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Consorzio Gaia, confronto in commissione Ambiente


28/05/08 - Affollata audizione questa mattina davanti alla commissione Ambiente, presieduta da Claudio Bucci (Idv), del vicepresidente della giunta regionale Esterino Montino, intervenuto per affrontare la questione della crisi del Consorzio Gaia, l’ente che riunisce molti Comuni del Lazio per la raccolta e il trattamento dei rifiuti. All’audizione, richiesta dal consigliere Donato Robilotta (Socialisti riformisti), hanno partecipato anche i consiglieri: Maria Antonietta Brancati (Rlr), Giuseppe Celli (Sdi), Antonio Cicchetti (An), Mario Di Carlo (Pd), Enrico Fontana (Verdi), Giuseppe Mariani (Verdi), Massimiliano Maselli (Udc),  Umberto Ponzo (Pd). 

“La data del 24 aprile, che era scadenza per trovare un soggetto che rilevasse il Consorzio nel suo complesso, è passata senza che questo  avvenisse” ha esordito Montino, spiegando che non è stato raggiunto un accordo con l’Acea, l’azienda che era interessata a rilevare le attività del Consorzio, a causa di una diversa valutazione economica del patrimonio di Gaia. La stima del valore degli impianti differiva tra le parti per circa 40 milioni di euro, a fronte di circa 200 milioni di euro di debiti che il Consorzio ha contratto per la maggior parte con la Cassa Depositi e prestiti. Fra i maggiori creditori anche la Regione Lazio, per circa 30 milioni di euro. La differenza di valutazione sul valore degli impianti dipende anche, ha spiegato Montino, dal destino delle discariche: un conto è il valore di quelle quasi esaurite, un altro se questi impianti saranno ampliati per decisione della Regione. “In questo senso dobbiamo prendere un provvedimento – ha precisato il vicepresidente della Giunta regionale – Colleferro e Malagrotta sono in esaurimento. Non pensiamo a nuove discariche ma è chiaro che se ne autorizzassimo l’ampliamento  le valutazioni patrimoniali cambierebbero”.

Le opzioni che il commissario straordinario ha prospettato sono due: tentare ancora di trovare un soggetto interessato oppure liquidare il Consorzio. Il Ministero delle Attività produttive ha indicato nella prima strada la via da seguire ma, a differenza di quanto accaduto finora, ora sarà necessario bandire una gara e non si potrà più procedere a trattativa privata. Per raggiungere questo obiettivo, ha precisato il vicepresidente della Giunta, c’è un anno, giudicando “strettissimi” i tempi per la ricerca di una soluzione. Dai contatti in corso con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e con i vertici dell’azienda, arriva la conferma che l’Acea è ancora interessata ad acquisire il Consorzio. 

Montino ha inoltre precisato ai consiglieri regionali che dei 48 Comuni che facevano parte del Consorzio, a causa della crisi ne sono rimasti solo 18 e che, oltretutto, si è aperta una questione legata ai lavoratori impiegati in Gaia (in origine 1280, compresi quelli in servizio alle Terme di Fiuggi, che pure facevano parte del Consorzio, ma ora stanno trovando una soluzione separata) perché non tutti gli enti locali che sono usciti dal Consorzio hanno onorato l’impegno a riprenderseli, e restano da ricollocare circa 120 persone. Per evitarlo, Montino ha assicurato l’impegno della Giunta, suo e dell’assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi.

Nel dibattito seguito sono intervenuti il consigliere Mario Di Carlo che ha prospettato una soluzione a partire dallo “spacchettamento” del Consorzio, dividendo le attività di raccolta, trasporto rifiuti e spazzamento, da quelle di smaltimento dei rifiuti. “Un altro importante punto – ha aggiunto il consigliere del Pd – è che la tariffa rifiuti deve coprire i costi e che i Comuni devono esigerla da tutti, facendo pagare chi non lo fa”. 

Dal canto suo il consigliere Donato Robilotta ribadendo la necessità di ascoltare il commissario straordinario del Consorzio, Andrea Lolli (la cui audizione prevista per oggi è slittata alla prossima settimana, insieme con quella dell’assessore Alessandra Tibaldi), ha criticato la mancanza di “governo” della questione dei rifiuti. “Ho cercato in ogni modo di far capire la gravità della situazione – ha dichiarato Robilotta – Siamo ai limiti del fallimento  e la mia impressione è che ci siano forze politiche che lavorano per questo, o che attendono che l’evento si compia per inerzia”.

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