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Lazio: si va avanti su assestamento bilancio. il dibattito


03/08/05 - Riprenderà entro stasera la seduta del Consiglio Regionale del Lazio sull’assestamento al Bilancio di previsione 2006. Ieri, a tarda sera l’assessore Luigi Nieri ha tenuto la relazione di replica al dibattito che si era sviluppato in Aula dalle prime ore del pomeriggio. Presiedeva la seduta Massimo Pineschi, Presidente del Consiglio.
Dopo la relazione di Nieri, del Presidente della commissione Bilancio Claudio Mancini (Ds) e del Vice-Presidente della commissione Fabrizio Cirilli (An), sono intervenuti Raffaele D’Ambrosio (Forza Italia), Anna Pizzo (AN), Alfredo Pallone (Forza Italia), Giuseppe Celli (RNP), Bruno Prestagiovanni (AN), Massimiliano Maselli (UDC), Antonio Cicchetti (AN), Antonietta Brancati (Misto), Fabio Desideri (DCA), Aldo Forte (UDC), Enrico Fontana (Verdi), Alessio D’Amato (AL), Ivano Peduzzi (PRC), Luisa Laurelli (DS), Vanda Ciaraldi (UDEUR), Enrico Luciani (PRC), Rodolfo Gigli (UDC), Daniele Fichera (LM), Mario Di Carlo (Margherita), Franco Fiorito (AN), Donato Robilotta (socialista riformista), Francesco Lollobrigida (AN). Forniamo una sintesi degli interventi.
D’Ambrosio (Forza Italia). “Non possiamo che essere fortemente preoccupati. E pensare che quello che diceva il consigliere Mancini, il dissesto, non sia più soltanto un fantasma, ma stia prendendo pian piano corpo; che il rientro delle spese, dopo 15 mesi di gestione, non c’è stato. Non c’è stato! Tutti siamo consapevoli che questo è un momento drammatico in cui si parla di tasse per il rientro, di vendita del patrimonio e di tagli. Possiamo tagliare, possiamo mettere tasse, ma dobbiamo sapere perché e dove vanno queste risorse, ma soprattutto dobbiamo avere un grande rigore morale, anche nei comportamenti”.
Pizzo (PRC). “Io non starò a rifare i conti perché sono stati fatti da chi mi ha preceduto –bene o male che sia-, e mi soffermo soltanto sull’articolo 7, un pochino dileggiato da qualcuno degli interventi che mi hanno preceduto, laddove si richiama a “Disposizioni in materia di finanza etica regionale”. Ecco, io ritengo che questo articolo 7 sia il cuore della nostra ispirazione più profonda, sia la suggestione, l’indicazione che è possibile una economia diversa, è possibile una strada diversa, è possibile aprire laddove fino a questo momento questo tipo di indicazioni, di strade, era precluso da un’idea della politica tutta incardinata dentro una liturgia che ormai secondo me ha fatto il suo corso ed è destinata a non avere più luogo a procedere”.
Pallone (Forza Italia). “Io non vorrei che dall'emergenza morale si parli poi della responsabilità oggettiva dell'emergenza morale, che è un qualcosa che abbiamo sentito negli anni ‘90. Insomma, io credo che siano due cose distinte e diverse, ho l'impressione forte, e lo dicevano i miei colleghi, ma si è visto anche nelle pieghe di qualcuno della maggioranza, che non possiamo andare avanti con le riduzioni delle spese attraverso macchine e consulenze, non possiamo andare avanti anche perché esiste già una legge a bilancio, della Finanziaria 2006, che non è assolutamente eseguita”.
