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La crisi idrica dei Castelli Romani in commissione ambiente. Le associazioni ambientaliste: è ora di agire


12/02/08 - I Castelli Romani sono un territorio a forte rischio ambientale nel quale è arrivato davvero il momento di agire. E’ la denuncia arrivata da diverse associazioni ambientaliste ascoltate dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Claudio Bucci (IdV), presenti i consiglieri Ivano Peduzzi (Prc) e Umberto Ponzo (Pd).

“La crisi idrogeologica di questa zona ormai è ben nota – ha detto Vincenzo Avalle, dell’Anpana, Associazione nazionale protezioni animali, natura, ambiente - Il lago di Albano purtroppo rappresenta un buon indicatore di quello che sta accadendo in quest’area: solo dallo scorso giugno a oggi le acque sono diminuite di 90 centimetri con una perdita di 5,4 milioni di metri cubi. Il risultato è che la battigia è arretrata di 30 metri!”. Il problema, hanno denunciato i rappresentanti di Legambiente e Wwf, è creato dai prelievi ufficiali, ma anche da un’infinità di prelievi abusivi.

“E tutto questo nel disinteresse delle autorità” ha detto Renato Arioli, di Legambiente che ha ricordato come gli impianti idrici siano vecchi e molto malridotti, per non parlare del sistema di depurazione che funziona solo per il 30-40% delle possibilità. “L’assessorato all’Ambiente ben conosce questa situazione su cui lavora da un anno – ha replicato Marco Acciari, della segreteria dell’assessore Filiberto Zaratti – Per intervenire sono stati già predisposti Il Piano di assetto idrogeologico e il Piano tutela acque”.

Ulteriore strumento per affrontare la crisi è il Piano regionale degli acquedotti che prossimamente arriverà in Giunta per poi approdare in Consiglio. La Regione inoltre ha dedicato proprio ai laghi di Albano e Nemi il primo stralcio del Protocollo di intesa per i laghi vulcanici, finanziando con 340 milioni di euro attività di studio e raccolta dei dati, mentre 80 milioni di euro sono destinati a quest’area con il Piano straordinario per le fognature e la depurazione. “La commissione ha raccolto l’allarme sociale che arriva dal territorio – ha detto il presidente Bucci a conclusione dell’incontro – E in queste audizioni sta mettendo insieme il materiale prodotto dalle associazioni, dalle Università e dall’assessorato all’Ambiente. Quella dei Castelli Romani è un’emergenza che va affrontata nel suo complesso per non arrivare a disastri ambientali”. Per questo il presidente ha annunciato ulteriori audizioni con i sindaci dei Comuni della zona e l’istituzione di una subcommissione per lavorare in maniera coordinata con l’assessorato.

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