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Consiglio regionale, sindaci a scuola d'Europa


10/06/08 - Sfruttare al meglio le possibilità offerte dall’Unione europea, abbandonando la passività e avviando azioni di partenariato all’interno della Comunità, mettendo così in moto  “meccanismi virtuosi che possono migliorare le condizioni di vita dei cittadini”. E’ il programma delineato ai sindaci e agli amministratori locali del Lazio, dal presidente del consiglio regionale Guido Milana, che stamane ha aperto i lavori della II edizione del convegno “Il Lazio vive l’Europa”. Una vera e propria giornata di studio per conoscere meglio i meccanismi dei fondi europei, organizzata dalla presidenza del Consiglio regionale e dalla commissione Affari comunitari e internazionali presieduta da Paola Brianti (Pd) in collaborazione con l’Aiccre, la sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, rappresentata nella sala Mechelli del consiglio regionale dal suo presidente Donato Robilotta  e dal direttore Emanuele Farnetani. Al convegno intervengono anche il presidente dell’Arall (Associazione delle autonomie locali del Lazio), Francesco Chiucchiurlotto, Pier Virgilio Dastoli, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Gabriele Panizzi, vicepresidente dell’Istituto Altiero Spinelli.

Nel suo indirizzo di saluto, il presidente Milana ha riconosciuto all’attuale governo regionale la capacità di una “migliore politica di utilizzo dei fondi comunitari, con risposte - ha aggiunto - che hanno anche modificato il comportamento di Bruxelles”. Per questo è importante superare la fase della passività, nella quale si aspettano i bandi regionali per vedere se c’è qualche finanziamento che può essere utilizzato, avviando invece azioni di partenariato. Milana ha anche messo in guardia dalla tentazione di addossare all’Europa la responsabilità di tutto ciò che non va nel proprio Paese. Soprattutto in questa fase in cui l’Italia comincia a essere uno Stato che dà più di quanto non riceva dall’Europa, una condizione vista con sfavore dai detrattori della Comunità. “Ma questo – ha ammonito il presidente del Consiglio regionale – è profondamente sbagliato. Se si modificano le condizioni di vita dei Paesi più poveri dell’Unione europea, risulterà accresciuta la capacità economica complessiva dell’Europa. Il miglioramento delle condizioni di vita dei paesi dell’Europa dell’est, per esempio, si traduce in nuovi mercati che si aprono”, una opportunità che tutti gli altri partner europei possono cogliere.  

Del diritto e del dovere di sfruttare i fondi comunitari, ha parlato la presidente Brianti introducendo i lavori: “Voi avete il diritto e il dovere di accedere a questi fondi, che sono soldi nostri. Se avete un progetto valido – ha ricordato agli amministratori dei Comuni del Lazio – avete il diritto che venga finanziato. Al tempo stesso avete anche il dovere di utilizzare questi fondi per il bene della vostra comunità”.

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