Celli (RNP). “Anch'io mi sono stancato di parlare del buco: è giusto parlare del danno che si è provocato in questa Regione, quindi dobbiamo (e nella relazione, giustamente, l’assessore lo faceva rilevare) sottolineare le tre questioni sulle quali noi puntiamo per rilanciare questa Regione: il risanamento, lo sviluppo, l'equità sociale. Naturalmente, quando si usa la leva fiscale fa sempre male e qui va usata nella maniera, come veniva detto anche dal Presidente della Commissione Mancini, utilizzando tetti perché, non fissando i tetti, non possiamo usare la pressione fiscale. È un passaggio troppo delicato per non sottolinearlo. Io credo che questo sia l'aspetto politico rilevante, l’aspetto più importante”.
Prestagiovanni (AN). “Di parole ne abbiamo ascoltate tante. Lo scorso giugno, attraverso i potenti uffici stampa dell’Amministrazione e della Giunta regionale venivano ufficialmente presentate le cosiddette proposte di affiancamento che, poi, venivano consegnate al Governo nazionale. Inoltre, si faceva riferimento ad una serie di manovre che avrebbero avuto un’incidenza forte nella formazione della spesa sanitaria, che sarebbero state quelle soluzioni che, nell'arco del triennio, avrebbero eliminato il deficit strutturale del Lazio. Utilizzo obbligatoriamente il condizionale, considerato che tutte le proposte che si formano non sempre si è certi che possano ridurre la spesa che era stata stimata per 1 miliardo 560 milioni di euro, tantomeno per coprire il disavanzo del 2005, stimato in 1.800 milioni di euro. La mancata adozione di queste manovre a copertura del disavanzo al 31 maggio 2005, per evidenti motivi elettorali, ha determinato automaticamente l'aumento dell'IRPEF dello 0,5% per tutte le fasce di reddito e dell'1% in più dell'IRAP rispetto a quella base del 4,25%, con forti ripercussioni, immagino, credo, ritengo e sono convinto, per le tasche dei contribuenti del nostro territorio. Quando parlo di contribuenti ovviamente parlo di cittadini e di imprese”.
Maselli (UDC). “Ho apprezzato e credo sia una sfida interessante quella che ci ha posto il Presidente della commissione bilancio, è una sfida interessante, è un ragionamento politico che bisogna sempre più migliorare e arricchire e penso che anche il nostro sforzo deve essere quello di portare un contributo a questo miglioramento a questo arricchimento.
Credo però che dobbiamo terminare con la politica del rinvio, con la politica del differimento e dobbiamo misurarci su degli atti accompagnati da coraggio politico, su quelle scelte vere, per riorganizzare e rilanciare il sistema Regione. Oggi siamo qui per denunciare alcune cose, per permetterci di dare dei suggerimenti, non voglio dire dei consigli, rispetto agli obiettivi che ci poniamo, ma non tanto nella manovra di assestamento, quanto nel DPEFR, quando ci troveremo a misurarci nel bilancio di previsione del 2007, che non è soltanto la scommessa del Governo Prodi, di chi governa il Paese, ma sarà anche la scommessa di questa maggioranza, della Giunta Marrazzo”.
Brancati (Misto). “Etica, trasparenza e sobrietà sono le linee di condotta irrinunciabili nel nostro modo di pensare e nella nostra amministrazione. Sono, dunque, d’accordo che il risanamento passa per la conoscenza e per la trasparenza. Sono questi i due modi per conoscere quello che facciamo e quello che abbiamo, per fare tutte le operazioni in verità, perché non si può prescindere da questo metodo. Se le ASL negli anni passati non presentavano i bilanci, come si poteva pensare di fare una buona amministrazione? Si spendeva quanto si poteva e così, oltre al fondo, siamo andati ancora più in basso. Noi dobbiamo mettere a reddito quello che abbiamo, dobbiamo conoscere quello che abbiamo per poterlo mettere a reddito e fare cassa, ma soprattutto, non dimentichiamo, come sempre avviene quando chiediamo i sacrifici ai cittadini, che è vero che sono comprensivi e che collaborano, che partecipano al risanamento della cosa pubblica, però vogliono anche sapere e vedere come vengono spesi i loro soldi e quindi il loro auspicio è che comunque una volta per tutte vengano spesi bene e non sprecati”.
