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Lazio. Marrazzo replica: "Saranno i cittadini a giudicare"


25/02/09 - Il presidente della Regione in Aula: “daremo risposte concrete alla crisi che incombe su questa regione come sul resto del Paese”

“Mi assumo tutte le responsabilità, quelle personali e quelle politiche, però sia chiara una cosa: non siamo all’anno zero, lo possiamo raccontare in tutti i modi, ma questa maggioranza ha veramente governato”. Così il presidente della Regione Piero Marrazzo nel corso della replica alle sue comunicazioni al Consiglio Regionale, presieduto da Guido Milana (Pd). “Non posso accettare – ha proseguito Marrazzo –che si voglia raccontare un lavoro farraginoso, un lavoro inutile. Non è così. Saranno i cittadini a giudicare”.  Marrazzo ha anche garantito da qui alla fine della legislatura risposte concrete alla “crisi che incombe su questa regione come sul resto del paese”. 

Alle comunicazioni pronunciate stamane da Marrazzo, erano seguiti 30 interventi ed una mozione dell’opposizione, poi respinta dal Consiglio. Tra gli altri, è intervenuto il vicecapo gruppo del Pd Claudio Moscardelli, il quale ha confermato piena fiducia al presidente Marrazzo che “ha ancora una maggioranza ampia e compatta per andare avanti. L’ingresso in Giunta dell’Italia dei valori era già stata decisa da tempo, così come il tema di rivedere la composizione della maggioranza stessa. Gli altri temi emersi in questi giorni è giusto che siano affrontati in sede di partito e non di Giunta”.

Per Aldo Forte, capogruppo Udc, le scelte politiche di Marrazzo hanno portato alla “spaccatura verticale” del Pd, mentre l’Udc, indicato da più parti come un possibile alleato, “non è stato chiamato in causa nel momento della crisi, determinando quindi già una scelta per le prossime regionali, una scelta minoritaria che non potrà peggiorare la situazione elettorale dell’opposizione”. Invece del dibattito, per Forte oggi si sarebbe dovuta discutere la legge sul reddito minimo garantito.  “E’ vero che si sarebbe dovuto votare la proposta di legge sul reddito minimo garantito già la settimana scorsa - ha risposto Roberto Alagna, capogruppo Lista civica per il Lazio – ma per le opposizioni è stato invece prioritario il dibattito sullo stato di salute della maggioranza”, trovando “difficile” un allargamento della maggioranza all’Udc visto il suo giudizio su questi quattro anni di governo.  Franco Fiorito (An-Pdl), ha espresso la sua disapprovazione per il modo in cui sono stati cambiati i due assessori, Di Stefano e Michelangeli, “senza dare una spiegazione in Aula. Quello che è stato compiuto in questi giorni è un’offesa a questo Consiglio, sanciamo la morte di un modo di fare politica tradizionale”. Fiorito ha inoltre affermato che “l’amministrazione Marrazzo avrà ripercussioni anche sulle prossime elezioni provinciali a Frosinone. La promozione di Scalia è una vergogna istituzionale, non per la persona,  ma perché è un passaggio oscuro, che non ha motivo”.

Enrico Fontanaha confermato la nascita del nuovo gruppo “Sinistra” - di cui è presidente – che mette insieme tre gruppi precedenti, dando così un segnale di semplificazione e di unitarietà. “Abbiamo lavorato bene insieme fino ad oggi e siamo orgogliosi della legge sull’immigrazione, approvata dalla Regione di un Paese in cui viene alimentato un clima duro e difficile, xenofobo e razzista. Allo stesso modo siamo orgogliosi del fatto che mentre il Governo fa accordi con la Francia per lo sviluppo del nucleare, il Presidente Marrazzo oggi ha detto di non voler tornare al medioevo nucleare. C’è stata una dialettica in maggioranza con toni anche accesi – ha concluso Fontana –  ma esiste una dialettica anche all’interno dell’opposizione. E’ bene ricordare che questa Regione si sta facendo carico di problemi che il Governo nazionale non è in grado di risolvere”.

La seduta del Consiglio è stata aggiornata a mercoledì 4 marzo, alle 11,30 con lo stesso ordine del giorno che prevede innanzitutto la discussione della legge sul reddito minimo garantito.

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