamo nel problema del disagio che le giovani generazioni vivono all’interno di una società alle volte troppo distratta e disattenta.  Il loro disagio talvolta si trasforma in bullismo, poi si trasforma in reati e ancora in ulteriori disagi. Noi stiamo cercando di fermare questa spirale con i mezzi a disposizione che sono le leggi. Approvando velocemente una legge che comunque ha avuto una decantazione importante dimostriamo che anche questo problema è al centro della nostra attenzione. E l’unanimità trovata oggi in commissione dimostra quanto sia intenso il lavoro di questa commissione”.



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