Desideri (DCA). “Voi inserite in questo assestamento di bilancio una sorta di censimento del patrimonio immobiliare regionale. In realtà era già previsto nella finanziaria, tant'è che se non vado errato, ci sono addirittura 2 milioni di euro disponibili da spendere per eseguire l'accertamento, ma soprattutto qualche mese fa avete approvato una delibera all'interno della quale, come Giunta, sono esattamente individuati tutti gli immobili di proprietà della Regione Lazio. Sapete meglio di me che su quella serie di immobili ci sono dei contenziosi importanti in essere.
C'è un problema serio di verifica dell'esistenza dei diritti reali di godimento ancora da parte della Regione Lazio. C'è un problema di accertamento delle entrate. C'è, insomma, da ricostituire esattamente il quadro della situazione. È un anno a mezzo ormai - lo abbiamo sentito nell'assestamento 2005, nella Finanziaria 2006, lo abbiamo risentito in questo assestamento - che continua sistematicamente a dirci e a darci parole generali rispetto alla questione reale dei numeri. Non ci ha messo una volta che sia una nella condizione di sapere come stanno davvero le cose”.
Forte (UDC). “dopo la Finanziaria del 2006 ritorniamo a un nuovo assestamento di bilancio dove ancora si parla di deficit sanitario, di spese sanitarie e di quant’altro. Tuttavia, nel periodo dell'Amministrazione che va dallo scorso assestamento a quello attuale, non ritroviamo dati significativi sulla riduzione delle spese sanitarie, ovvero sui tagli degli sprechi. Non ci sono, tanto che è continuato ad aumentare lo stock complessivo del debito. Dopo un anno, caro assessore, non siamo riusciti a vedere il cambio di tendenza. Noi abbiamo cercato di dare un segnale, nel senso che le abbiamo indicato anche le possibili soluzioni, di cui, però, non ci è stato possibile discutere fino ad oggi, per volontà di questa maggioranza e della Giunta. Abbiamo registrato un passo indietro rispetto al percorso avviato con la sessione di bilancio. A noi è dispiaciuto che lei fino a qualche ora continuava a ripetere che non c'erano problemi, che questa manovra sarebbe stata approvata tranquillamente.
Assessore Nieri, glielo dico con tutta la sobrietà e l’eticità di cui disponiamo: questa manovra lei non l’approverà tranquillamente neanche se introducesse l'istituto della fiducia, che in questa Regione non esiste”.
Fontana (Verdi). “Credo che questo documento abbia alcune caratteristiche fondamentali, che ci hanno trovato coesi nel votarlo in Commissione bilancio e, mi auguro ad approvarlo – sono ottimista al riguardo – in Consiglio regionale. Mi riferisco alla riduzione degli sprechi, per cui ci sono numeri molto diretti, il contenimento delle spese di gestione, per cui ci sono numeri impegnativi per chi dovrà affrontarli, una volta approvata questa manovra – certo, non li ritroviamo nei numeri di oggi, o nei numeri portati in assestamento di bilancio, ma i conti si faranno alla fine –, la razionalizzazione della spesa pubblica e l'introduzione di principi. La manovra è fortemente voluta da questa maggioranza. Io avverto davvero la particolarità, la gravità della situazione che abbiamo di fronte, ne sono consapevole, però sono anche consapevole che dobbiamo dare risposte a 360 gradi. Questa non può essere una Regione che taglia soltanto, questa deve essere una Regione che davvero traduce nelle sue manovre questa politica di risanamento con una politica di promozione, di sviluppo. Si può risanare, garantendo alla Regione, a questi territori un orizzonte positivo”.
