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Consiglio regionale approva legge su bioedilizia


14/05/08 - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Guido Milana e, al momento della votazione dal vicepresidente Carlo Lucherini, ha approvato oggi all’unanimità la nuova legge regionale sull’architettura sostenibile e la bioedilizia. Il provvedimento, di iniziativa consiliare -  primo firmatario il consigliere Giovanni Carapella (Pd), cofirmatari i consiglieri Enrico Fontana (Sa), Claudio Moscardelli (Pd) e Filiberto Zaratti (Sa), consigliere e assessore all’Ambiente della giunta Marrazzo -  è frutto del lavoro congiunto della Giunta e del Consiglio, ed è arrivato all’approvazione grazie all’intesa bipartisan fra maggioranza e opposizione. Un metodo il cui valore è stato sottolineato dall’assessore ai Lavori pubblici e politiche della casa, Bruno Astorre che ha pubblicamente ringraziato l’apporto offerto sia in commissione che in aula dai consiglieri di opposizione Luigi Celori (An), Fabio Desideri (Rosa bianca) e Erder Mazzocchi (An).

La legge ha l’obiettivo di promuovere la qualità e la sostenibilità ambientale degli edifici, tanto pubblici quanto privati, introducendo norme obbligatorie per il rilascio delle concessioni edilizie e per quanti effettuano lavori di ristrutturazione straordinaria utilizzando lo strumento della dichiarazione di inizio attività (Dia), salvaguardando solo i procedimenti edilizi già in corso. “Dal giorno dell’entrata in vigore della legge nessuno nel Lazio potrà più richiedere licenze edilizie senza prevedere negli edifici sistemi di risparmio idrico e di produzione di almeno 1 kilowattora di corrente elettrica e del 50% dell’acqua calda a partire da fonti rinnovabili” ha spiegato l’assessore. In particolare per il risparmio idrico sarà obbligatorio realizzare sistemi di recupero delle acque piovane, di riuso delle acque grigie per gli usi compatibili, di istallazione di cassette con scarichi differenziati nei bagni e di rubinetteria dotata di miscelatore aria-acqua.

Un’altra parte della legge, che per essere operativa ha bisogno di norme di attuazione cui deve provvedere entro sei mesi la giunta, prevede invece incentivi e contributi per quanti volontariamente decideranno di realizzare edifici a uso abitativo, commerciale e industriale, che rispettino le regole previste dal Protocollo regionale sulla bioedilizia. Norme che prevedono il risparmio di energia e di acqua, l’utilizzo di materiali ecologici e non nocivi per la salute umana, e la realizzazione di costruzioni che garantiscano benessere e sicurezza a chi li abita o ci lavora. La certificazione del rispetto di queste norme sarà affidata a professionisti estranei alla progettazione e alla costruzione, mentre i controlli sono delegati ai Comuni. Altro punto qualificante della legge è aver previsto l’obiettivo di ridurre la pressione degli insediamenti urbani sui sistemi naturalistici, al tempo stesso privilegiando il recupero di aree degradate piuttosto che il consumo di nuovo territorio. Infine, ma non meno importante, l’aver previsto che i fondi destinati a interventi di edilizia residenziale pubblica siano vincolati per il 60% alla realizzazione di  edifici che perseguono i fini stabiliti dal Protocollo sulla bioedilizia.

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