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Lazio, si insedia il Consiglio delle Autonomie Locali


16/04/09 - Il Consiglio delle Autonomie locali del Lazio ha iniziato oggi ufficialmente la propria attività nella seduta di insediamento che si è svolta alla Pisana.

Il presidente del Consiglio regionale, Guido Milana, che oggi ha presieduto la prima riunione del Cal, ha sospeso la seduta, riaggiornandola a lunedì 27 aprile, per le elezioni del presidente, dei vicepresidenti, dei consiglieri segretari e della delegazione per lo svolgimento delle attività di concertazione con la Giunta regionale, così come previsto dall’ordine del giorno.

La sospensione è stata proposta dal presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, dopo che dal dibattito era emersa l’esigenza di nominare un presidente possibilmente con voto unanime del Consiglio o, quantomeno, col massimo del consenso, così come richiesto da Gianni Alemanno, sindaco di Roma e Donato Robilotta, vicepresidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale.

Il Consiglio delle Autonomie locali, previsto all'articolo 123 della Costituzione italiana, disciplinato dagli articoli 66 e 67 dello Statuto della Regione Lazio e dalla legge regionale 26/02/2007, n.1, è organo rappresentativo e di consultazione che favorisce la concertazione tra gli Enti locali e la Regione.

In particolare, il Cal è titolare d'iniziativa legislativa ed esprime pareri obbligatori nei casi previsti dallo Statuto.

Guido Milana, in apertura di seduta, nel dare il benvenuto a tutti i rappresentanti delle autonomie locali del territorio laziale, ha dichiarato che “oggi si avvia una fase importante per le istituzioni di questa Regione. Il Consiglio delle Autonomie Locali rappresenterà, infatti, un sistema di osmosi tra enti locali e regione. E’ stato chiamato a votare l'intero corpo elettorale degli eletti di questa Regione, con la partecipazione al voto di 4.019 consiglieri comunali su 5.999. Un organismo che, unico nella Regione, ha piena autonomia nella stesura del proprio regolamento interno, senza ulteriore verifica da parte della Giunta o del Consiglio regionale. Queste due caratteristiche, la partecipazione e l’autonomia, conferiscono autorevolezza a questo importante luogo di confronto”.

Anche il presidente della Regione, Piero Marrazzo, ha sottolineato l’importanza di questo organismo per i territori laziali, “anche per contribuire al processo di integrazione nell’Europa delle Regioni. Con l’atto d’insediamento del Consiglio delle Autonomie si completa il percorso di dialogo istituzionale con i territori e le autonomie locali, che sono il perno del decentramento e del federalismo fiscale. A mio avviso – ha concluso Marrazzo – oggi qui c’è il patrimonio della politica dei nostri territori”.

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha osservato come sia “una congiuntura favorevole che l'istituzione del Consiglio delle autonomie locali del Lazio avvenga alla vigilia della legge sul federalismo fiscale. Mi auguro che in questa realtà ci sia uno sforzo per andare al nocciolo dei problemi per prendere decisioni virtuose e forti. In una nazione come l'Italia la sfida maggiore è creare un equilibrio tra le identità dei territori e la funzione centrale nazionale”. Il sindaco di Roma ha poi sottolineato come sia “opportuno eleggere un presidente possibilmente espressione delle autonomie locali, su cui converga il massimo consenso”.

Concetto ribadito da Donato Robilotta, vicepresidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, che ha chiesto all’assemblea “uno sforzo per arrivare a individuare un presidente eletto all’unanimità, in quanto il Cal sarà utile se avrà la rappresentanza del territorio e delle istituzioni e non la rappresentanza politica. Deve essere autonomo rispetto al colore politico della Regione”.

Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, in merito alla sua candidatura alla presidenza del Cal, ha ringraziato quanti hanno proposto il suo nome, aggiungendo però di non poter sottacere “alla proposta avanzata in questa sede dal sindaco di Roma di verificare altre ipotesi affinché il primo atto fondativo del Cal sia un atto unitario o a stragrande maggioranza. Lungi da me essere un ostacolo alla possibilità di perlustrare tutte le ipotesi possibili per un risultato unitario per la presidenza del Consiglio. Ma lo si faccia in tempi certi”, ha concluso Zingaretti.

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