D’Amato (AL). “Noi stiamo risalendo una china molto difficile, molto complicata, è stato detto nella relazione che accompagna questo assestamento. Noi siamo di fronte ad una manovra di rigore, ad una manovra di sobrietà, e stiamo di fronte ad una – lo diceva poc’anzi il collega Fontana – grave, gravissima questione morale, che non riguarda il rapporto e la dialettica tra maggioranza e opposizione, qui sia chiaro, perché rispetto a questa questione ne va della credibilità delle istituzioni, ne va della credibilità della Regione. Oggi il messaggio che dobbiamo dare - e su questo concordiamo con l’assessore Nieri - è quello del rigore, della sobrietà; noi ereditiamo una situazione che è una situazione drammatica, ecco perché siamo tra coloro che pensano che le riforme vanno fatte, non declamate! Perché non c’è niente di peggio che parlare di riformismo senza fare le riforme, e oggi le riforme passano attraverso un meccanismo che deve rivoluzionare il sistema sanitario, perché è un sistema che ha consentito quello che oggi sta sotto agli occhi dell’opinione pubblica”.
Peduzzi (PRC). “Io penso che questa “bonifica del Palazzo”, questa bonifica del mix sperpero di risorse pubbliche, illecito e malaffare, riguardi una grande necessità di impegno della Regione, dei nostri atti amministrativi e legislativi. Con questa nostra finanziaria ne indichiamo alcuni, diamo il concetto di razionalizzazione della spesa e della lotta agli sprechi come elemento che ci può permettere, anche attraverso una politica delle entrate, di affrontare, non solo la questione economica, ma affrontarla in una politica di redistribuzione: chi più ha, più pagherà, chi meno ha, meno pagherà, chi non ha nulla, è bene che sia esentato dal pagare. Non mettiamola nel tirarci “le palle di neve” addosso, mettiamola nel ragionamento politico, di impostazioni politiche differenti, alternative, se alternative sono. Io credo che in parte le riflessioni che vengono dall’opposizione ci possano mettere in una condizione di verifica comune, di contributo comune al processo di costruzione delle politiche regionali”.
Laurelli (DS). “c'è una grande questione morale dentro questa Regione, noi dobbiamo avere la capacità di riscattare questa Istituzione, dobbiamo avere anche la capacità di guardare nella pentola in ebollizione, di fare in modo che esca fuori tutto quello che nella pentola c'è e contestualmente garantire rigore, sviluppo ed equità sociale. E’ una sfida molto alta, io penso che questo assestamento di bilancio, anche con gli obiettivi dell'articolo n. 6, cominci a dare un indirizzo di una inversione di rotta. Una inversione di rotta che è doverosa per i cittadini, doverosa per le istituzioni con cui dobbiamo collaborare, inversione di rotta che sarebbe opportuno che venisse condivisa responsabilmente da un intero Consiglio regionale. Non ho sentito apprezzare da nessun collega il fatto che, per la prima volta, il bilancio della Regione Lazio è strutturato per spese ripartite per assessorati e che, quindi, così come è giusto e doveroso, il Consiglio regionale, e tutti coloro che lo vorranno fare, hanno una possibilità in più di lettura trasparente di un bilancio che, anche nella struttura, è riformato. Inoltre, è un bilancio che, se non fosse stata riformato in questo modo, risulterebbe, come è risultato per anni, assolutamente incomprensibile e incontrollabile”.
Ciaraldi (UDEUR). “Il debito primario della Regione è determinato dal deficit sanitario che assorbe, abbiamo visto, abbiamo discusso e stiamo discutendo, quella gran parte delle risorse regionali, che merita sicuramente quella cura drastica, senza la quale si comprometterebbero i precari equilibri tra poste di bilancio. Nel complesso il quadro dei provvedimenti appare coerente ed incisivo e traguarderà sicuramente e certamente la data prevista per il rientro del deficit. Questo assestamento è un assestamento che l'UDEUR ha condiviso, che condivide ed è un assestamento per il quale noi ci impegneremo e, ovviamente, metteremo tutte le forze per poterlo portare a termine, per avere una regione migliore e soprattutto per far si che i cittadini possano avere i servizi in maniera equa, in maniera adeguata e nel modo migliore e non accontentarsi, invece, del minimo desiderabile”.
