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XIII - Sanità


Valle del Sacco, presentato alla Pisana il programma di sorveglianza

Il fiume Sacco 13/01/09 - Circa cinquecento cittadini residenti a ridosso del fiume Sacco convivranno probabilmente per tutta la loro vita con il beta esaclorocicloesano, una sostanza inquinante derivante dalla produzione nella zona al confine tra la provincia di Roma e di Frosinone, di un potente insetticida, il lindano, bandito dal 2001.
A riferirlo alla commissione Sanità, presieduta da Luigi Canali (Pd), è stato il responsabile del dipartimento di Epidemiologia dell’Asl RM/E, Carlo Perucci, a margine di una prima analisi a campione sulla popolazione per accertare lo stato di contaminazione causato dai rifiuti tossici degli insediamenti industriali insistenti nella Valle del Sacco a partire dagli anni ’50.

“I risultati sono a noi noti da qualche mese, ma abbiamo atteso per motivi etici e organizzativi che anche l’ultimo cittadino contaminato fosse stato contatatto di persona prima di diffondere pubblicamente il nostro studio - ha spiegato Perucci -. Finora abbiamo condotto test su 246 persone (delle 440 individuate e contattate), ma ne restano da analizzare almeno altre 700, che consideriamo ugualmente esposte al rischio. Secondo le nostre proiezioni, il 55% dei casi trattati dovrebbe risultare contaminato e in maniera praticamente irreversibile, dal momento che il beta esaclorocicloesano ha vita lunga, è solubile nei grassi, sembra ormai entrato nel ciclo alimentare e non viene metabolizzato dal corpo umano. Paradossalmente, può essere espulso, nelle donne, solo mediante allattamento, ma mettendo di conseguenza a rischio la salute del bambino”.

Una quadro molto preoccupante, che prefigura un disastro ambientale non circoscrivibile alle sole sponde del fiume Sacco. Sia negli uomini che negli animali, il principale bersaglio di una esposizione acuta è il sistema nervoso. Inoltre, molti studi correlano l’esposizione al beta esaclorocicloesano con l’insorgenza di diabete e con problemi alla funzionalità della tiroide e dell’apparato riproduttivo.

Perucci ha quindi esposto alla Commissione il programma di sorveglianza predisposto per fronteggiare l’emergenza ambientale e sanitaria.
Saranno oggetto di tale programma tutte le persone residenti al 1° gennaio 2005 ad una distanza di un chilometro dal fiume Sacco, nei comuni di Colleferro, Segni, Gavignano, Sgurgola e Morolo.
Presso le Asl RM/G e di Frosinone verrà attrezzato uno sportello informativo e saranno organizzati incontri con i medici di base dell’area per fornire informazioni continue ed aggiornate sul livello di contaminazione del territorio. Presso la Asl RM/G sarà poi attivato un ambulatorio centralizzato per favorire i controlli periodici della popolazione e ciascuna persona analizzata riceverà informazioni sul proprio stato di contaminazione e risposte individuali sui controlli effettuati.

In chiusura di seduta, il presidente Canali ha proposto un fondo di indennizzo per i cittadini contaminati e una riunione allargata alla commissione Agricoltura e Ambiente, con la partecipazione del commissario straordinario della Valle del Sacco, degli assessori competenti e dei tecnici dell’Arpa.







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