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Lazio: ok a Consiglio autonomie locali


30/01/07 - La proposta di legge che istituisce il Consiglio delle Autonomie locali ha ottenuto il parere positivo, ieri a tarda sera, della Commissione Affari istituzionali, presieduta da Roberto Alagna (Lista Marrazzo). Si tratta di un testo che ha avuto una complessa elaborazione in seno alla Commissione. La proposta originaria ha come primo firmatario Guido Milana (Margherita), Vice-Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Adesso, la proposta di legge andrà all’esame dell’Aula in tempi ravvicinati.

Il Consiglio delle Autonomie locali (CAL) e' composto da quaranta componenti, dei quali sono di diritto il sindaco di Roma; i sindaci dei comuni capoluogo di provincia; i presidenti delle province. Componenti elettivi del Consiglio sono 17 rappresentanti dei comuni non capoluogo di provincia, eletti secondo criteri di equa rappresentanza provinciale, di cui cinque eletti tra i sindaci dei comuni con popolazione superiore a quindicimila abitanti, cinque eletti tra i sindaci dei comuni con popolazione compresa tra cinquemila e quindicimila abitanti, sette eletti tra i sindaci dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti; 3 rappresentanti delle comunità montane e di arcipelago, appartenenti a province diverse, eletti tra i presidenti delle rispettive comunità. Fanno parte del CAL, poi, un consigliere provinciale per ciascuna Provincia; 5 rappresentanti designati, uno ciascuno, dall'Anci Lazio, dall'Upi Lazio, dall'Uncem Lazio e dalla Lega delle autonomie Lazio, Aiccre Lazio.

Presente l’assessore agli Affari istituzionali Regino Brachetti, la commissione ha approvato il testo apportando alcuni emendamenti. Roberto Alagna così commenta: “Sono particolarmente soddisfatto per il lavoro che ha portato alla modifica della legge laddove, oltre ai Sindaci, estende il diritto di voto anche a tutti i consiglieri comunali dei circa 350 comuni del Lazio. Una iniziativa questa - prosegue Alagna - che coinvolge circa 6-7 mila rappresentanti amministrativi del nostro territorio, aumentando di conseguenza la credibilità dell'Assemblea stessa e aprendo la strada per un futuro che possa vedere trasformare il CAL in una seconda Camera della nostra Regione”. L’assessore Brachetti e il presidente Alagna sono concordi nel dire che “con il passaggio in Commissione della legge istitutiva del CAL, si riduce la distanza tra Regione e Comunità locali”.

A giudizio di Guido Milana, “il lavoro svolto in Commissione ha consentito di trovare il giusto equilibrio tra le proposte del Consiglio e quella della Giunta, costruendo proprio sul confronto un percorso che produce certamente la soluzione migliore per le comunità locali e per i cittadini. Questa legge va nell'auspicata direzione di una separazione netta delle funzioni legislativa e amministrativa attraverso la creazione di reali forme di dialogo e confronto con gli Enti locali”. Questa legge, precisa Milana, “riconsegna alla Regione Lazio le sue naturali funzioni di legislazione e programmazione troppo spesso sacrificate, in passato, alla mera gestione amministrativa. Con l'istituzione del CAL, insomma, si concretizzano forme di partecipazione mirate a sviluppare servizi al cittadino. Province, comuni e comunità montane avranno, così, un ruolo attivo nella costituzione del sistema delle autonomie locali. Molte annose questioni nel piano delle competenze, finalmente, troveranno nel Consiglio delle autonomie il luogo ideale per essere affrontate”. Guido Milana così conclude: “Si tratta di uno strumento attraverso il quale costruire e definire il chi e il come su temi importanti quali la viabilità, i trasporti, i servizi sociali. Nella legge si è privilegiata una scelta di grande partecipazione all'elezione dei componenti del Consiglio stesso. A scegliere i suoi componenti, infatti, sarà chiamato l'intero corpo degli eletti dei comuni e delle province del Lazio”.

Un aspetto particolare è sottolineato da Donato Robilotta (socialista riformista della Rosa nel Pugno), Vice-Presidente della commissione: “La novità del CAL del Lazio rispetto a quello delle altre regioni è la previsione della partecipazione, senza diritto di voto, di rappresentative delle Camere di Commercio e delle Università”. Secondo Robilotta, “il CAL è un organo di consultazione e partecipazione. Sarà inoltre previsto un meccanismo attraverso il quale l'ente avà possibilità di proporre iniziative di leggi al Consiglio regionali. Un istituto che gli enti locali aspettano. Abbiamo cercato di renderlo il più snello possibile”.

Luisa Laurelli (DS), Vice-Presidente della commissione, sottolinea che “l’istituzione del Consiglio delle Autonomie segna un passaggio positivo nella vita della Regione Lazio perché recupera il valore della partecipazione, che anche nella politica e nei partiti si è affievolito negli ultimi anni”. Luisa Laurelli, che è stata coordinatrice dei Presidenti dei Consigli comunali d’Italia (ANCI), sottolinea poi che “nel CAL avranno voce anche i piccoli comuni, che potranno così rappresentare i problemi delle loro comunità”.
14/Ntr/ac/30 gennaio 2007

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