Luciani (PRC). “Dà fastidio l'assessore Nieri che parla di trasparenza, di bilancio partecipato. E magari dà fastidio pure il Presidente del Consiglio, della Giunta, perché sono troppo attenti e capaci di parlare una lingua semplice alla gente e non di parlare in una maniera troppo forbita e non comprensibile per i cittadini e allora quelle forze di cui al galletto che beccava, bruciava quello che dicevo prima, molto probabilmente non escludono non solo un giochetto di cambio, come si fa al valzer, cambiamo la dama, possiamo anche cambiare il posto dove si balla, l'importante è che tutto venga perpetrato come prima. La Giunta Marrazzo sta lavorando bene, come nel caso dei trasporti, che conosco molto bene essendo Presidente della Commissione mobilità, con l’avvio della fase di pianificazione, incontri partecipati con esperti e pendolari, con un rapporto prioritario tra amministrazioni e aziende di trasporto regionali con cui si è avviata una nuova fase”.
Gigli (UDC). “I problemi di 15 anni fa, quando facevo l'assessore alla sanità nel 1986 sono gli stessi e le soluzioni che si prospettano sono identiche. Sono passati 20 anni e oserei dire che non è successo niente, ma non sono tra quelli che da la colpa a qualcuno, ma è la complessità dei problemi, è l'enormità della loro rilevanza, gli interessi che muovono che sono interessi reali, consolidati, non sono interessi di carattere ideologico ma veri con i quali si accorgerà come è difficile combattere e quale tipo di resistenza sanno mettere in campo per opporsi. Credo che comunque favorire lo svolgimento di comportamenti più rigorosi e corretti sia innanzitutto, assessore e colleghi, fare in modo che le norme e le procedure amministrative che governano l'attività nostra in tutti i settori di competenza regionale, non abbiano zone d'ombra. La lotta agli sprechi non deve minimamente incidere sul diritto alla salute. E al di là delle dichiarazioni rassicuranti in questa direzione non abbiamo ancora avuto modo di registrare, se ci sono atti, iniziative, provvedimenti che ci tranquillizzino fino in fondo a questo riguardo”.
Fichera (LM). “Noi veniamo da una situazione in cui una giunta regionale deve deliberare sul cambiamento di indirizzo di un singolo laboratorio diagnostico ma un consiglio regionale non doveva conoscere i bilanci preventivi delle aziende sanitarie locali! Ci si doveva occupare di una cosa che poteva valere qualche migliaio di euro ma non bisognava occuparsi delle cose che valevano miliardi di euro! Ed è questa, io credo, la svolta epocale, perché mettere i bilanci preventivi delle aziende sanitarie locali nel nostro bilancio significa rendere tutti noi consapevoli di quante sono le spese e di quante sono le entrate e porre a tutti noi prima il tema di come ridurre quelle spese e di come coprire quelle entrate. Noi non le stiamo continuando a rinviare al futuro, non le stiamo nascondendo sotto il tappeto, come si è fatto per cinque anni, noi le stiamo tirando fuori e ci stiamo assumendo la responsabilità, la responsabilità di dare risposte. Credo che la maggioranza saprà dimostrarsi compatta anche in questa vicenda dell’assestamento di bilancio, rifuggendo dalla tentazione di inserirvi e di usarla come scorciatoia per altri atti che non hanno riferimento diretto con questa materia. E anche in questo senso dimostrerà la sua responsabilità”.
