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I - Sicurezza, contrasto all'usura, integrazione sociale e lotta alla criminalità


Stalking, dal consiglio regionale proposte per modificare il codice penale

10/06/08 - Si è svolto oggi a Roma il seminario sul fenomeno dello stalking Amore, molestie, violenza, organizzato dalla commissione speciale sulla Sicurezza del consiglio regionale del Lazio per discutere pubblicamente di molestie, di violenze private spesso taciute, delle azioni di contrasto e delle politiche operative e legislative per metterle in atto.

La relazione introduttiva è stata affidata alla presidente della commissione Sicurezza, Luisa Laurelli (Pd), che nel suo intervento si è soffermata soprattutto sul vasto campo di applicazione di una legge specifica - all'esame della commissione - sullo stalking, fenomeno che spesso "è anticamera di crimini più gravi". Inoltre, per la Laurelli, non bisogna identificare il molestatore sempre con la figura maschile. "Lo stalker può essere chiunque, di qualsiasi sesso, condizione sociale, età: basti pensare ai recenti episodi di bullismo, che non vanno mai sottovalutati, a qualsiasi livello, a partire dai familiari delle vittime dello stalking, che devono mettersi seriamente in ascolto dei soggetti più vulnerabili. Spero - ha concluso la Laurelli - che l'attuale parlamento riprenda il disegno di legge dell'allora ministro Pollastrini per configurare il reato di stalking".
Un invito condiviso anche dal consigliere Claudio Bucci (Idv), primo firmatario della proposta di legge regionale sullo stalking, secondo il quale "è sempre difficile agire su un fenomeno in assenza di un quadro di diritto nazionale, come in passato è avvenuto con il mobbing".

I contributi introduttivi sono stati coordinati dal vice presidente del consiglio, Bruno Prestagiovanni (An), che ha più volte sottolineato "l'importanza della prevenzione e il grande ruolo che svolgono le istituzioni scolastiche nella fase di primo ascolto rispetto a molestie nate in giovane età e spesso taciute per vergogna o per immaturità".
La prima parte della mattinata è quindi stata chiusa dal presidente del consiglio, Guido Milana (Pd): "L'approccio con il quale la commissione Sicurezza sta affrontano la questione mi rende orgoglioso, in quanto si tratta di un lavoro di qualità che di sicuro porterà a ottimi risultati. Sono anche io convinto che ci sia un deficit dell'attuale codice penale, dovuto a ritardi del parlamento, Ma la nostra funzione deve anche essere quella di stimolo, anche nell'ottica di elaborare, nella nostra potestà legislativa regionale, una proposta normativa nazionale a riguardo, magari congiuntamente ad altre grandi Regioni che in questi mesi stanno affrontando questa tematica nell'ottica di una maggiore e migliore messa in sicurezza del cittadino".

"Il fenomeno è ancora nascosto e complesso, merita un approfondimento serio ed un approccio multidisciplinare e sistemico - ha commentato il consigliere Annamaria Grazia Massimi (Pd) - Mi sembra importante, inoltre, lavorare sulla prevenzione, promuovendo nel mondo della scuola interventi diretti a formare un'intelligenza emotiva che insegni al rispetto di sé e degli altri".

Anche il consigliere Maria Antonietta Grosso (Pdci) ha dichiarato che "ci troviamo di fronte a problematiche legate prevalentemente a tematiche sociali. Come Regione dobbiamo attuare innanzitutto azioni di prevenzione ed intervenire all'interno delle scuole per promuovere un discorso di "educazione all'affettività"; è importante inoltre fare un'informazione seria e corretta, per diffondere la conoscenza del fenomeno".

Conclusioni affidate a Giuseppe Mariani (Verdi), presidente della commissione Lavoro: "Siamo la prima regione italiana che affronta questo problema in modo decisivo ed operativo, dobbiamo velocizzare l'approvazione della proposta di legge, che interviene su un aspetto essenziale per il benessere; è prioritario, inoltre, introdurre nuove figure professionali che non si sovrappongano agli attuali operatori e svolgano funzione di mediatore sociale".



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