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Promozione del libro, Consiglio regionale approva la legge


24/09/08 - Giornata regionale della lettura e banca dati dei piccoli e medi imprenditori editoriali laziali tra le novità introdotte in Aula per il provvedimento varato per dare impulso alla circolazione delle idee, anche attraverso l’avvio di librerie indipendenti.

Il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Guido Milana (Pd) ha approvato - con  33 voti a favore e 6 astenuti - la legge concernente "Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio". Lo stanziamento per questi ultimi mesi del 2008 è di 450 mila euro.  

 “Questa legge cerca di affrontare un altro pezzo del cosiddetto prodotto culturale, affrontando tre questioni fondamentali” - ha spiegato Giulia Rodano (Sd), assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, nella relazione introduttiva – “Per prima cosa si cerca di affrontare i nodi di coloro che hanno imprese editoriali di media dimensione, anche quelle imprese che hanno numerosi lavoratori, che hanno difficoltà di promozione, di credito e di distribuzione. Il secondo nodo è quello della difficoltà nella distribuzione dei libri nella regione, nel senso che c’è un forte divario tra la città e la regione come punti vendita dei libri, come esistenza delle librerie, come possibilità delle librerie di reggere sul mercato. Terzo punto, innovativo, si tenta di costruire una sinergia tra sistema pubblico della lettura, quindi biblioteche pubbliche, che rappresentano sul territorio una rete molto diffusa e radicata, e l’editoria che in connessione con la rete della pubblica lettura può trovare contemporaneamente momenti di formazione, momenti di vetrina e anche sopperire all’attività delle biblioteche nel reperimento dei libri. Si tratta quindi di una sinergia che aiuta da una parte il sistema bibliotecario dall’altra il sistema produttivo a far crescere la propria presenza sul territorio”.

Beneficiari delle iniziative e degli interventi economici previsti dalla legge approvata oggi sono le piccole e medie imprese della filiera produttiva del libro, anche riunite in consorzi; i comuni e le province, anche in forma associata; gli istituti scolastici, le università e gli istituti equiparati; le associazioni, le fondazioni e le istituzioni, culturali e anche multiculturali, che svolgono regolarmente una comprovata attività di promozione del libro e della lettura, con almeno una sede nel Lazio, comprese quelle operanti per la salvaguardia della memoria storica dei territori della Regione.

Con tale provvedimento, dunque, la Regione intende promuovere l’accesso al libro, “quale diritto di tutti”, come recita l’articolo 1, e rimuovere gli ostacoli che ne limitano l’effettivo esercizio nel territorio regionale, sostenendo la filiera produttiva e distributiva del libro.

Tra le tipologie delle iniziative previste dal provvedimento: aumento delle dotazioni librarie delle biblioteche scolastiche, campagne di comunicazione, appuntamenti fieristici, apertura di spazi innovativi, misure per favorire l’accesso al credito delle pmi editoriali laziali, attraverso Unionfidi Spa, incentivi economici per la presentazione della produzione editoriale del Lazio in rassegne nazionali e internazionali, sostegno per la costituzione e l’avvio di consorzi tra piccole e medie imprese. Un articolo è dedicato all’avvio dell’attività di librerie indipendenti in quei comuni che ne siano privi o nei quali il servizio al pubblico risulti inadeguato in relazione alla popolazione residente o ai flussi turistici in particolari periodi dell’anno.

Ogni anno verrà adottato, con deliberazione della Giunta regionale, un programma  contenente le linee guida per gli interventi previsti dalla legge e i criteri per accedere ai contributi pubblici. Tale programma verrà predisposto da un’apposita consulta, la Consulta regionale del libro, organismo formato da rappresentanti delle associazioni di categoria, delle pmi editoriali, delle cooperative sociali impegnate nel settore editoriale, delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative e delle biblioteche.

Alcuni emendamenti del consigliere d’opposizione Augusto Pigliacelli (Udc) sono stati approvati dall’Aula, come quello che prevede la promozione di una “Giornata regionale della lettura” e un altro per l’istituzione di una  banca dati dei piccoli e medi imprenditori editoriali laziali.

Soddisfatto Antonio Zanon (Pd), presidente Commissione consiliare Cultura, il quale, nel corso della dichiarazione di voto a nome del partito democratico, ha sottolineato  come la legge “sostiene la crescita imprenditoriale e la qualificazione professionale, nonché l’inserimento nel mercato degli editori del Lazio. Ottimo strumento non solo di diffusione culturale ma anche strumento di sviluppo per la nostra regione”.

Per Enrico Fontana (Verdi) è “una legge importante, attesa da molti operatori di questo settore, una legge che ci consentirà di avere cura di un settore per certi aspetti cruciale. “La diffusione della cultura, dell’opera culturale – ha proseguito Fontana - ha molto a che fare con quel capitale sociale che dovrebbe essere il cuore delle comunità in cui viviamo, un capitale fatto di conoscenza, di costruzione di un sapere critico, di pluralità delle fonti attraverso le quali si forma il livello d’istruzione  e di consapevolezza dei cittadini. Ne abbiamo veramente bisogno, perché purtroppo è forte il deficit di coesione sociale”.

Augusto Pigliacelli (Udc) ha ringraziato l’assessore Rodano per la disponibilità dimostrata accogliendo alcuni emendamenti da lui presentati. “Ribadiamo la bontà di questo progetto di legge che farà il bene di questa regione, dei cittadini di questa regione”, ha detto Pigliacelli durante la dichiarazione di voto.

Entusiasta Massimo Pineschi (Lista civica Pietro Marrazzo per il Pd), per il quale  “è una legge che ci convince, che ci piace”.

“Quando si riconosce il libro quale strumento insostituibile per la circolazione delle idee, per la crescita sociale e culturale dei cittadini, per l’arricchimento dell’esperienza individuale e collettiva, per la crescita di un’opinione pubblica democratica e consapevole - ha detto Pineschi ricordando le finalità del provvedimento elencate nell’articolo 1 -, “io credo che facciamo un buon servizio alla collettività e soprattutto ai nostri giovani. Meno reality, più libri, questo io consiglio alle nuove generazioni”.

“Anche in una situazione complicata come quella che sta attraversando la nostra regione, nel clima generale di oscurantismo culturale in cui viviamo, faticoso per tutti – ha dichiarato in Aula Anna Pizzo (Prc)  -, è possibile lanciare segnali di fiducia, di proposizione, per far capire lo spirito in cui ci stiamo muovendo che è quello di allargare, di includere, di tenere dentro alle grandi problematiche i bisogni immateriali. Questa legge concretamente e simbolicamente è una legge ad alto profilo”.

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