Cicchetti (AN). “Non abbiamo nulla da cui fuggire e vi diciamo, sempre su questo argomento perché poi ha ragione il collega Gigli: i problemi sono sempre gli stessi da vent'anni e comunque la sanità è il problema dei problemi, è davvero il tubo dal quale esce il denaro della Regione in misura più cospicua. Ma quando parlate di valorizzazione previa ricognizione del patrimonio regionale, signori, quante volte ne abbiamo parlato qua dentro? L'ultima volta è stata a febbraio, a marzo, durante il dibattito sul bilancio: abbiamo suggerito anche cose che sono state accolte per mettere in riga chi usa questo patrimonio a fini diversi da quelli dell'utilità pubblica, per dire che chi ha un appartamento - ve lo ricordo - a via della Mercede, vicino piazza San Silvestro, non può pagare € 4000 l'anno di affitto alla Regione”.
Di Carlo (Margherita). “Questo assestamento di bilancio, all'articolo 6, fa un'operazione importantissima, che se fosse stata fatta negli anni scorsi, sarebbe stato diverso. Per esempio l'anno scorso, se chi c'era prima di noi ci avesse lasciato dei conti che si potevano leggere. Questo articolo fa un operazione importante e la fa in un assestamento di bilancio, presumibilmente lo avrebbe potuto fare se ne avessimo avuto le condizioni e la conoscenza nel bilancio stesso, la fa con un atto pubblico e dice, pubblicamente, la situazione qual è e che cosa si intende fare, quindi una assunzione di responsabilità piena e completa. In questa assunzione di responsabilità, lo propone una maggioranza, nessuno esclude che la minoranza non lo possa condividere, sia per quanto riguarda l'analisi, sia per quanto riguarda le soluzioni; oppure possa non condividere l'analisi, ma a dir il vero non ho sentito, oggettivamente, dagli interventi che si sono succeduti differenze di analisi. C'è poi un'altra questione, questa ancora più profonda, sulla quale noi vi costringeremo a discutere, ed è la questione dell'Istituzione nella quale stiamo. Noi siamo preoccupati di quello che sta succedendo. Voi non avete visto né manifesti, né dichiarazioni, né cose in cui ci slanciavamo in grandi propagande, in grandi individuazioni di responsabilità sulla crisi morale ed etica. Lo diciamo in questa sede, segnaliamo che quella crisi è una crisi che può virare verso una crisi istituzionale e che se va in crisi la Regione, va in crisi sia chi la governa, sia chi sta all'opposizione. Viene svilito il ruolo che tutti noi svolgiamo”.
Fiorito (AN). “Non si possono alzare le tasse più di quello che è il limite stabilito dalla legge. Non lo può portare nemmeno la legge da questo punto di vista. Allora qual è l'invenzione dell'anno prossimo? L'aspetteremo al prossimo assestamento di bilancio, in cui siamo sicuri che ci saranno due elementi: il primo che si parlerà della colpa della precedente Amministrazione, perché lo direte pure l'anno prossimo, secondo me, perché è rimasta una specie di sindrome di Stoccolma all'interno di questa maggioranza, nella quale vi sentite ancora prigionieri fisicamente della Giunta precedente, non riuscite a liberarvi da questo fantasma, che è stato invece portato via, dando a voi il governo dagli elettori, gli elettori sono riusciti a fare una scelta definitiva su di voi, voi non riuscite fare una scelta definitiva su voi stessi, pensando ancora di essere un termine di paragone rispetto a quella che è l'altra maggioranza”.
Robilotta (socialista riformista). “Ritengo che l’assestamento di bilancio che l’assessore ha presentato sia un assestamento importante, lo considero anche positivo, come considero positivo l’articolo 6 che lui ha presentato. Però, credo che ci voglia un po’ più di coraggio. L’articolo 6 è un articolo importante, perché introduce ed indica una strada, però questa strada va riempita. Noi abbiamo l’aumento dell’IRAP, l’aumento dell’IRPEF, abbiamo un deficit del 2005 da coprire di 1,8 miliardi ed abbiamo un deficit previsto nel 2006 di 1,4 miliardi. Spero che questa previsione sia mantenuta: 1,8 miliardi e 1,4 miliardi. Mi auguro che questa previsione sia mantenuta. Il coraggio sta nell'affrontare una grande sfida. Toccare la sanità significa toccare grandi interessi e grandi poteri. Credo che ci voglia, allora, un grande coraggio e una grande consapevolezza di tutta l'Aula nell'affrontare la questione. Penso anche ad un altro tema che questa Regione dovrà affrontare, ossia la questione delle liberalizzazioni. Io ho condiviso i decreti Bersani, però ho trovato sbagliato che le Regioni non abbiano fatto sentire la loro voce, perché si interviene su materie che sono di competenza regionale. Però accade questo e quando non lo si fa, arriva qualcuno e lo fa”.
