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XIII - Sanità


Sanità Lazio, Asp in Commissione su prestazioni inappropriate

08/01/09 - La commissione Sanità, presieduta da Luigi Canali (Pd), ha ricevuto in audizione i vertici dell’Asp, nella persona del presidente Lucio D’Ubaldo e del direttore generale Claudio Clini, chiamati a riferire sulle prestazioni inappropriate rilevate a carico di 33 soggetti erogatori e riportate dalla stampa locale e nazionale a partire dal 28 dicembre scorso.

Il presidente Canali, in apertura di seduta, ha chiesto a D’Ubaldo e Clini di rendere conto delle modalità con le quali sono emerse queste anomalie e dello stato attuale delle attività di monitoraggio della spesa sanitaria. “Tengo a precisare che non si è trattato di una indagine speciale, ma di una ordinaria attività di controllo, della quale era stata data notizia anche in Commissione Bilancio la scorsa estate. Che poi la stampa abbia utilizzato questi dati per avviare una campagna mediatica, non è nostra responsabilità”, ha spiegato D’Ubaldo.

L’Asp ha riferito che sono state rilevate anomale concentrazioni di prestazioni ambulatoriali per singolo assistito, con soggetti che risultavano aver usufruito fino a 2.240 prestazioni ambulatoriali di diverso tipo in un solo anno. L’analisi condotta ha inoltre evidenziato che nel gruppo degli assistiti con anomala concentrazione di prestazioni, è presente un numero elevato di tipologie di prestazioni che risultano incompatibili tra di loro se erogate contemporaneamente e che in alcuni casi, confrontando i dati secondo criteri di analisi temporale, le prestazioni risultano essere erogate presso un’unica struttura (ricadente nella Asl RM/F) con intervalli anche di un solo giorno.

I presidii in cui sono state riscontrare tali anomali sono dislocati in diverse Asl, e precisamente: 12 nella RM/A e RM/B; 9 nella RM/C, 6 nella RM/G, 5 nella RM/H, 2 nella RM/D e 2 nella RM/E.

“Denunciare questa situazione alle autorità competenti per noi è stato non solo un dovere ma un obbligo di legge. Adesso la nostra attenzione si sposterà su Rsa, case di cura e centri di riabilitazione”, ha esordito Clini. “Quanto agli scenari futuri - ha aggiunto - è certamente un dato preoccupante che la posta in Bilancio regionale riguardante i fondi per l’attività di controllo dell’Asp sia rimasta invariata, ma nonostante ciò noi continuiamo per la nostra strada ed entro fine mese consegneremo alla struttura commissariale un documento sui nuovi criteri di accreditamento che proponiamo alla Regione, organizzati per livelli di complessità, a partire dalla cardiologia e dalla oncologia”.

Tanti gli interventi dei consiglieri presenti alla seduta della Commissione. In particolare, Enzo Foschi (Pd) ha rimarcato l’esigenza di trovare fondi aggiuntivi da destinare al monitoraggio delle prestazioni. Per l’opposizione, Donato Robilotta (Sr – Pdl) è convenuto su questa esigenza, auspicando per il futuro maggiore cautela da parte dell’Asp nella diffusione di dati così allarmanti e sui quali la Magistratura sta ancora indagando.

A conclusione dell’incontro, il presidente Canali ha così riassunto le posizioni della Commissione: “Il controllo e l’elaborazione dei dati in materia di prestazioni è uno strumento indispensabile per risanare la sanità regionale e per questo la commissione si convocherà al più presto per ottenere all’Agenzia i fondi aggiuntivi da destinare a tale scopo. Personalmente resto convinto che il Consiglio regionale e la Giunta dovrebbero essere informati per primi, vista la loro responsabilità istituzionale e politica, di ogni fatto che possa costituire indizio di reato. Questi controlli e le eventuali risultanze giudiziarie non possono comunque offuscare l’immagine complessiva del nostro Sistema sanitario regionale, che resta uno dei più validi e qualificati in Italia”.
“Inoltre - ha aggiunto Canali - concorderemo  con il presidente della Regione e commissario per la Sanità la data di un incontro per ottenere chiarimenti sul Piano sanitario regionale: se, come ritengo, è una bozza che spetta alla Commissione ed al Consiglio discutere, o se invece i diretti rappresentanti dei cittadini ne devono essere esclusi”. Il presidente Canali si è anche riservato la possibilità di richiamare i vertici dell’Asp durante l’esame della bozza del Piano ed ha chiesto di avere in visione preventiva il documento preparato dall’Agenzia sui nuovi criteri d’accreditamento delle strutture sanitarie.



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