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Lazio, Consiglio straordinario rifiuti: dibattito in aula/3


24/06/08 - Il dibattito sul “piano rifiuti” è proseguito con l’intervento del consigliere Maria Antonietta Grosso (Pdci) che ha plaudito l’opera di Marrazzo, seppure ha confessato di non poter utilizzare l’aggettivo “eccellente”. Le perplessità riguardano l’annuncio della realizzazione di un termovalorizzatore ad Albano e la chiusura del ciclo integrato. Grosso ha chiesto il coinvolgimento dei cittadini e, in ogni caso, la gestione pubblica a garanzia dell’incolumità dei cittadini. Il sito del quarto impianto lambisce località a vocazione turistica ed agricola, come Ariccia, Lanuvio, Ardea, Pomezia e zone di Roma. “Quelle comunità – ha ricordato – non vanno escluse dal processo che le coinvolge”. Ha quindi sottolineato come la termovalorizzazione dovrebbe porsi alla fine del ciclo dei rifiuti nel bisogna incrementare gli sforzi per la raccolta differenziata. “Rischiamo di apparire poco credibili se partiamo dalla coda” ha aggiunto. A suo giudizio se si seguisse questa linea potrebbero bastare i tre termovalorizzatori esistenti nel Lazio.

Donato Robilotta (Nuovo Psi) si è lamentato di non poter discutere del piano rifiuti anziché quel che Marrazzo fa come atto conclusivo della gestione commissariale. “Sembra che con la chiusura del commissariamento la Regione Lazio sia fuori dall'emergenza. Ma basta leggere i dati e capire che non è così”.  Secondo Robilotta la Campania produce meno rifiuti del Lazio e ha una raccolta differenziata maggiore. Roma ha la produzione pro capite più alta d'Europa. “Nel 2006 il Lazio ha registrato l'11,1% di raccolta differenziata, che aumenta di poco più di un punto all'anno, quando la produzione aumenta invece di 4/5 punti percentuali all'anno”. A giudizio del consigliere regionale il Lazio continua a dipendere dalle discariche e rischierà di trovarsi con i rifiuti per strada. Infine Robilotta ha contestato al presidente Marrazzo di non aver speso una parola su Gaia, né su Malagrotta. “L'unica cosa positiva che trovo nel piano è Albano. Mi sarei assunto più responsabilità. La politica non decide nascondendosi ma si assume le sue responsabilità e le spiega”.

A seguire l’intervento del consigliere Enrico Fontana (Verdi) che ha apprezzato diversi passaggi del piano di Marrazzo : “Si chiude una stagione commissariale durata a lungo e si restituisce agli enti locali l'onere e l'onore di assumersi le proprie responsabilità in una materia così complessa come quella dei rifiuti. Noi non ci dobbiamo rassegnare all'idea che la produzione dei rifiuti continui ad aumentare”. Fontana ha sottolineato con forza che indicare la riduzione del 6% dei rifiuti entro il 2011 è giusto né servono 8 milioni di metri cubi di discariche, ribadendo la contrarietà al quarto impianto di incenerimento dei rifiuti”.

Dal canto suo il consigliere Bruno Prestagiovanni (An) ha detto: “Pensavamo di fare un dibattito sereno, ma così non è stato. Siamo stati convocati su espressa richiesta della maggioranza che però non è in grado di approvare una mozione sulla relazione di Marrazzo. Siamo in ritardo di 18 mesi, rispetto al primo piano presentato dal commissario. Oggi siamo arrivati in quest’aula su un testo differente da quello che avevano già tutti, diverso da quello pronunciato da Marrazzo: spariscono interi stralci significativi per arrivare a decidere ‘di non decidere’. Assenza completa di strumenti attuativi e l’esistenza di un “fantasma” rappresentato dall’impianto di Albano. La maggioranza e in particolare la sinistra deve dire da che parte stanno. Approvare questo piano significa perseguire la “politica dello struzzo”, cieca di fronte alla vera realtà. Invito ad un confronto serio sui rifiuti e l’energia per il bene del nostro territorio”.

Il capogruppo del Prc Ivano Peduzzi ha sottolineato che “il presidente Marrazzo ha preso atto delle diverse posizioni all’interno della sua maggioranza. Va evidenziato – ha proseguito Peduzzi -  che i dati relativi sui consumi, mostrano che questa Regione vede un abbassamento dei consumi. Non può essere perseguito solo lo smaltimento dei rifiuti. Non so se il piano del presidente Marrazzo porti ad un’inversione di tendenza. L’allarmismo in questi anni è servito a produrre solo grandi interessi intorno al problema dei rifiuti. Ci troviamo di fronte a modelli che “mercificano” tutto e anche l’immondizia rientra in questa mentalità. Ci troviamo di fronte ad una battaglia politica: tra modelli liberisti e costruttori di alternative”.

Il capogruppo di An Antonio Cicchetti ha fatto il paragone con quanto accaduto per la sanità: “Dopo tanto disordine tutto era tornato a posto, e invece ci trovammo di fronte all’extra debito galoppante. Non si può essere utopistici come certa sinistra ma guardare alla stringente realtà.

Oggi ci viene detto: riconsegniamo le carte ed è finita l’emergenza. Ricordo a tutti che gran parte della raccolta differenziata confluisce poi insieme a tutto il resto. Attenzione: perché non si potrà più chiedere alla Nazione di coprire i costi. Al presidente Marrazzo diciamo che questo documento è la base per un percorso che va rivisto e, quindi, inefficace. L’emergenza rifiuti non si esaurisce con una presa d’atto. Noi voteremo contro il documento con l’invito che tutti gli “attori” devono sedere attorno al tavolo per le vere soluzioni. Il Consiglio deve prendere atto che l’emergenza non passa per decreto legge e rimane tutta lì in attesa di azioni risolutorie”.

Per ultimo ha preso la parola il consigliere del Gruppo Misto Fabrizio Cirilli che ha ricordato quanto accaduto negli ultimi quattro anni a chi parla in termini “euforici” rispetto all’uscita dall’emergenza in quanto, secondo Cirilli, da quando Marrazzo è divenuto Commissario le scadenze sono sempre slittate. “Il problema non è chiudere il Commissariamento ma il come si chiude – ha detto Cirilli -. Di queste cose si doveva parlare in commissione dove ci si può confrontare. Questo non è avvenuto. Non c’è da gioire ma solo prendere atto che il presidente chiede la fiducia alla sua maggioranza che gliela concede. Di fatto l’unica cosa certa è che si ampliano le discariche”.

 

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