Lollobrigida (AN). “Quella zona in Provincia di Roma (Valle dell’Aniene) oggi ha il più alto tasso di disoccupazione, ha il più alto tasso di chiusura di attività commerciali. Allora, il consigliere D'Amato dicesse a quali interventi pensa per una zona per cui, superficialmente, forse ci si limita rispetto alla possibilità di mantenere aperta una struttura sanitaria in deroga.
Su questi temi, ci vuole chiarezza. Così come ci vuole chiarezza quando si parla del pendolarismo e di nuovi stanziamenti, ormai usuali al Cotral, di quello che si vuole fare. I pendolari sono disperati – quelli provenienti dalla Val d’Aniene e da tutta la provincia – dalle file chilometriche a cui sono costretti ogni mattina, passando, a proposito delle 35 ore, le ore in ufficio, più due ore e mezza ad andare la mattina e due ore e mezza a tornare nel pomeriggio. Allora, cercate di farci capire in un anno e mezzo cosa avete fatto”.
Nella sua replica, l’assessore Nieri ha detto, tra l’altro: “Non voglio usare termini forti, rivoluzionari, ma stiamo semplicemente facendo quello che un’istituzione come la Regione deve fare. Ci stiamo mettendo, se vogliamo dirlo, a norma rispetto alle altre Regioni, cioè vorremmo arrivare entro dicembre di quest’anno ad approvare il bilancio e la Finanziaria 2007, obiettivo storico, potremmo dire, per la Regione Lazio. Comunque, è un obiettivo che vogliamo cercare di raggiungere, mettendoci in linea con molte altre Regioni d’Italia e non andando nell’esercizio provvisorio. Per cui, sono cose quasi normali. Se, ad un certo punto, i cittadini non capiranno più bene che cosa è successo, saremo coinvolti tutti. Allora, questo è il tema. Dire apriamo la Regione, facciamo della Regione un palazzo di vetro dove si vede dentro, per arrivare a capire i conti è un fatto normale e naturale, basta andare sul sito internet e si sa da oggi. Anche questo l’ha colto bene, secondo me, la collega Laurelli. È normale arrivare ad avere il bilancio per Assessorati, però abbiamo dovuto combattere quest’anno. Io, come cronoprogramma, ci sarei dovuto arrivare entro la fine dell’anno, nel nuovo bilancio. L’abbiamo anticipato, perché ritengo sia fondamentale proprio in questo momento. La partita si gioca sulle cose concrete di cui parliamo, su tutte le cose che sono state dette qui dentro. Credo davvero su tutte le cose, sulle sfumature più alte e ho sentito cose molto interessanti, che ci danno l'idea che in quest'anno di lavoro insieme il Consiglio regionale è arrivato a un punto che può essere davvero di svolta, dove tutti i consiglieri sanno che ci troviamo di fronte a una situazione complicata, una situazione che si è stratificata negli anni che però noi dobbiamo affrontare. Dobbiamo farlo per forza, perché siamo qui, insieme, a dare per forza risposte alle cittadine e ai cittadini del Lazio. Lo vogliamo fare con trasparenza, con partecipazione e vogliamo farlo insieme: insieme il Consiglio regionale deve dare le risposte che gli competono”.
177/Ntr/ac/3agosto2006/ore 17,15

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